Spesso vi sarà capitato di entrare in negozi che vendono animali e trovarne veramente di tutte le specie, ma quello che i non addetti ai lavori (e purtroppo talvolta anche gli addetti) spesso non sanno (o preferiscono fingere di non sapere) è che nei casi di alcuni esemplari è obbligatorio essere in possesso di un certificato denominato CITES.
Cos’è la CITES?
È l’acronimo di Convention of International Trade of Endangered Species, ovvero in italiano Convenzione sul Commercio Internazionale delle Specie Minacciate o in via d’Estinzione di Washington attiva dal 1975 ed entrata in vigore in Italia nel 1980. La CITES è infatti un’attività compresa dal Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente.
Gli uffici del Servizio CITES dell’ex Corpo forestale dello Stato (dal 1 gennaio 2017 Organizzazione per la tutela forestale, ambientale e agroalimentare) non solo sono deputati al rilascio di certificazioni per animali “vivi”ma anche di articoli realizzati con animali protetti, ad esempio borse di pelle di coccodrillo, pelliccia di volpe, oggetti in avorio.
Quali Specie sono “protette” da certificazione?
In realtà molte più di quante ne siamo a conoscenza: alcune razze di capre, ippopotami, cervi, trichechi ecc (che difficilmente verrebbero commerciati in semplici negozi di città), ma anche tanti animali che nei numerosi megastore si affollano senza troppi scrupoli come: armadilli, istrici, cani della prateria, scoiattoli grigi, tantissimi uccelli (soprattutto pappagalli e rapaci), rettili (iguane, serpenti vari, tantissimi tipi di tartarughe come le classiche tartarughine trachemys ovvero guance rosse vendute a 5, 10 euro talvolta anche da ambulanti), anfibi (anche le più diffuse raganelle), pesci (squali, cavallucci marini ed anche la nostra anguilla europea), insetti (scarabei, tarantole).
La CITES dovrebbe accompagnare anche la vendita di piante che troviamo abitualmente al supermercato come l’aloe.
Possedete una specie che necessita di CITES ma non la ha? Dichiaratene il possesso!
Tutte le informazioni possono essere fornite dall’ex Corpo Forestale dello Stato o Polizia Ambientale (appartenente all’arma dei Carabinieri) o rivolgendosi a Veterinari Esperti in Animali Esotici e non Convenzionali.
Se non dichiarate …
È un reato punibile con una forte ammenda o l’arresto ed in ogni caso la confisca dell’esemplare detenuto illegalmente… meglio essere in regola, no?!