Nell’ultimo periodo, specie a partire dai primi giorni di giugno, la situazione legata all’emergenza Coronavirus, in Campania, è stata – e, tutto sommato, lo è ancora adesso – decisamente sotto controllo. I bollettini delle scorse settimane, giorno per giorno, hanno riportato dati molto rassicuranti, con un numero scarsissimo – a volte finanche nullo -, di nuovi casi positivi. In sostanza, dopo i mesi di marzo, aprile e maggio, finalmente, si è ricominciato a tirare una boccata d’ossigeno. Ovviamente, però, questo migliore andamento non deve tradursi da parte in nostra in atteggiamenti sconsiderati e poco prudenti, in quanto, come ci raccomandano gli esperti e i virologi, il contagio è sempre dietro all’angolo. In tal senso, una brutta notizia giunge, in queste ore, da Mondragone, dove si è registrato un nuovo focolaio. Tuttavia, al di là dei titoli allarmismistici e sensazionalistici dei soliti giornali, bisogna sottolineare, come ampiamente affermato pure dall’Asl di Caserta, che la situazione, al momento, non desta particolari preoccupazioni. Di certo, occorre vigilare e attivare tutte le procedure in termini di prevenzione e tutela ma non c’è bisogno di allarmarsi.
Tramite un’ordinanza regionale, firmata dal presidente Vincenzo De Luca, è stato infatti già disposto l’isolamento di quattro palazzi facenti parte del cosiddetto “complesso ex Cirio” a Mondragone, dove appunto undici residenti sono risultati positivi al Coronavirus. Secondo quanto si legge nella nuova ordinanza, fino al 30 giugno, salvo proroghe, i residenti di questi edifici – appartenenti perlopiù alla comunità bulgara – dovranno rimanere in isolamento domiciliare e il Comune provvederà a fornire loro derrate alimentari. Per tutti gli abitanti di Mondragone, invece, torna l’obbligo di indossare la mascherina anche all’aperto, prescrizione non più valida nel resto della Regione.
Fino a ieri, era di 550 il numero dei tamponi praticati ad altrettante persone residenti nel complesso residenziale. Le forze dell’ordine, l’Esercito e la Polizia municipale controllano i tre varchi d’accesso alla zona rossa. La Protezione civile è al lavoro per portare viveri e acqua alle persone residenti.
Come appreso dalle varie fonti giornalistiche, il primo caso di positività di un uomo di origine bulgara, residente nei palazzi ex Cirio, è stato rilevato una settimana fa, seguito da quello, venerdì scorso, di una ragazza, anche lei bulgara, che ha partorito all’ospedale di Sessa Aurunca, scoprendo di essere positiva. Il neonato, così come il padre e i fratelli, sono risultati poi negativi, ma i due casi hanno fatto suonare il campanello. Nei giorni scorsi, decine di residenti del complesso abitativo erano stati sottoposti a tampone, mentre tra domenica e lunedì è stata avviata un’operazione di screening di massa, con circa 220 tamponi processati (70 domenica e 150 lunedì), e nei prossimi giorni si arriverà a 700/800 tamponi. Non è da escludere che il contagio possa avere correlazione con qualche rientro dalla Bulgaria, dove attualmente i focolai sono numerosi e, dunque, si indagherà anche in questo senso.
È una notizia che, chiaramente, deve servirci per evidenziare come, purtroppo, l’emergenza Covid 19 non sia ancora un capitolo chiuso e, dunque, noi tutti dovremmo continuare ad impegnarci per evitare gli assembramenti e tutte le altre dinamiche pericolose. Purtroppo, invece, basta guardarsi attorno quando si esce per notare che, in realtà, ormai le persone sono praticamente ritornate alla normalità. Ci auguriamo davvero che la curva dei contagi non subisca un’impennata, con tutto ciò che di tremendo ne conseguirebbe.