Non c’è tregua per la nostra amata Penisola.
Le piogge incessanti e violente stanno mettendo in grossa difficoltà soprattutto il Sud Italia.
Dopo la valanga di fango di Ischia, dello scorso fine settimana, continuano allerta meteo e controlli sullo stato dei luoghi.
La zona rossa si estende e non si riduce; molte le famiglie sfollate e tante disperate perché non conoscono ancora il proprio destino appeso al filo dei sopralluoghi.
Con l’allerta meteo diramata dalla Protezione Civile, sono state predisposte misure di sicurezza e di soccorso di emergenza nonché di evacuazione di chi vive nei dintorni della zona rossa con ricovero presso le strutture alberghiere molte riaperte proprio per il drammatico evento di una settimana fa con morti terribili anche tra i più piccini e un disperso che ancora non è stato rinvenuto.
Nelle stesse ore dell’ evacuazione ischitana, altre zone del Sud Italia sono state travolte dalla violenza del maltempo e dall’eccesso di fenomeni meteorologici sempre più pericolosi e improvvisi.
E così Crotone si è trovata travolta da un tifone che ha scoperchiato case e fabbriche, creando un fiume di fango che ha distrutto cose e attività trascinando tutto ciò che trovava nel suo percorso.
La Sicilia sotto la violenza di trombe d’aria nel messinese ha visto la sconvolgente distruzione del ponte ferroviario che si regge senza più il supporto di sicurezza dei pilastri in una condizione di pericolo e di rischio crollo imminente.
Il Salento si è trovato all’interno di un tifone che ha divelto alberi, distrutto campi e allagato città.
Ma ancora più sconvolgente la situazione delle isole Eolie che hanno vissuto più o meno contestualmente una scossa di terremoto su Vulcano senza danni a cose e persone e Stromboli che in preda all’eruzione notturna di “Iddu” si è trovata non solo ad affrontare la violenza del cattivo tempo ma anche uno tsunami di quasi due metri generato dalla sciara di fuoco che si riversava veloce in acqua.
Non si è riproposta la vicissitudine tragica dell’alluvione di questa estate, ma diverse case vicine al mare sono state sfollate per evitare il pericolo di danni alle persone.
Insomma, alle porte di questo inverno 2022/23 stiamo assistendo come in un time lapse alla velocità della luce ad eventi meteorologici rovinosi, improvvisi, repentini e disastrosi, in netto anticipo rispetto alle previsioni degli studiosi, per il territorio per le persone che lo abitano e per le case.
Resta l’amaro in bocca che da decenni si sente parlare insistentemente a livello informativo, scientifico, tecnologico, meteorologico, divulgativo, climatico, conoscitivo, nella doppia ottica di denuncia e di protesta, di surriscaldamento globale, inquinamento ambientale, estremizzazione dei fenomeni meteo-climatici eppure non si è fatto nulla o si è fatto molto poco e Ischia ne è una dimostrazione.
È abominevole oggi prendersela solo con chi ha costruito su un’ansa di un fiume, su un costone costiero, a valle di una montagna disboscata o alle pendici di un vulcano, il problema è nelle mani di chi il controllo non lo ha fatto o semplicemente lo ha rinviato o ancor peggio ha accatastato altre migliaia di pratiche sopra trascurando la necessità di intervenire con prontezza e competenza con un vero e proprio programma di messa in sicurezza di edifici da Nord a Sud e di conseguenza delle persone che vi abitano.
La politica tutta di destra e di sinistra è responsabile per aver accantonato il problema o dimenticato l’emergenza o ancora trascurato la vera preoccupazione per il bene e benessere nonché la salvaguardia e sicurezza dei cittadini.
Non vi è dubbio che togliere o distruggere le case costruite a volte con grandissimi sacrifici dalle persone comuni resta una decisione amara, sofferta, difficile…sicuramente l’ultima spiaggia quando nessuna norma di legge “legale” abbinata a quella “naturale” la legittima o può impedirne l’abbattimento.
Ma quando questa resta l’unica soluzione possibile, l’unica che può impedire tutta la sofferenza a cui assistiamo inermi di fronte ad immagini di territori irriconoscibili e sventrati o a salvare vite innocenti dando loro un’opportunità e un tetto legittimo sotto cui vivere, ben venga anche l’arroganza della politica che condanna il condono o la disumanità della magistratura che decide di abbattere!