Ieri, in rete, è diventato virale un video, girato da una cittadina, con il suo cellulare, in una stanza dell’ospedale San Giovanni Bosco, a Napoli. Il contenuto della ripresa è particolarmente scioccante, in quanto mostra una paziente, intubata e ferma a letto, completamente cosparsa di formiche ovunque, persino in prossimità della zona dell’intubatura. Si tratta di un’anziana donna extracomunitaria, la quale sarebbe dovuta rientrare nel suo Paese d’origine, ma, proprio per via della sua malattia cronica, è stata ricoverata presso il nosocomio napoletano. Il dato ancor più agghiacciante, dunque, è che la vittima si trovava pure in una condizione di totale incoscienza e quindi d’incapacità di difendersi.
La denuncia è stata ripresa e portata alla conoscenza dell’opinione pubblica grazie all’intervento del consigliere regionale dei Verdi, nonché membro della Commissione Sanità, Franscesco Emilio Borrelli, il quale, già nel 2017, aveva segnalato un episodio simile al San Paolo. Il dirigente sanitario del San Giovanni Bosco, Giuseppe Matarazzo, come dichiarato all’Ansa, ha predisposto la chiusura della stanza, il trasferimento della signora e la pulizia e la bonifica di tutta l’area, dicendosi certo che fino al giorno prima non si erano riscontrate problematiche di tal genere.
Sul posto, sono prontamente giunti i carabinieri del Nas e sono stati inviati anche il direttore generale per il coordinamento del sistema sanitario regionale, Antonio Postiglione ed il direttore sanitario dell’ASL Napoli 1, Pasquale Di Girolamo, i quali valuteranno i provvedimenti del caso.
Si tratta di una notizia che, ovviamente, suscita, anche da parte nostra, rabbia e sdegno. Ancora una volta, infatti, ci viene sbattuto in faccia un caso di degrado, reso ancor più intollerabile dal fatto che, nelle strutture sanitarie, l’igiene dovrebbe essere certo, anzi scontato. E, per di più, questo episodio giunge anche a pochi giorni di distanza dal polverone sollevato dal servizio de Le Iene riguardo alle condizioni precarie di alcuni ospedali nel casertano, con tanto di dirigenti in carica privi di specializzazione e di assunzione tramite concorso pubblico.
Non è giusto! Non è per nulla giusto, soprattutto considerando che quello alla salute è un diritto costituzionalmente sancito e, quindi, dovrebbe essere garantito in maniera dignitosa a tutti. Tuttavia, l’amara realtà è che, specie in tante zone del Sud, la condizione generale della Sanità è a livelli intollerabili, tanto da costringere molte persone a doversi spostare pur di curarsi.
Ma, in aggiunta, è inaccettabile anche il fatto che queste cattive notizie – che, per il clamore che suscitano, si impongono con veemenza – rischiano di adombrare e di far passare in secondo piano quella che, invece, è la bravura di tantissimi nostri medici, i quali, pur in assenza di mezzi, si prodigano per svolgere la loro professione in maniera lodevole, con passione ed impegno. Come non poter citare, a tal proposito, la grandissima e delicatissima operazione messa a punto con successo, proprio in questi ultimi giorni, al Fatebenefratelli di Napoli, dove l’eccellente equipe medica è riuscita a salvare una donna incinta e il suo bambino da un infarto intestinale.
Ed allora, il nostro impegno è necessario che si muova nel senso di una pretesa dei nostri diritti, anche quelli più elementari, come, appunto, quello alla salute. Tutti noi dobbiamo poterci curare con adeguatezza, garantendo al personale sanitario strutture e apparecchiature che siano efficienti e funzionanti per il loro lavoro.
Noi non siamo cittadini di serie B.