La “CHIESA DELLA SANTISSIMA TRINITA’DEI PELLEGRINI, è una delle bellissime chiese nel centro storico di Napoli, mirabile capolavoro dell’opera congiunta di Carlo Vanvitelli e Gaetano Barba del 1796, con ingresso prospettato nel cortile dell’ospedale Pellegrini. L’edificio di culto e l’omonimo ospedale sono stati fondati dal cavaliere gerosolimitano Fabrizio Pignatelli di Monteleone nel XVI secolo e in seguito, il complesso, venne affidato alla Confraternita della Santissima Trinità.
La facciata è caratterizzata da due statue in stucco di Angelo Viva raffiguranti San Filippo Neri e San Gennaro Statue restaurate nel 2021
la pianta del tempio è formata da due ottagoni uniti da un rettangolo, con il primo ottagono che assume la funzione di navata ed il secondo che funge da oratorio, mentre il rettangolo è il presbiterio. La chiesa presenta una pianta a pseudo croce latina in cui si aprono lateralmente sei cappelle rettangolari simmetriche coperte da volte a botte divise da setti trasversali scanditi lungo la navata da paraste a capitello corinzio dorato.
Gli altari laterali sono sormontati da pregevoli tele: San Filippo Neri raccomanda alla Trinità i confratelli e i pellegrini San Gennaro che allontana i fulmini da Napoli, e il Transito di San Giuseppe),(La Visione di Sant’Antonio) (L’Immacolata), . Alle spalle della settecentesca balaustra in marmi policromi vi è il presbiterio, il quale è dominato dall’imponente altare maggiore – sul quale si staglia La Santissima Trinità, gruppo scultoreo in stucco di Angelo Viva Gli affreschi monocromo della cupola si devono alla mano di Melchiorre De Gregorio.
Alle spalle del presbiterio vi è un piccolo vano di raccordo (la cui volta venne affrescata da Crescenzo Gamba), dopo il quale si giunge al coro.
Nella sacrestia e negli ambienti privati dell’Arciconfraternita sono conservate decine di opere d’arte (dipinti, sculture, paramenti sacri), risalenti a diverse epoche e pervenute soprattutto grazie a donazioni.
A tutt’oggi l’ arciconfraternita conta più di 700 confratelli