The Sniper aka Ticsnip, all’anagrafe Aldo Matrone, è un giovanissimo rapper campano che ebbi modo di conoscere all’incirca un’annetto fa attraverso un altro lavoro appartenente la sua Crew, gli Only smoke (Rimando articolo). All’epoca erano poche le mie conoscenze in materia dei loro lavori, oggi invece, dopo averli seguiti, insieme e singolarmente posso dire di saperne di più. Ed oggi, invece, Aldo, è qui da solo; a misurare e comprovare le proprie forze e la propria arte musicale. Sono contento di constatare che, in quest’anno, di strada il nostro amico ne è ha percorsa, (da solo e con gli altri) e a mio parere adesso è davvero possibile apprezzare e conoscere meglio nello specifico quello di cui stiamo parlando.
Ecco allora ciò che ci siamo detti durante una chiacchierata io e il buon vecchio The Sniper.
Buona Lettura
Giuseppe
- Ciao Aldo; innanzitutto come stai e come sta andando la promozione di questo tuo lavoro?: Ciao Giuseppe, solita vitaccia! Il disco sta andando bene, se non altro ha mosso un primo passo verso progetti futuri.
- E’ una storia, quella che racconti, in alcuni frangenti davvero controversa. L’azione di mostrarti e al contempo scavarti dentro…com’è nata questa idea?: E’ nata dal fatto che sono pazzo. Non mi basta fare musica, voglio coinvolgere chi mi ascolta e renderlo partecipe delle mie turbe.
- Ti va di parlaci un po’ di questo tuo lavoro, di presentarcelo?: “L’ombra della vita” fu il titolo del mio primo pezzo in assoluto; ho ripreso questo titolo per il mio primo progetto ufficiale da solista. Lo hanno chiamato concept album, io credo semplicemente che questo disco sia il frutto di quello che ho dentro, il che può essere disarmante, ma non credo di essere stato l’unico a doversi scontrare con se stesso. A volte guardare in faccia il proprio malessere e riconoscerlo al punto di dargli un volto può essere la vera soluzione. In questo album c’è questo, ci sono io e poi il vero IO.
- Noto con piacere che i testi sono costruiti in modo accurato; hai immesso particolare attenzione in fase di scrittura, e si sente davvero bene. Cosa speri di aver inviato all’ascoltatore?: L’ascoltatore può godersi i brani insieme uno dopo l’altro e comprenderne i collegamenti, oppure può goderseli singolarmente; ho voluto far si che possano essere possibili entrambi i modi. Per il resto, rimango dell’idea che l’arte in generale debba essere interpretata da chi l’assimila, sta a chi ascolta trarne giudizio.
- Tra i pezzi non ti sei fatto mancare nulla; la canzone introspettiva, quella un po’ più irriverente, quella (davvero buona a mio avviso) di forte denuncia sociale, e, sempre all’interno dei vari testi, ci sono delle frasi simbolo di questa tua opera. In questo contesto, se ti chiedessi la frase simbolo di “The Sniper” e quella di “Aldo” cosa mi diresti?: Quella di “The Sniper” è sicuramente: -la mia maschera la tengo addosso, come fossi un mostro, mentre metto i pezzi apposto il mio volto non lo mostro- questa frase è presente in “Lotterò”. Quella di “Aldo” invece: -ho preso troppe volte già la via del rimpianto, ma non serve più, tanto ciò che è stato si è infranto, alla fine intanto resto solo io stanco, la mia meta si avvicina e io l’accolgo affranto- presente in “Meta”. Aggiungerei anche una terza frase, questa volta di Ticsnip, ovvero il secondo stile (o la seconda personalità) di The Sniper presente per intero in “Schiaffon”: -sta a sente, nu pretend niente, vogl’ sulamente arapr’ a capa a ‘sta gente-.
- In tema di rap. Una scena con infiniti esponenti…davvero bella pregna, ma non tutti poi hanno un “reale” valore; a questo punto ti voglio lanciare una piccola provocazione: E’ possibile ancora definirvi: “Denunciatori Sociali”? Da cosa un’ ascoltatore può davvero riconoscere il buon rap, da quello meno buono secondo te?: Non è più possibile chiamarci denunciatori sociali, il rap non è più quello che si faceva un tempo. Il rap di oggi, in maggioranza, si limita a parlare dei cazzi propri, e tutto gira attorno all’autocelebrazione e a raccontare ai ragazzini che sei più figo perché spacchi di più; è diventata una gara a chi ce l’ha più lungo! Mi spiego meglio: l’autocelebrazione è sempre stata presente nel rap, così come anche l’egocentrismo di un genere che parla spesso a se stesso, e non nego che ciò possa essere divertente; ma ora però se il voler a tutti i costi apparire è triste, quanto è ancora più triste il fatto che la maggior parte di chi si mostra in questa maniera è gente che ha il culo coperto da chi spende per lui. Sento gente parlare di evoluzione (?) In onestà, se l’evoluzione del rap è gente come la Dark Polo Gang, spero che questo genere torni a fallire come accadde anni fa. Non nego che qualcuno faccia ancora denuncia sociale, il tutto però è molto implicito, spesso devi andartelo a cercare e comprendere per bene cosa sta dicendo. L’underground più nascosto sa dare belle soddisfazioni.
- Fai canzoni e lanci messaggi. Il tuo disco ne è pieno. Cosa credi serva, all’ascoltatore, per passare dalle tue parole alla vera e propria azione?: Imparare a ragionare con la propria testa e staccarsi dal pensiero comune. Non è detto che io abbia ragione, ma questo non posso dirtelo io, devi essere tu ascoltatore a comprendere e ad agire di conseguenza.
- Ultima domanda, diciamo da persone davvero cattive: Il tuo disco finisce in modo molto particolare (che ovviamente non diciamo perché siamo cattivi) e lascia quel senso un po’ di vuoto da colmare…cosa dobbiamo aspettarci adesso da The Sniper? Con questa ultimissima domanda ti saluto e ti ringrazio sempre tanto della possibilità che ci dai di seguirti.: Lo sviluppo di The Sniper lo comprenderete nei prossimi dischi ufficiali; ci tengo a precisare che non sono necessariamente tra questi eventuali EP o mixtape. Di progetti in cantiere ne ho molti, aspettate e vedrete. Grazie mille per lo spazio concessomi, one love!
Il disco “L’ombra della vita” è un qualcosa di fresco per il mondo del rap. Finalmente un lavoro dove non si fa solo del “dissing” (atto per cui si tende a sminuire con offese e sberleffi un ipotetico avversario) da quattro soldi, ma si leggono testi, si vive una storia. E’ facile entrare nel mondo in cui veniamo introdotti, ma non così semplice uscirne, e questo credo sia il punto di vantaggio che permette al nostro di offrire un bel prodotto. Come anticipato prima, si sente la maturità dell’artista e quindi del disco stesso; prova evidente che di stoffa ce n’è, ed è pure tanta. Ricordo che il precedente lavoro non lo valutai molto positivamente, e sono contento di potermi ricredere questa volta; i tempi sono maturi e questa uscita può davvero fare da ottima apri-pista per una bella carriera musicale.
Con piacere segnalo la Pagina Ufficiale di The Sniper, la Pagina Ufficiale della Only Smoke Crew, la Pagina Ufficiale del movimento Cilento Doppia H, ed infine il Canale Ufficiale Youtube.