A un…mignolo dall’impresa: il Napoli esce imbattuto dal Camp Nou di Barcellona, e solo un rigore “tecnologico” ha impedito agli uomini di Spalletti di portare a casa la vittoria.
Ci sono volute infatti le lenti d’ingrandimento del VAR per scovare l’impercettibile tocco di dita di Juan Jesus in area, e consentire quindi ai blaugrana di pareggiare a inizio ripresa il bel gol realizzato da Zielinski nel primo tempo.
Gli azzurri, avevano chiuso in vantaggio un primo tempo giocato con personalità ed attenzione, soffrendo il giusto e rendendosi pericolosi anche in un altro paio di circostanze.
E’ un peccato che ai partenopei sia mancato un pizzico di lucidità e di qualità nelle giocate, una volta riconquistato il pallone.
La sensazione, percepita in realtà anche con l’Inter, è che la squadra, pur mostrando a tratti le potenzialità che le si riconoscano, non sia ancora al top dal punto di vista psicofisico, e fatichi dunque ad esprimerle compiutamente.
Dopo il rigore, sia per stanchezza che per timore forse eccessivo, il Napoli ha finito per lasciare spazio al Barcellona, arrembante sulla fascia sinistra “grazie” anche all’ingresso di Mario Rui.
L’ormai collaudata tenuta difensiva della squadra di Spalletti e le eccellenti prove di Koulibaly e soprattutto di un monumentale Di Lorenzo hanno consentito agli azzurri di conservare un ottimo risultato, tenendo botta con carattere fino al fischio finale, giunto inspiegabilmente quasi al 100′.
Tutto aperto in vista del ritorno in programma giovedì prossimo al “Maradona”, ma nel mezzo c’è un’altra trasferta insidiosa in campionato: domani (ore 19) Insigne e compagni sono attesi alla Sardegna Arena da un Cagliari affamato di punti salvezza.
Purtroppo l’infermeria azzurra è rimasta vuota per pochi giorni: agli infortuni di Lobotka Politano e Lozano, si è aggiunto quello di Anguissa, uscito nel finale col Barcellona per un risentimento all’adduttore.
Anche stavolta, come capitato nei mesi scorsi, gli infortuni si concentrano su alcuni ruoli, mettendo in difficoltà Spalletti nelle scelte a centrocampo e sugli esterni offensivi.
Il tecnico di Certaldo è chiamato anche, nei limiti del possibile, a schierare contro il Cagliari una formazione che tenga anche conto dell’imminente gara di ritorno contro i catalani, provando magari a far rifiatare qualche titolare.
In porta tornerà Ospina, mentre in difesa dovrebbe ritrovare il suo posto Mario Rui, con Juan Jesus, Ghoulam, Malcuit ed il rientrante Tuanzebe pronti all’occorrenza.
Scelte ridotte all’osso in mediana, con Fabian chiamato agli straordinari e Demme che torna dal primo minuto dopo una vita: Elmas sarà nuovamente dirottato sugli esterni d’attacco, con Mertens in vantaggio su Osimhen nel consueto ballottaggio nel ruolo di centravanti.
Probabile l’impiego dall’inizio di Insigne, tanto generoso in difesa quanto opaco in avanti a Barcellona: senza voler tornare sull’infinita querelle legata al suo addio, è lecito attendersi di più da Lorenzo, che tra l’altro non segna su azione in campionato da quasi 10 mesi.
I 35 precedenti giocati in Sardegna in Serie A vedono il Napoli in leggero vantaggio, con 11 successi contro i 9 degli isolani.
Gli azzurri hanno “ribaltato” questa particolare graduatoria infilando ben 6 successi consecutivi nelle ultime stagioni: lo scorso anno fu proprio Zielinski a regalare il successo alla squadra di Gattuso, realizzando una splendida doppietta nel rotondo 4-1 del 3 Gennaio 2021.
Il risultato più frequente tra Cagliari e Napoli resta però il pareggio: ben 15 gli “X” in schedina, l’ultimo dei quali risale al 21 Dicembre 2013: fu Gonzalo Higuain, dal dischetto, a pareggiare il gol di Nenè.
A preoccupare i tifosi azzurri più scaramantici è l’assenza di una vittoria casalinga del Cagliari da quasi 13 anni: era infatti il 19 Aprile 2009 quando gli azzurri, allenati da Donadoni dopo l’esonero di Reja, caddero 2-0 al Sant’Elia per via delle reti di Jeda e Lazzari.
Dal blaugrana al rossoblu, non cambia il colore delle maglie bensì, ovviamente, il valore degli avversari: questo aspetto potrebbe però, paradossalmente, rendere ancora più complicata la sfida di domani.
I sardi, impelagati nella lotta salvezza, saranno anche vogliosi di regalare una soddisfazione sia ai propri tifosi, che vivono una rivalità inspiegabilmente accesa con i napoletani, sia al loro allenatore, quel Walter Mazzarri che sulla panchina del Napoli ha ottenuto i successi più prestigiosi della sua carriera.
Emergenza infortuni, differenza di motivazioni, e pure la cabala: sono tanti i motivi per prendere questo match con le pinze, ma dopo il pareggio con l’Inter il Napoli non può permettersi un altro passo falso se davvero vuole tenere accesa la speranza di lottare ancora per lo scudetto.