Sono lontani i tempi delle notti brave del geometra Calboni con ragionieri Filini e Fantocci, con fiumi Dom Perignon fatto con il bicarbonato, cenette di mezzanotte alla fiamma, tragiche foto ricordo delle serate, tutte in compagni di signore dell’ “alta aristocrazia borghese”. Negli anni il locale han rappresentato un punto di rifermento per via Nazario Dinosauro, a pochi passi del lungomare incatenato . Una sorta di ritrovo cult della città negli anni ’70 e ’80 che spegne le sue luci definitivamente.
Oggi “L’ippopotamo” non c’è più, paura e sgomento tra la popolazione, nel quartiere che deve fare a meno di uno dei luoghi più iconici della città si temono rappresaglie e tafferugli. Dopo la chiusura di Gennaro o’ vibrione, del ristorante da Gigi il Troione e del gazebo Don Peppe O’Pacchian unico bar della città che serviva il delizioso schotches Gran Riserva Calboni, la chiusura de ” L’ippopotamo” è l’ennesimo duro colpo per gli amanti della bella vita cittadina.