Strana città Napoli e strani tifosi quelli napoletani. La prevedibile sconfitta di Madrid ha creato un clima di tensione e tristezza inaccettabile. Le parole del Presidente, fuori luogo,fuori tempo e fuori logica, in coppia con un assurdo silenzio stampa imposto dallo stesso patron, avevano fatto il resto. Messa da parte la notte spagnola di Champions, c’era il Chievo ad attendere gli azzurri, un Chievo in passato indigesto ai nostri colori ma oggi piegato con sufficiente facilità dagli uomini di Sarri. Diversi i cambi di formazione rispetto a mercoledì, Maksimovic concede un giorno di ferie ad Albiol, Jorginho e Allan (che si aggiunge alla lista dei lamentosi per mezzo del proprio procuratore) in mezzo con Hamsik, in attacco chance per Pavoletti e riposo per Mertens.
Il primo tempo è un monologo del Napoli, il 72% del possesso palla certifica una superiorità imbarazzante che, però, partorisce solo un calcio di punizione di Insigne fuori di nulla: anzi l’occasione migliore capita all’attaccante gialloblu Inglese stoppato da Reina. Alla mezz’ora il vantaggio del Napoli con Insigne che realizza con un bel tiro a giro appena dentro l’area di rigore. Davvero positiva la gara del ragazzo di Frattamaggiore, tante giocate di qualità ma anche tanta quantità e recuperi difensivi profondi e preziosi. Dopo cinque minuti la superiorità azzurra partorisce il secondo gol: percussione di Allan, un rimpallo mette fuori causa il portiere Sorrentino, la palla arriva ad Hamsik che mette dentro a porta vuota. Decimo centro in campionato per il capitano azzurro, ormai a sole cinque reti da Maradona nella classifica dei marcatori all time. Il tempo di certificare l’infortunio di Allan (entra Zielinski) che l’arbitro Irrati (mai troppo amato da queste parti) fischia la fine delle ostilità per il primo tempo.
Nella ripresa i copione non cambia tanto che Zielinski, favorito da una deviazione di Spolli, realizza il terzo gol al minuto 13. Gara chiusa anche se il Chievo, favorito da un calo psicofisico del Napoli, prende un po’ di coraggio e inizia a farsi vivo dalle parti di Reina. Sarri richiama in panchina Pavoletti per Milik. L‘ex genoano appare ancora un corpo estraneo rispetto al resto della squadra anche se non disdegna l’impegno e qualche buon intervento difensivo: a sua discolpa va detto che il Napoli concepisce ben poco il cross dal fondo come conclusione delle proprie azioni e nemmeno dal corner si sono fatte scelte in tal senso. Bene invece il polacco, subito voglioso e in partita. Come detto il calo del Napoli dà coraggio al Chievo che trova il gol con Meggiorni, favorito da un liscio di Koulibaly, che batte Reina con un bel colpo di esterno. Una decina di minuti, tanto dura la sofferenza del Napoli, qualche mischia, un paio di tiri rimpallati e niente più. I due centrali, in particolare, dopo una partita di assoluto controllo, hanno mostrato qualche battuta a vuoto. È anzi il Napoli a trovare il quarto gol con Giaccherini (entrato per Insigne,il migliore anche oggi), ma il solito Irrati annulla per un fuorigioco che ha visto solo lui e i suoi collaboratori.
Il tre a uno regala altri tre punti al Napoli: la classifica non cambia. Il campionato continua a mostrarsi mediocre e poco interessante, troppe squadre che perdono sistematicamente con le prime 5/6, senza alcun obiettivo e che si accontentano di pochi exploit contro altre squadre di medio basso livello. Per questo motivo saranno, probabilmente, gli scontri diretti a definire le posizioni di classifica, a partite da quello che vedrà impegnati Inter e Roma domenica prossima e il Napoli contro la sorprendente Atalanta Sabato alle 18.