Ogni anno, in data variabile, viviamo il periodo di Carnevale: periodo tradizionalmente di feste e stravizi alimentari; infatti essendo i giorni che precedono la quaresima, soprattutto in passato quando le regole religiose erano seguite con maggior rigore, ci si prendeva un po’ di libertà nella prospettiva di quaranta giorni di penitenza gastronomica. Carnevale viene dal latino carnem levare che secondo i più vuol dire “togliere la carne” (astinenza quaresimale) e secondo altri “sollevare, esporre la carne”, ultimo periodo in cui si faceva bella mostra di tale alimento per festeggiare e poi eliminarlo fino a Pasqua. Comunque sia il Carnevale è sinonimo di festa e di maschere; avrei voluto parlarvi di film basati su tale evento, ma non ce ne sono. Ci sono invece film con memorabili scene in cui le maschere fanno da protagoniste.
Casanova
Casanova è un film del 1976 diretto da Federico Fellini. La pellicola ovviamente è ambientata a Venezia e si apre proprio con la celebrazione del Carnevale in presenza del doge. Viene mostrato il volo dell’angelo e il tentativo di far emergere dal Canal Grande una gigantesca effigie del capo della dea Luna. Anche se l’operazione fallisce con la caduta del busto nell’acqua (segno di cattivo auspicio), la scena trasmette tutta la vivacità tipica della ricorrenza veneziana, con tanto di maschere e fuochi d’artificio.
Il film si basa su Histoire de ma vie del Casanova e su Storia della mia fuga dai Piombi. Molti passaggi sono riportati tali e quali ai racconti autobiografici del Casanova, il film infatti ne rispetta lo spirito e i dati storici. Fellini effettuò una lunga ricerca per trovare l’attore più adatto a impersonare Casanova e alla fine la scelta ricadde su Donald Sutherland, il cui viso è stato modificato quasi per intero per farlo assomigliare il più possibile al famoso ritratto del vero Casanova. Come tutte le pellicole di Fellini, “Casanova” è un film visionario e dall’impronta fantastica e surreale, insomma, una gioia per gli occhi, anche e soprattutto per l’accurata fattura dei costumi dell’epoca che valsero il Premio Oscar a Danilo Donati.
Eyes Wide Shut
Eyes Wide Shut è l’ultimo di film di Stanley Kubrik del 1999, con Nicole Kidman e Tom Cruise e anche ultima pellicola girata insieme dai due attori; è tratto dal romanzo Doppio sogno di Arthur Schnittzler e co-sceneggiato e prodotto dallo stesso regista.
Si tratta di un film drammatico con una certa connotazione erotica, infatti tratta di un momento turbolento nel rapporto di coppia tra Alice e Bill in cui alle fantasie trasgressive della donna si contrappongono reali situazioni scabrose vissute dal marito il quale si trova anche coinvolto in uno sgradevole festino di gente mascherata dal quale si salverà per l’intervento di una giovane donna che in seguito verrà trovata morta. La trama è molto articolata e complessa, ma il punto culminante del film è proprio la scena della misteriosa, elegante e trasgressiva festa in maschera, con chiaro riferimento al mondo fetish. Le maschere sono tutte molto belle, ma fra queste spicca quella del protagonista che è una creazione tutta italiana di Franco Ceccamore, famoso artigiano che ha una bottega sita proprio a Venezia.
Romeo + Juliet
Romeo + Giulietta di William Shakespeare (William Shakespeare’s Romeo + Juliet) è un film del 1996 diretto da Baz Luhrmann, rielaborazione in chiave postmoderna della tragedia di William Shakespeare. Ha ricevuto una candidatura ai Premi Oscar 1996 per la scenografia e Baz Lhurmann si è aggiudicato ben due premi BAFTA per la regia e la sceneggiatura.
Le vicende ricalcano quasi interamente quelle della celebre tragedia shakespeariana, di cui sono ripresi fedelmente i dialoghi. Cambia invece il contesto: il film è ambientato negli anni novanta in un sobborgo immaginario di Los Angeles chiamato Verona Beach. Il nome di questo luogo gioca sul fatto che a Los Angeles esiste realmente un luogo chiamato invece Venice Beach. Le famiglie rivali dei Montecchi e dei Capuleti sono rappresentate come potenti imperi d’affari in guerra tra loro e le spade sono sostituite dalle armi da fuoco.
I protagonisti sono Leonardo Di Caprio e Claire Danes. Leonardo DiCaprio fu scelto immediatamente da Baz Luhrmann per interpretare Romeo, mentre la scelta di Giulietta fu un processo molto più lungo. Inizialmente il ruolo doveva essere interpretato da Natalie Portman, la quale si recò a Sydney per le audizioni. Dopo avere provato alcune scene, i produttori cominciarono a ritenere che fosse troppo giovane per quel ruolo; d’accordo con l’attrice, hanno ritenuto che Di Caprio fosse troppo più adulto di lei e, nelle scene d’amore, dava quasi l’idea che lui la stesse molestando. Una curiosità: Claire Danes e Di Caprio non andavano troppo d’accordo sul set. Claire accusò Leo d’immaturità e Leo, dal canto suo, dichiarò che la partner era tesa come una corda di violino.
Ho inserito questo film nella classifica per la presenza della bellissima scena della festa in maschera in cui Romeo e Giulietta si incontrano per la prima volta e si innamorano. Come ogni film di Luhrmann, “Romeo + Juliet” è un mix di pura emozione e spettacolarità visiva e la scena del ballo in maschera non delude per lo sfarzo dei costumi e degli ambienti. Baz Luhrmann è uno dall’immaginazione brillante e l’aspetto visivo è quello che più colpisce di questo film, dove la vistosità -sia nell’insieme che nei dettagli- stordisce gli occhi dello spettatore fin dalla scena iniziale.
Biancaneve – Mirror Mirror
Biancaneve – Mirror mirror è un film del 2012 diretto da Tarsen Singh. Il cast è composto da Julia Roberts, Lily Collins, Sean Bean e Armie Hammer. Il film è stato candidato all’Oscar per gli stravaganti costumi della giapponese Eiko Ishioka.
La storia è sempre la stessa con qualche piccola variazione: re vedovo che sparisce all’improvviso, matrigna cattiva che sperpera il denaro del regno e mette forti tasse al popolo, principessa rinchiusa fino ai suoi diciotto anni. Quando la principessa decide di vedere in che condizioni versa il suo popolo esce e incontra un principe e sette nani che fanno i briganti. E qui la storia prende una piega diversa: la regina tenta di sposare il principe, Biancaneve si trasforma in un novello Robin Hood per recuperare i soldi delle tasse che ridà al popolo e si allea con i nani ladroni dando a loro il merito e facendoli diventare eroi.
Il film è stato realizzato con l’idea di farlo quanto più simile possibile a un film d’animazione ma in chiave umoristica. Basato su una storia abbondantemente testata, (non si discosta troppo dalla struttura della fiaba) il regista si diverte con piccole variazioni e sequenze visionarie. L’ho inserito nella lista per la bellissima scena del ballo mascherato che la Regina organizza a palazzo in onore del Principe, nella quale spiccano i costumi un po’ folli della giapponese Ishioka.
Cinquanta sfumature di nero
Cinquanta sfumature di nero, del 2017, è il secondo film tratto della trilogia di E.L.James Cinquanta sfumature di grigio. La regia è di James Foley e i protagonisti sono Dakota Johnson e Jamie Dorman.
Continua la storia di Anastasia che ha lasciato Christian e il suo morboso rapporto e ha ripreso la sua vita, ma lui non vuole rinunciare alla donna e, fra varie vicissitudini, la convincerà a sposarlo. Nel film è presente una scena in cui Christian e Anastasia si recano ad un ballo mascherato organizzato dalla famiglia Grey per una raccolta fondi. La scenografia è chiaramente ispirata al Carnevale di Venezia e ai suoi ornamenti e così anche le elegantissime maschere che celano le sembianze di tutti gli invitati. Il ballo si tiene in un padiglione dietro il palazzo della famiglia Grey, ricreato all’interno del Centro Congressi di Vancouver che poi è stata la sede principale delle location dei due film.