Ogni animalista, vegano o semplicemente essere senziente mosso da reale amore per gli animali trae le sue conclusioni logiche su zoo, circhi e delfinari o similari. In Italia (e non solo) da anni la LAV si sta battendo per abolire definitivamente questi atti di “violenza legalizzata” nei confronti dei fratelli animali, in particolare per la chiusura del Delfinario di Rimini.
Già nel 2013, in occasione di un controllo, i medici veterinari incaricati dal Ministro della Salute e dell’Ambiente segnalarono l’inadeguatezza della detenzione del delfino (nato in cattività 6 anni prima) “Lapo” che veniva “bullizzato” dai cospecifici per le ridotte dimensioni delle vasche e tenuto sotto cure ormonali e sedativi tanto da portarlo a depressione ed inappetenza disponendo il sequestro di quattro esemplari.
In seguito, tre anni dopo, la LAV avviò il processo costituendosi parte civile. Solo nel 2019 vennero condannati il direttore e la veterinaria costituendo il primo caso in Europa a condannare un delfinario.
Non solo le vasche erano minuscole (soli 5 metri di profondità), prive di copertura da sole ed intemperie, l’acqua non veniva termoregolata, gli animali venivano “affamati” e drogati per aumentarne la collaborazione durante gli spettacoli.
Nonostante le prove schiaccianti di maltrattamento, l’anno scorso, il Delfinario di Rimini ricorse in appello.
Oggi, finalmente, la Terza Sezione della Corte d’Appello di Bologna, ha confermato la condanna per il Direttore, confermando la confisca, ed il conseguente affidamento allo Stato, dei 4 esemplari tra cui Lapo; i delfini ora non potranno più essere venduti e sfruttati.
Queste le accorate parole di Casini il Responsabile per gli Animali Esotici della LAV: <<La fine di questo processo e la conferma della sentenza della Corte d’Appello, rappresenta un capitolo unico e positivo nella difesa dei diritti degli animali. La nostra passione e dedizione è oggi ripagata e finalmente è stata fatta giustizia per i delfini coinvolti in maltrattamenti, condizioni ambientali proibitive e totale indifferenza dei alle loro necessità etologiche. >>
Speriamo che questa sia solo la prima di tante vittorie per gli animali in Italia.