Carlos Robledo Puch, noto anche come “L’angelo della morte”, è uno dei criminali più noti dell’Argentina. La sua vita criminale e il suo comportamento spietato hanno scosso il paese durante gli anni ’70, lasciando una traccia di omicidi e violenza.
La storia criminale di Robledo Puch si è impressa a fuoco nella memoria collettiva del Paese sudamericano sia per la spietatezza delle sue gesta sia per le assurde motivazioni di contorno che lo portarono a uccidere 11 persone in 11 mesi, dal marzo 1971 al febbraio 1972.
BIOGRAFIA
Carlos Robledo Puch è nato il 22 gennaio 1952 a Buenos Aires, in Argentina. Fin da giovane ha mostrato segni di disturbi comportamentali e psicopatici. Abbandonò gli studi dopo la scuola elementare e iniziò una spirale discendente nel mondo del crimine. Si unì a una banda di delinquenti e commise una serie di furti e rapine, ma fu il suo interesse per l’omicidio che avrebbe presto dominato la sua carriera criminale.
GLI OMICIDI
Responsabile di almeno undici omicidi, principalmente commessi tra il 1971 e il 1972. Le sue vittime includevano amici, conoscenti e sconosciuti. Utilizzava vari metodi per uccidere, tra cui l’uso di armi da fuoco e l’avvelenamento. I suoi omicidi erano spesso accompagnati da furti, poiché Rubledo Puch era alla ricerca di denaro e oggetti di valore.
LA CATTURA
La carriera criminale di Carlos Robledo Puch giunse al termine il 4 febbraio 1972, quando fu arrestato dalla polizia argentina. L’arresto avvenne dopo che una delle sue vittime aveva lasciato delle testimonianze che portarono alla sua identificazione.
Durante il processo, le prove contro di lui si accumularono, compresi i suoi stessi racconti dettagliati degli omicidi. Nel 1973, fu condannato all’ergastolo per omicidio, tentato omicidio, stupro, rapina e altri crimini. Un curriculum davvero eccelso.
PROFILO
La figura di Carlos è stata oggetto di grande interesse per gli psicologi e gli studiosi del comportamento criminale a causa della sua personalità psicopatica.
Era manipolativo, privo di empatia e provava piacere nel fare del male agli altri. Mostrava segni di disturbo antisociale di personalità, caratterizzato da un disprezzo per le norme sociali, una tendenza alla manipolazione e alla menzogna, e un’incapacità di provare rimorso o pietà per le sue azioni.
La sua mancanza di compassione e la freddezza con cui commetteva i crimini sono rimaste nella memoria collettiva dell’Argentina.
EREDITÀ
L’eredità di Carlos Robledo Puch è controversa. Da un lato viene spesso ricordato come uno dei criminali più pericolosi della storia argentina, la personificazione del male e della violenza. I suoi crimini hanno scosso profondamente la società argentina negli anni ’70 e la sua cattura ha rappresentato un sollievo per molte persone che temevano per la propria sicurezza.
D’altra parte, la figura di Carlos Robledo Puch ha suscitato anche un certo fascino morboso. La sua personalità psicopatica e i suoi crimini brutali hanno attirato l’attenzione dei media e del pubblico, facendo di lui un personaggio di notorietà. La sua storia è stata oggetto di libri, film e documentari che hanno cercato di indagare sulle sue motivazioni e sulla complessità della mente criminale.
L’eredità di Carlos Robledo Puch è un monito per la società. La sua storia ci ricorda che il male può manifestarsi in forme inaspettate e che è importante essere vigili nella protezione dei nostri valori e della nostra sicurezza. I suoi crimini hanno portato a una maggiore attenzione sulle questioni di sicurezza e giustizia in Argentina, spingendo le autorità a rafforzare le misure di prevenzione e persecuzione dei criminali.
In conclusione, Carlos Robledo Puch è stato uno dei criminali più noti nella storia dell’Argentina. La sua biografia, segnata da omicidi spietati e violenza, ha lasciato un segno indelebile nel paese. Il suo profilo psicopatico e la sua cattura hanno sollevato questioni importanti sul comportamento criminale e sulla sicurezza pubblica. L’eredità di Carlos Robledo Puch ci ricorda l’importanza di vigilare sulla protezione dei nostri valori e della nostra sicurezza, affrontando le sfide legate alla prevenzione e alla persecuzione dei criminali.