Inutile nascondersi. Perché soprattutto dopo il successo con la Dea, il Napoli di Spalletti conferma la sua candidatura allo scudetto. É una rincorsa costante ai rossoneri e una bagarre per tenere testa ai nerazzurri che prende forma e sostanza ad ogni giornata. É il campionato più bello degli ultimi anni, probabilmente il più avvincente d’Europa e i partenopei sono protagonisti indiscussi. Azzurri lanciatissimi per portare a casa un titolo che manca dall’89-90. Ma finora l’incertezza è l’unica certezza che regna tra gli sportivi e i tifosi del Napoli.
La verità si nasconde anche tra numeri, statistiche e informazioni, che si possono trovare su alcuni portali specializzati in sport e pronostici, i quali mettono a disposizione anche news sui bonus senza deposito scommesse, spiegando in modo informativo e dettagliato di che tipo di incentivi si parli e di come possano essere trovati e utilizzati dagli utenti. Ma se i bookie si districano tra numeri, statistiche e informazioni, il Napoli guarda invece al futuro con tre variabili dipendenti: gioco, aspetto emotivo e calendario.
Il gioco. Il gioco del Napoli è legato a doppio filo con l’aspetto emotivo dell’undici in campo e la gara al Gewiss Stadium di Bergamo ha palesato un caposaldo del calcio italiano: vincere restando aggrappati alla partita anche quando non puoi dominare il contesto. Del resto, anche questo fa parte del gioco. Ma il Napoli è riuscito a interpretare la gara con l’approccio che Spalletti ha modellato nel corso di tutti questi mesi: resistere per ripartire, costruire una vittoria sui pochissimi errori dell’avversario. Anche questo è gioco. Lo chiamano “all’italiana”. Il Napoli 2021-22 punta su intensità e compattezza, mezzali che attaccano lo spazio per andare a rete, verticalizzazioni esasperate, esterni che si accentrano e spinta dei terzini. Palleggio e calcio ragionato. Le intuizioni esplosive di Osimhen, tornato ad allenarsi con la squadra, completano la corazzata azzurra. Il Napoli che si candida allo scudetto, a infastidire il Milan e scalciare l’Inter, punta sull’efficacia di una squadra che ormai sa cambiare approccio in corso d’opera. Determinante per ambire all’olimpo.
L’aspetto emotivo. “Mentalità e qualità d’esecuzione ci rendono una grande squadra“. Spalletti ha le idee chiare dopo il successo con la Dea e si gode l’autorevolezza dimostrata dagli azzurri. La squadra ha finalmente imparato a soffrire in mezzo al campo. Del resto il tabellino della gara è inequivocabile: 19 tiri per i nerazzurri, 6 per Insigne & co. di cui 5 in porta. Essenza e concretezza. La squadra è presente, compatta, collaborativa. I limiti di personalità comparsi troppe volte in campionato, soprattutto in alcune gare interne, sembrano accantonati. E poi si “Gioca per la felicità di un popolo”, conclude Spalletti. Insomma c’è un obiettivo che trascende il risultato sportivo. E c’è un risultato sportivo a vantaggio di un’intera collettività che vive di calcio. Adesso che la consapevolezza aumenta e il campionato si accorcia è interessante capire la tabella di marcia della gang di Insigne che potrebbe trovare altri stimoli ed altre energie propri dell’orgoglio della sua tifoseria.
Il calendario degli azzurri. Quella del Napoli potrebbe diventare una road map verso l’apoteosi. Tutt’altro rispetto al 2021, l’ennesimo anno della marmotta per gli azzurri. Escluse le gare interne con Roma e Fiorentina, l’undici di Spalletti giocherà con Empoli, Sassuolo e Torino, tre formazioni largamente appagate sul piano di obiettivi e motivazioni, mentre le ultime due, Genoa al Maradona e Spezia in esterna, potrebbero avere un coefficiente minimo di difficoltà considerando la probabile retrocessione dei rossoblu e l’altrettanto probabile salvezza anticipata dello Spezia. Dalla sua, il Milan è ancora in corsa per la Coppa Italia: confronto impegnativo, quello con l’Inter in semifinale, che potrebbe incidere non poco sul piano fisico e mentale dei rossoneri. Lazio all’Olimpico e Atalanta in casa sembrano invece i veri ostacoli di Pioli: Sarri e Gasperini si giocano un posto in Europa e in quest’ottica si inserisce anche la Fiorentina di Italiano che il primo maggio farà visita ai rossoneri al Meazza. Insomma, tutto è ancora dannatamente in gioco. Ma il Napoli c’è, ed è vivo più che mai.