L’anticipo serale della prima giornata di ritorno metteva sulla strada della capolista Napoli lo spauracchio Sassuolo di Mister Di Francesco: gli emiliani, reduci dall’exploit di San Siro, scendono al San Paolo senza l’ex Cannavaro e Berardi (Ariaudo e Politano al loro posto) ma con le idee molto chiare: giocare a calcio. Il Napoli torna alla abituale formazione con il solo Chiriches a sostituire il neo papà Koulibaly. Assente il solo Chalobah colpito da un bruttissimo lutto familiare (la morte della madre): un minuto di raccoglimento anticipa l’inizio delle ostilità. E il Sassuolo si dimostra davvero ostile visto che dopo due minuti è già avanti con un rigore realizzato da Falcinelli e concesso per fallo di Albiol su Sansone. Gli azzurri, comunque, non si scompongono e iniziano a macinare calcio come sempre, seppur rischiando qualcosa contro i neroverdi che giocano bene e non si limitano a difendere. Il pareggio azzurro arriva al minuto 19: cross di Insigne al bacio per Callejon che di testa batte Consigli con un perfetto inserimento. Primo gol in campionato per lo spagnolo dopo un digiuno di 26 giornate. Raggiunto il pari gli azzurri si sciolgono e, spinti da soprattutto Hamsik e Insigne (ispiratissimo e migliore in campo), mettono in costante apprensione la difesa emiliana diretta da un ottimo Acerbi. Insigne sfiora il gol da urlo alla mezz’ora: tunnel sul difensore e tiro a giro che va di poco fuori con Consigli fermo e rassegnato. Me il gol è nell’aria e ci pensa, come spesso capita, il Pipita Higuain che detta ad Hamsik l’assist per il tap in vincente. Corre il 42’ minuto e il San Paolo esplode. Bellissimo il primo tempo, due squadre votate al gioco, entrambe con un 433 qualitativo fatto di pressing e passaggi strettissimi. Nel Napoli benissimo, oltre ai già citati Insigne ed Hamsik, anche Jorginho. Un po’ in sofferenza la difesa che comunque non concede occasioni da gol.
Nella ripresa la partita la fa sempre il Napoli che sfiora il gol con Higuain servito da Hysaj e in più riprese sbaglia l’ultimo passaggio dopo ottime azioni frutto di combinazioni rapide e veloci. In fase difensiva l’albanese prende le misure a Sansone e lo limita, qualche problema in più per Ghoulam, non proprio a suo agio quando c’è da difendere. Cresce con il passare dei minuti Allan che diventa dominatore a centrocampo: il brasiliano è ovunque e fa pressing e morde chiunque si trovi dalle sue parti.
I minuti passano e i partenopei non chiudono la contesa: il Sassuolo non si arrende ma non riesce a creare pericoli. Le sostituzioni non spostano l’equilibrio, Floro Flores, altro ex, entra ed esce pochi minuti dopo per infortunio, Defrel (doppietta per lui al San Paolo lo scorso anno con la maglia del Cesena) non si nota. Tra le fila azzurre Koulibaly da il cambio a Chiriches (il rumeno, un po’ in difficoltà all’inizio, cresce con il passare dei minuti) regalando importanti centimetri e peso alla difesa, Mertens sostituisce Insigne (che non gradisce) ma non incide. Il Sassuolo riesce a rendersi pericoloso con un colpo di testa di Pellegrini che termina a lato e con un’uscita un po’ azzardata di Reina che comunque se la cava.
I tre minuti di recupero regalano il tre a uno ai ragazzi di Sarri: Callejon tiene vivo un pallone che sembrava destinato a fondo campo e lo cede al Pipita che fulmina Consigli sul primo palo. Ventesimo gol in 20 partire per Higuain per il quale ormai non ci sono più aggettivi.
Finisce 3-1 e negli occhi di chi ha visto la partita restano 90 minuti bellissimi e intensi e per i tifosi azzurri un’altra giornata da ricordare con una classifica da stropicciarsi gli occhi, complice anche il fortunoso pareggio dell’Inter (salvata da Handanovic, nonostante le incomprensibili recriminazioni di Mancini) adesso a meno 4.
IL NAPOLI STENDE IL SASSUOLO E SI CONFERMA BATTISTRADA
Fabrizio Oliviero, ex commercialista e amante del calcio, malato patologico per i colori azzurri. Una malattia ereditaria trasmessa dal padre e già assorbita dal primogenito; il suo stato d’animo dipende in larga parte dal risultato dell’ultima partita, ama i colori azzurri quasi come i figli e se la domenica è storta meglio non provocarlo fino alla gara successiva!!