Esce oggi “Lontano da me” il primo singolo di Giampaolo Di Matteo, in arte giampworld, un ragazzo ricco di talento che dona al mondo i suoi versi in musica. Giampaolo cerca di affermarsi nel mondo della musica come indipendente e il suo singolo esprime quanto si possa essere diversi dagli altri ma fedele a se stessi. giampworld è un artista a tutto tondo, e il suo brano è il suo grido d’amore, verso un amore unico e non sostituibile. La sofferenza di essere veri, sinceri, in un mondo di superficialità e “serialità”.
Abbiamo scambiato due chiacchiere con Giampaolo per entrare nel suo mondo:
Ciao Giampaolo benvenuto a Senza Linea e complimenti per la tua musica. Come si chiama il tuo primo singolo? Come nasce questo pezzo?
“Lontano da me” è il mio singolo d’esordio. Il titolo rappresenta una condizione in cui mi trovo da sempre: sin da quando ero un pò più piccolo ho sempre notato una certa distanza tra me e le persone circostanti, da chi mi ha messo al mondo fino ai rapporti più marginali e crescendo mi sono sentito spesso e volentieri anacronistico rispetto a tutto ciò. Non voglio assolutamente far passare che sia un aspetto di presunzione ma credo si tratti più di un’incompatibilità tra me e il contesto. Seguii il consiglio di Lorenzo, il mio produttore, che mi suggerì di avvicinarmi al piano e lasciare la mia vecchia tecnica di scrittura che iniziava a starmi stretta perchè mi limitava, cioè scrivere sui type beat o riscrivere strofe di pezzi famosi, così un giorno avendo una piccola base costruita da autodidatta iniziai a strimpellare qualche accordo fino a quando non mi nacque la linea melodica del ritornello di cui rimasi sorpreso perchè non mi sono mai ritenuto fortissimo sulle topline e uscì un qualcosa di interessante che poi abbiamo sviluppato insieme.
Sei napoletano, quanto sei legato alla tua terra?
Mah, non mi va di fare i soliti clichè facendo banalmente il patriottico, mi limito a dire che la città in cui nasci e cresci è un pò come la famiglia, non la puoi scegliere. ti può dare tanto e non può farti conquistare niente. devi sperare di capitare nel posto giusto, è come un gioco alla lotteria in cui devi sperare di avere il biglietto vincente e di non dare per scontato di essere un grande privilegiato rispetto a chi non ha il biglietto vincente.
Non l’ho detto spesso da dove venissi e tutto ciò che i miei occhi guardassero ogni giorno sia fuori dalla finestra che dentro casa, ora penso sia il momento giusto per farlo per far capire a chiunque utilizzi il proprio quartiere di provenienza come alibi per non avere un futuro o una via di fuga. Vedendomi fanno fatica tutti a credere a tutto ciò proprio perchè non incarno le vesti dello stereotipo e sarei felice che questo fattore mi fosse riconosciuto.
Per questo forse se avessi fatto il rapper gangsta avrei avuto altrettante cose da raccontare e una carriera assicurata ma sarei sicuramente risultato poco credibile ma più di chi lo fa per moda o per sentirsi figo. Per questo ho scelto una strada anche se più complicata e incomprensibile per l’ascoltatore medio proveniente da qui, ma che sento mia.
Il tuo percorso artistico vede i tuoi albori alla batteria: perché hai poi deciso di diventare un cantautore?
Il mio approccio alla musica è nato iniziando a studiare batteria anche se forse un pò in ritardo rispetto a quando mi nacque questa passione. dopo aver studiato per 4 anni ispirandomi ai più grandi come Tullio De Piscopo, Travis Barker e Alex Fiordispino così da un giorno all’altro la mia vena romantica e la mia ricerca d’originalità mi suggerì di scrivere una canzone alla mia ragazza dell’epoca, da allora ho approfondito sempre di più questo mio lato fino a farlo diventare un bisogno, un pò come la dipendenza dalle droghe. C’è grande scetticismo nei miei confronti, ma io con la mia testardaggine e tenacia ho sempre fatto tutto da solo studiando da autodidatta. L’unica cosa positiva è che almeno se arriverò un giorno alla retta d’arrivo di grazie dovrò usarne solo uno, è lascio sottintendere a chi.
Cosa ti piacerebbe raggiungere artisticamente parlando?
Vabbè, penso sia ipocrita non sognare in grande, penso sia il sogno di chiunque voglia fare questo cantare in uno stadio, così come non esiste un giocatore che non ambisca a vincere il mondiale con la propria nazionale. Ma per ora essendo veramente agli inizi volo bassissimo con l’unico obiettivo di arrivare a quante più persone possibili che possano rispecchiarsi nelle mie parole e sperare che dietro quello schermo ci sia tutta la comprensione che non ho mai trovato intorno a me. Ora come ora forse questo sarebbe il mio stadio.
Che progetti hai per il futuro?
Chi ben comincia è a metà dell’opera per cui spero di aver scelto bene tra i tanti singoli a cui ho lavorato e che quindi alla gente possa arrivare il messaggio. Poi agirò di conseguenza. Ho veramente tanta roba da cacciare fuori, ho bisogno solo di sapere se dall’altra parte ci sono delle orecchie disposte ad ascoltare le mie parole e la mia voce.
A quali artisti ti senti più vicino?
Al primi posto metterei Michael Jackson il mio idolo indiscusso che al di la di tutta la blasfemia del mondo ritengo sia molto vicino a dio. i primi che ho iniziato a seguire sono i The Kolors ma ascolto veramente tanti artisti da Justin Bieber a Ed Sheeran passando per alec benjamin tanto per citare artisti d’oltreoceano, variando tra artisti distanti anni luce tra loro sia d’epoche che di generi, come Tiziano Ferro, Ultimo, Irama, Roberto Murolo, pino daniele e artisti cult del loro genere come Guè Pequeno o Luchè.
Dove possiamo seguirti sui social?
https://www.instagram.com/giampworld/?hl=it
https://www.youtube.com/channel/UCudTeQIorpIn-qxGKMQTteA
https://vm.tiktok.com/ZMLskNd8p/
Biografia
giampworld (nome d’arte di Giampaolo Di Matteo) nasce alle pendici del Vesuvio nel luglio del 2002. All’età di 14 anni si avvicina alla musica studiando batteria per poi avvicinarsi alla scrittura che per lui diventa un “rifugio”. Nella sua musica racconta la sua incapacità di essere superficiale, tutte le sue insicurezze, quanto possa essere incompreso sia nel carattere familiare passando per il contesto in cui vive fino a tutte le persone che lo circondano e lo storytelling di tutte le esperienze che vive in prima persona. Con tanta voglia di dimostrare di essere in gamba pur essendo nato in una delle periferie cittadine più remote.
Auguriamo tanto successo a questo coraggioso artista!