I Delitto su Carta hanno da poco pubblicato il loro ultimo album Guru- dalle tenebre alla luce. Il trio (Davide Fontanel, Alessandro Mirone e Paola Sivelli), che ci presenta un rock alternativo, ci ha già abituato al loro sound di successo con il loro album precedente Sinestesia.
Molti i temi trattati in queste undici tracce, a partire dal singolo che ha anticipato l’uscita dell’album; La neve di Marzo, un brano che tratta di un argomento molto delicato: l’eutanasia; passando per Caronte, una denuncia contro gli scafisti; a Il Treno che tratta del distacco forzato da una persona cara e del trauma che ne deriva; Munizioni di Parole che porta all’accettazione del proprio io indipendentemente dall’opinione degli altri; La luce si spegne, che tocca un argomento delicato: quello dei soldati bambino; Invictus che parla di Nelson Mandela e della perseveranza fino alla morte per un ideale; L’orchidea d’Acciaio, dedicata alla politica birmana Aung San Suu Kyi, la quale ha difeso con tutte le sue forze il suo popolo e la sua identità; Giusto e Sbagliato, in cui emerge la soggettività del proprio pensiero e l’umanità in tutta la sua finitezza; Respirare Libero, una riflessione sulla pena di morte; 8 marzo, un pezzo sui diritti delle donne (ancora troppo pochi); Ladri d’identità, infine, per spiegare come il colonialismo si è trasformato in globalizzazione.
Ci siamo rivolti direttamente a loro poichè la loro musica è davvero di ispirazione e tratta molti temi delicati e attuali:
LA VOSTRA MUSICA E’ QUALCOSA DI RARO, SIA PER IL MOMENTO STORICO CHE VIVIAMO, SIA PERCHE’ IN ITALIA NON CI SONO PIU’ GRUPPO CHE FANNO ROCK PURO. QUALI GRUPPI VI HANNO ISPIRATO?
In questo momento musicale sembra che non ci sia più spazio per il rock, specialmente nel nostro paese. Però sembra più che prenda il sopravvento l’immagine che porti, non tanto la musica. Facendo riferimento solo sull’apparenza temo che si perdano tutti i contenuti che uno vuole esprimere. Per quanto riguarda le nostre “ispirazioni”, è difficile definire delle band…ti posso più elencare i nostri ascolti, perché tutti e tre ascoltiamo musica di tutti i generi e tutti e tre componiamo insieme i brani, ma sarebbe lunghissimo! Un riferimento ad una band che stimo tantissimo e dove magari ho preso qualche spunto sono i Biffy Clyro.
LA VIOLENZA SULLE DONNE, I SOLDATI BAMBINI, LA TRAGEDIA DEI MIGRANTI CHE PER LO PIU’ MUOIONO IN MARE, LA PENA DI MORTE ANCORA PRESENTE IN ALCUNI STATI, LO SFRUTTAMENTO DI ALTRI TERRITORI CHE HA PORTATO ALLA DISTRUZIONE DI POPOLI E AREE… INGIUSTIZIE CHE COINVOLGONO TUTTE LE NAZIONI, NON SOLO LA NOSTRA. COME POSSIAMO RECUPERARE UN BRICIOLO DI UMANITA’? LA MUSICA PUO’ DESTARE LE COSCIENZE? DA DOVE PARTE UNA “RIVOLUZIONE” UMANITARIA?
L’umanità la possiamo recuperare dai singoli gesti semplici di ogni giorno. È questione di rispetto per gli altri e per se stessi, e dovremmo avere il coraggio di istruire o educare chi non ha questa indole “umanitaria”. La musica è stata e lo sarà sempre, come tutte le forme d’arte, un mezzo per far pensare, parlare e di conseguenza agire. Mi chiedi la rivoluzione umanitaria da chi deve partire? Da noi stessi. È già tanto se uno riesce a migliorare se stesso. Ma se ci riuscisse sarebbe uno scalino in meno giusto? E dopo aver superato questo scalino può anche dare una mano a chi non ce l’ha ancora fatta.
DATECI UN PO’ DI DATE: DOVE POSSIAMO ASCOLTARVI DAL VIVO PROSSIMAMENTE?
Abbiamo una data nella provincia di Rovigo. A Crespino, domenica 21 luglio. Il 2 agosto in provincia di Udine a Bertiolo.
Un grande in bocca al lupo ad un grande gruppo che ci ricorda che la musica non è sempre composta da tre parole e tanta superficialità.
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