Nausica Vamp & Mauro.
Svampita e sopra le righe lei, serio e posato lui. Due lati della stessa persona. Nausica è la star Mauro è l’uomo, una pubblica e l’altro privato.
Ma smessi i panni della “Queen” Mauro torna ad essere una persona comune. Purtroppo, come spesso accade in questo settore artistico, taluni confondono il personaggio con l’uomo creando stereotipi inutili o addirittura episodi di omofobia.
Di regola, come ho fatto precedentemente, ora inizierebbe l’intervista divertente dando voce all’alter ego artistico, dialogando rigorosamente al femminile. Invece oggi faccio parlare Mauro, che nella vita privata è un ragazzo risoluto, conciso e un pochino deluso.
Ciao Mauro, benvenuto tra le pecore rosa…
Come nasce Nausica Vamp?
Nausica Vamp nasce nel 2013, è figlia di concorsi Drag attraverso i quali ha delineato sempre più le caratteristiche del personaggio. Il 2016 e’ stato l’anno della svolta, dopo la vittoria del titolo di Miss Drag Queen Abruzzo-Marche, ha iniziato a lavorare in una serata LGBT di Pescara per poi approdare in Romagna, dove tuttora è attiva come Drag Resident del “SoConfussa” staff. Quest’anno è stata anche la madrina del primo Abruzzo Pride.
Nei mesi scorsi ti è accaduto un episodio spiacevole su un app. di incontri, cosa è successo esattamente?
Nei mesi scorsi mentre chattavo su di una nota app. di incontri gay, è successo di imbattermi in un “profilo anonimo” che dopo aver saputo la mia identità mi ha liquidato scrivendo: “Ah sei Mauro la Drag che schifo! “. A questa offesa dettata da una ignoranza clamorosa ovviamente non ho risposto declinando la conversazione.
Esiste davvero una sorta di omofobia anche tra gay?
Purtroppo si, esiste omofobia anche tra i gay a causa di una ostentata voglia di omologazione, e quando non rispetti un cliché o sei fuori da uno stereotipo, rappresenti una minoranza e vieni discriminato. Fa male pensare che questo avviene all’interno della tua stessa comunità. Questo è il male che spesso affligge le Drag, accusate di non rappresentare la comunità LGBT ma anzi di essere delle carnevalate che ne determinano ancora di più l’oblio. Mi piacerebbe ricordare che siamo artisti e che molte delle libertà che i gay hanno oggi, le devono al coraggio delle prime Drag che hanno dato vita ai moti di Stonewall.
Spesso i tuoi colleghi accennano di avere difficoltà a mantenere distaccato il lato pubblico da quello privato. E’ vero secondo la tua esperienza?
Io, lavorando in una regione diversa dalla mia riesco a tenere ben distinte le due cose e quindi ho trovato il giusto compromesso tra vita lavorativa e privata.
Perché si pensa che sotto il trucco di una Drag ci debba essere per forza un ragazzo effeminato?
È stereotipo comune pensare che magari dietro una Drag si nasconda un ragazzo effeminato, ma non è necessariamente così. Certamente avere tratti fisici gentili e aggraziati può aiutare, ma non è indispensabile, infatti dietro il trucco di molte Drag si nascondono veri ‘ometti’. Addirittura so di alcune colleghe che sono eterosessuali ma praticano questa arte.
Torniamo al tuo lavoro, “Vamp” mi viene in mente una donna fatale, quelle del cinema degli anni d’oro tipo Kim Novak.. Ti ispiri ad una di loro?
Onestamente non mi ispiro a nessun personaggio, ho pensato da subito a Nausica Vamp come una bambola bionda, che se da una parte ama essere la femme fatale attraverso i look, gli accessori e le pose da diva, dall’altra ha l’animo della bionda autoironica e frizzante.
Secondo te le persone svampite hanno una vita più facile?
Secondo me una persona svampita non ha la vita più facile ma vive semplicemente in una dimensione serafica e ogni tanto bisognerebbe prendere esempio per vivere le situazioni con più leggerezza.
Impegni futuri?
Tra i miei impegni in agenda, una sorta di sogno nel cassetto, c’è di tornare a lavorare nella mia città e poter far conoscere l’arte Drag e sdoganarla dai tanti preconcetti, perché un mondo arcobaleno è sicuramente più bello.
Grazie