Chi di social ferisce, di social perisce.
Ormai da qualche anno, l’attuale ministro degli Interni e vicepremier, Matteo Salvini, ci ha abituati a una certa impostazione comunicativa sui social network, dove, non di rado, esprime sfottò e dileggi contro gli avversari politici. Essendo però, quelle online, piattaforme aperte a tutti, è inevitabile, al tempo stesso, che le contestazioni verso chi si espone principalmente attraverso questi mezzi possano provenire con le medesime modalità. Ciò che emerge e che ci sorprende piacevolmente è che a farsi portatori di queste nuove forme di dissenso, spesso, siano i più giovani, i quali, forti anche della loro età – a differenza del quasi cinquantenne ministro – possono permettersi di usare delle forme di espressione provocatoriamente ironiche, le quali in loro – sempre a differenza di Salvini – non stonano per nulla. Ultimamente, in tal senso, sembra nata una tendenza ad avvicinarsi al leader della Lega Nord, fingendo di sostenerlo in occasione di uno dei suoi tanti comizi e, con la scusa di scattarsi un selfie, da lui tanto amati, all’ultimo secondo compiere un gesto di critica e di disappunto che poi, postato in rete, diventa virale. È successo in Sardegna, dove un adolescente si è accostato al leghista e, con il pretesto di fare una foto, ha azionato la ripresa e lo ha invitato a restituire i 49 milioni frodati allo Stato dal suo partito e a cambiare approccio sulla questione dell’immigrazione; ed è successo di nuovo, la scorsa settimana, in Sicilia, a Caltanisetta. Due ragazze, di soli 19 anni, hanno chiesto, simulando ammirazione nei suoi confronti, a Matteo Salvini di fare insieme un autoscatto e all’improvviso si sono scambiate un bacio, spiazzando il ministro. È stato, chiaramente, un atto di rivendicazione delle istanze e dei diritti LGBT, materia da sempre osteggiata con vigore dalla Lega Nord.
Gaia e Matilde, questi i loro nomi, sono studentesse universitarie, attiviste dell’associazione studentesca Rete degli studenti medi e del circolo Arci Out di Caltanissetta e, come hanno specificato, non sono fidanzate tra di loro ma semplicemente amiche. Del resto, a ben guardare dallo scatto, il loro bacio risulta, per così dire, “cinematografico”, ma ciò non cambia la sostanza e il valore. «Abbiamo pensato che potesse essere una buona provocazione data la sua non totale apertura mentale nei confronti dell’omosessualità e la sua presenza al Congresso delle famiglie di Verona». Queste le parole di Gaia, come riportate da Live Sicilia.
Ovviamente, non sono mancati gli insulti, anche molto pesanti, rivolti alle due giovani da parte di tanti utenti del web. Tuttavia, pure questo episodio ci rivela come da un lato ci sia un partito che sul tema dei diritti civili rappresenta l’Italia più retriva e refrattaria alle novità e all’inclusione di tutte le diversità; da un altro lato, invece, ci siano i giovani, i cosiddetti millenials, nati dopo gli anni ’90, i quali sempre di più dimostrano di essere molto più avanti. Da un lato c’è chi investe sulla paura e sull’ostilità verso le minoranze, dall’altro chi crede nella pluralità dell’amore, nella condivisione e incarna il futuro.
Evviva Gaia e Matilde, evviva il loro bacio; evviva i baci… tutti i baci, perché è l’amore che fa le rivoluzioni ed è il solo sentimento sul quale si può costruire una convivenza pacifica.