Doveva essere una partita da ricordare, quella del ritorno dei playoff tra Napoli e Barcellona, ed in effetti lo è stata: difficilmente i tifosi azzurri potranno dimenticare la lezione di calcio impartita dai blaugrana agli uomini di Spalletti, annichiliti dagli avversari e sconfitti con un 2-4 finale fin troppo striminzito per quanto visto in campo.
L’unico momento di cui i supproters partenopei custodiranno con piacere la memoria sarà la foto di gruppo delle due squadre unite nel condannare la guerra in Ucraina, ironia della sorte, sotto gli occhi del direttore di gara russo Karasev.
La partita non è di fatto iniziata, visto che al 12′ il Barça conduceva già 2-0 grazie alle reti di Jordi Alba, su contropiede innescato magistralmente da un corner di Insigne, e di De Jong, lasciato libero di prendere la mira e trafiggere imparabilmente il povero Meret da fuori area.
Non aveva lasciato troppe speranze nemmeno il gol dell’1-2 di Insigne su rigore, procurato dal solito generoso Osimhen: il Barcellona ha continuato a prendere a pallate gli azzurri, che dal canto loro hanno insistito nella masochistica costruzione dal basso, regalando vagonate di palloni e di occasioni da rete agli attaccanti catalani.
L’inevitabile gol dell’1-3 di Piqué, giunto a fine primo tempo sugli sviluppi di un corner, ha reso la ripresa una stucchevole accademia.
Allo scoccare dell’ora di gioco Aubameyang ha quindi realizzato il poker con un’azione infinita, durante la quale nessun giocatore azzurro ha avuto la forza neanche di commettere un fallo e dimostrare un minimo di amor proprio e dignità.
Il gol del 2-4 di Politano ha solo reso un pizzico meno umiliante una delle serate più buie della storia recente del Napoli, in cui è impossibile salvare qualcuno: non può sfuggire alla critica neanche Spalletti, che non ha fatto tesoro né delle difficoltà incontrate nella ripresa al Camp Nou, né dei campanelli d’allarme (ma sarebbe più opportuno parlare di assordanti sirene) suonati a Cagliari.
L’ex tecnico dell’Inter ha preparato una partita tatticamente presuntuosa e scellerata, consegnandosi agli avversari ed al loro pressing con l’impostazione dalle retrovie, invece di provare a tenere corta una squadra da tempo in difficoltà e ad organizzare una partita fatta di lanci lunghi, riconquista delle seconde palle e compattezza difensiva.
Il Napoli sembra da molte settimane una squadra a pezzi, con tantissimi infortunati ed ancora più giocatori rientrati forse troppo in fretta, e quindi lontani da una condizione accettabile.
Il timore è che alle difficoltà fisiche si aggiungano le inevitabili scorie psicologiche, come conseguenza di una batosta che non potrà non lasciare dubbi nella testa di tecnico e giocatori sulle reali potenzialità di questo gruppo.
In quest’ottica non si prospetta semplice l’impegno di domani sera (ore 20:45), quando il Napoli sarà di scena all’Olimpico contro la Lazio dell’ex Comandante Sarri.
Non dovrebbero arrivare buone notizie dall’infermeria, con i recuperi di Tuanzebe, Malcuit, Lobotka, Anguissa e Lozano che dovrebbero slittare di almeno una settimana.
E’ comunque lecito attendersi qualche cambio, con i possibili inserimenti di Juan Jesus e Ghoulam in difesa, oltre allo scontato rientro tra i pali di Ospina.
Con poche opzioni a centrocampo, è probabile che sia ancora il disastroso Demme delle ultime due uscite ad affiancare Fabian, mentre Politano e Mertens potrebbero partire titolari al posto di Insigne e di uno tra Elmas e Zielinski.
Il bilancio dei 66 precedenti giocati in Serie A all’Olimpico vede i biancocelesti in vantaggio con 28 vittorie: per il Napoli i successi sono 18, l’ultimo dei quali coincise con l’esordio sulla panchina azzurra di Carlo Ancelotti.
Il 18 Agosto 2018 i partenopei si imposero 2-1 in rimonta con le reti di Milik e Insigne, che vanificarono il gol iniziale di Ciro Immobile.
Il centravanti di Torre Annunziata è stato protagonista nell’ultimo successo laziale, arrivato la scorsa stagione: il 20 Dicembre 2020, dopo il suo gol fu Luis Alberto a firmare la rete del definitivo 2-0.
L’ultimo pareggio risale addirittura al 9 Febbraio 2013: fu Hugo Campagnaro, con uno spettacolare destro al volo sugli sviluppi di un corner, a salvare il Napoli in pieno recupero dopo il vantaggio laziale siglato da Floccari.
Il Napoli dovrà provare a rialzarsi dopo il poker subito in Europa, ma anche la Lazio proverà a vendicarsi delle 4 reti subite all’andata al “Maradona”.
Le motivazioni degli azzurri dovrebbero però essere ben più solide, visto che in una sorta di corsa del gambero, ieri Milan ed Inter hanno pareggiato ancora, offrendo ad Insigne e compagni una nuova occasione per agganciare la vetta.
Sarebbe davvero il momento giusto per scacciare via le critiche, rialzare la testa e provare a dimostrare di essere pronti a raggiungere un traguardo importante.