La pellicola, scritta e diretta da Alessandro Genovesi, è il sequel del film “10 giorni senza mamma” uscito nel 2019 e vede il ritorno del cast del primo film con l’aggiunta di Diego Abatantuono nei panni di Babbo Natale. Nel primo film l’attore Fabio De Luigi, nel ruolo di Carlo Rovelli, è il responsabile delle risorse umane di una catena di supermercati; il suo impegno lavorativo, da anni, lo tiene lontano dalla famiglia per molte ore della giornata. Per questo motivo all’interno del suo nucleo familiare si determinano incomunicabilità, incomprensioni e attriti con la moglie Giulia, interpretata da Valentina Lodovini, ex avvocato costretta a fare la casalinga per poter accudire i suoi tre bambini. L’ennesimo diverbio con la moglie fa scattare una inaspettata reazione: Giulia annuncia di volere accompagnare la sorella in una vacanza relax a Cuba, lasciando l’intera gestione familiare nelle mani del marito. Dopo un inizio disastroso, che a Carlo costerà il posto di lavoro, la famiglia riesce ad organizzarsi nel migliore dei modi. Al ritorno, Giulia è sorpresa dall’efficienza della vita familiare, quindi comunica alla sua famiglia l’intenzione di riprendere la professione di avvocato, affidando al marito, ormai disoccupato, il ruolo di casalingo a tempo pieno.
Il secondo film dal titolo “10 giorni con Babbo Natale” inizialmente previsto nelle sale cinematografiche italiane a partire dal 16 dicembre 2020 ma che a causa della pandemia da Covid-19 e della conseguente chiusura dei cinema disposta in tutta Italia, è stato distribuito su Prime Video a partire dal 4 dicembre 2020. La famiglia Rovelli continua la sua avventura con Carlo che si occupa dei figli e vive una vita insoddisfacente accanto alla moglie Giulia. Lei lavora molto e addirittura le viene offerta una promozione pochi giorni prima di Natale. Dovendosi recare in Svezia per accettare la proposta di lavoro, la coppia decide di passare il Natale insieme compiendo il viaggio sul vecchio camper di famiglia; ma una volta superato il confine con l’Austria, la famiglia investe uno strano uomo che è convinto di essere Babbo Natale, e decide di dargli un passaggio fino a Stoccolma.
A prescindere dalla trama, che non va svelata fino in fondo per non distruggere la curiosità del pubblico, si può sicuramente sottolineare la capacità d’ironia del cast che rende questa commedia brillante e spiritosa. Un film leggero da guardare anche in compagnia dei propri bambini perché caratterizzato dalla tipica atmosfera natalizia, fatta di neve, slitte, renne, elfi ed ovviamente l’immancabile Babbo Natale. La magia del Natale viene poi trasmessa non soltanto ai bambini, ma anche ai loro genitori, spesso troppo indaffarati e sempre in contrasto, proprio come Carlo e Giulia. Il disagio che i due protagonisti provano, sia come coppia sia come genitori, è caratteristico dell’epoca in cui viviamo e comune a molti adulti, divisi fra aspirazioni di carriera e desiderio di famiglia, permissivi con i figli ma poco capaci di fare loro da punto di riferimento. Gli autori e gli interpreti sono riusciti a spiegare molto bene le dinamiche familiari ed i problemi di coppia, ma allo stesso tempo sono riusciti a farlo in chiave comica, così da non appesantire la trama. La storia di Carlo e Giulia ci vuole insegnare che in una coppia non può esserci disparità senza infelicità reciproca, e che soltanto l’equilibrio e la parità possono regalare serenità alla famiglia.
Una sola critica, anche se parziale, verrebbe forse da fare al finale di entrambi i film, sia il primo sia il secondo. Pur cercando di non svelare tutto, bisogna però sottolineare quanto sia triste che entrambi i film si concludano con una serenità familiare ritrovata ma sempre a costo della perdita di qualcos’altro, prima per uno e poi per l’altro coniuge. Sarebbe stato più bello, seppur forse poco realistico, se i due protagonisti avessero provato a conciliare la famiglia e la carriera lavorativa, entrambi in equilibrio ma senza rinunciare a sé stessi come singoli individui.