L’emergenza Coronavirus, ormai da inzio marzo, ha radicalmente cambiato le nostre abitudini. In base alle misure varate per contrastare la diffusione del virus e abbassare la curva dei contagi, tutti noi, specie in zona rossa, siamo chiamati a restare il maggior tempo possibile a casa e a uscire solo per motivazioni strettamente necessarie. La maggior parte degli studenti, quindi, stanno studiando attraverso la didattica a distanza e tanti lavoratori sono in modalità smart-working. Ovviamente, in maniera consequenziale, oltre che sugli aspetti legati al commercio e a tutte le attività, ciò comporta un impatto inevitabile pure sui trasporti. Anche a Napoli, il numero di cittadini che si muovono con i mezzi si è drasticamente ridotto e si è pertanto configurata una condizione che genera una riduzione dei ricavi da traffico per i quali si stima una perdita di circa 2,5 milioni di euro al mese. Alla luce di ciò, l’Anm – in linea con la disciplina di settore della Regione Campania che consente di ridurre fino al 40% i servizi di traporto pubblico -, ha deciso di rimodulare l’erogazione e l’organizzazione dell’offerta. La notizia, però, ha suscitato notevoli polemiche e malumori da parte dell’utenza che non ha mancato di evidenziare come già prima della pandemia, in realtà, la rete degli spostamenti fosse alquanto lacunosa e inefficiente; e così, questa novità, rappresenta un ulteriore limite.
Vediamo, allora, insieme quali sono i principali cambiamenti del nuovo piano, frutto di un faticoso accordo con le organizzazioni sindacali a tutela del personale dipendente di Anm che, chiarimente, sarà investito da questa decisione. Basti pensare che 573 dipendenti accederanno al fondo bilaterale, ovvero una sorta di cassa integrazione per il settore dei trasporti, per 4 settimane.
Dunque, innanzitutto, vi sarà una riduzione complessiva dei servizi di circa il 20%, sia su gomma che su ferro. Per i bus è prevista la riduzione del nastro orario di esercizio delle linee alla fascia 5.30/22 circa – ad eccezione delle direttrici portanti che saranno mantenute anche oltre le ore 22-, e la concentrazione dell’offerta nelle fasce di punta della giornata, in special modo sulle linee a maggiore frequentazione e su quelle di collegamento con le aree periferiche e con i Comuni metropolitani. È prevista anche la riduzione delle corse sulle linee a minore domanda tra cui Alibus.
Per la Linea 1 metropolitana, è disposta la chiusura anticipata in tutti i giorni della settimana, con prima corsa da Garibaldi alle ore 6.50 e da Piscinola alle ore 6.30 e ultima corsa da Piscinola alle ore 20.50 e da Garibaldi alle ore 21.10.
Per le Funicolari Centrale, Chiaia e Montesanto, invece, la prima corsa è alle ore 7 e l’ultima corsa da monte e da valle alle 20. Per la Funicolare Mergellina è confermata la chiusura per l’intero nastro di esercizio con servizio sostitutivo bus navetta.
Infine, per quanto riguarda i parcheggi è stata stabilita la chiusura dei Parcheggi di Policlinico e Monaldi, riservandosi la riapertura parziale o totale in caso di significativi incrementi della domanda di sosta nel periodo di riferimento. È prevista, poi, la chiusura dei parcheggi P5, T1, G1, L3 del Centro Direzionale mentre resteranno aperti L1, L2; T2.