La festa del Carnevale ha origini molto antiche e nella storia di Napoli ha sempre avuto una grande importanza. Nel diciottesimo secolo, re Carlo di Borbone organizzava grandi festeggiamenti in tutta la città, questi festeggiamenti erano molto attesi dal popolo e dalla nobiltà. Il re faceva costruire in tutta la città le cosiddette “cuccagne”, delle strutture in legno ricoperte di cibo che veniva donato al popolo.
Dal canto loro i nobili che non si mischiavano al popolino, e quindi non partecipavano a questi festeggiamenti, organizzavano dei sfarzosi balli in maschera nei loro palazzi, dove sfoggiavano meravigliosi abiti dai tessuti pregiati
Come in molte altre parti del mondo, anche a Napoli i bambini si travestono a Carnevale. Camminare per le vie della città durante la settimana di Carnevale ed osservare i travestimenti dei bambini è molto divertente. I napoletani hanno grande fantasia ed i travestimenti dei piccoli sono spesso sorprendenti. Ovviamente bisogna sempre ricordarsi che “A CARNEVALE OGNI SCHERZO VALE” Per questa ragione è buona regola non indossare mai capi che potrebbero rovinarsi con uova e farina.
Per quanto riguarda la cucina, le tradizioni carnevalesche napoletane sono tante e molto antiche, e ancora oggi rispettate.
I napoletani a Carnevale mangiano sempre chiacchiere e sanguinaccio.
Le chiacchiere napoletane sono delle sottili strisce di pasta fritta ricoperte da zucchero a velo e, di solito, servite con il sanguinaccio. Quest’ultimo è una crema che, in antichità, veniva preparato aggiungendo anche sangue di maiale. Ma oggi questa tradizione non si usa più ed il sanguinaccio è composto al 100% di cioccolato fondente