Chi l’avrebbe detto che nel 2023 a 43 anni dalla morte di John Lennon, i Beatles si riunivano nuovamente per incidere un nuovo singolo!!!
Ebbene si, l’intelligenza artificiale ha recuperato in un video amatoriale di John Lennon, donato da Yoko Ono agli altri componenti dei mitici Fab Four dopo la sua morte, l’interpretazione dell’inedito “Now and Then”.
George Harrison aveva realizzato la sua parte con la chitarra.
E oggi a distanza temporale Paul Mc Cartney e Ringo Starr si sono ritrovati insieme in uno studio di registrazione e con gli ideogrammi ideati dall’intelligenza artificiale hanno intonato il loro nuovo singolo, scritto più di 40 anni orsono dal loro amico e compagno di viaggio, John Lennon ucciso da un delirante fuori senno in una gelida notte di dicembre del 1980.
‘Now And Then’ è questo il titolo dell’ultima canzone inedita degli intramontabili The Beatles, che vede incredibilmente di nuovo insieme i Fab Four, i fantastici quattro: John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr.
Dopo un primo lancio in streaming, è stato trasmesso il video ufficiale della canzone con la regia di Peter Jackson.
La canzone nasce più precisamente alla fine degli anni ’70, quando John Lennon registrò un demo con voce e pianoforte nella sua casa di Dakota Building, a New York.
Nel 1994 Yoko Ono consegnò la registrazione a Paul, George e Ringo, insieme ai demo realizzati da Lennon per ‘Free As A Bird’ e ‘Real Love’, che furono entrambi completati come nuove canzoni dei Beatles e rispettivamente pubblicati come singoli nel 1995 e 1996, come parte del progetto “Anthology”.
In quell’occasione, gli altri tre della band hanno registrato nuove parti completando un mix approssimativo per ‘Now And Then’ con il produttore Jeff Lynne solo che i limiti tecnologici dell’epoca impedirono di separare con chiarezza la voce ed il pianoforte di John per completare la canzone e il brano fu accantonato.
Solo nel 2021 è uscita la docuserie ‘The Beatles: Get Back’ diretta da Peter Jackson, che ha ottenuto un gran successo di premi e critica con il suo restauro cinematografico e audio . Utilizzando la tecnologia audio MAL di WingNut Films, la squadra di Jackson ha demixato la colonna sonora mono del film, riuscendo a isolare strumenti, voci e tutte le singole parti all’interno delle conversazioni dei Beatles.
Con questa tecnica, è stato realizzato così il nuovo mix di ‘Revolver’ del 2022 e Peter Jackson e il suo team del suono, guidato da Emile De La Rey, hanno applicato la stessa tecnologia alla registrazione casalinga originale di Lennon, salvaguardando chiarezza e integrità della sua intonazione vocale originale e separandola dal suono del pianoforte.
A questo punto, nel 2022, Paul McCartney e Ringo Starr iniziarono a completare la canzone. Oltre alla voce di John, ‘Now And Then’ sono state inserite la chitarra elettrica e acustica risalente al1995 di George Harrison, la nuova parte di batteria di Ringo e il basso, la chitarra e il pianoforte di Paul, in perfetta armonia e corrispondenza all’esecuzione originale di John.
A completamento della canzone, Paul ha aggiunto un assolo di chitarra slide ispirato da George e, successivamente, insieme a Ringo hanno realizzato i cori per il ritornello.
E’ incredibile che nel 2023 il singolo che si annuncia successo planetario è quello dei Beatles, parte di un’epoca remota, gli anni Sessanta e Settanta, leggenda pop mondiale, che probabilmente ci incanteranno a Natale e non solo con la loro interpretazione suggestiva e un pò magica.
L’intelligenza artificiale è una scoperta ambigua e ambivalente perchè ancora non è immaginabile l’uso – eventualmente il pericolo – dovuto alla sua potenzialità.
Eppure, in questo caso, non so se è inquietante riavere in vita due cantanti e musicisti che non ci sono più ovvero entusiasmante perchè ha permesso ai grandi fan e amatori di rivivere e rivedere il genio assoluto della musica che regala una chicca inaspettata e sorprendente.
Da più parti, si teme l’insidia delle tentazioni pericolose dell’intelligenza articìficiale che può azzerare il lavoro umano, può annichilire la creatività e svilire la sensazione di esserci al mondo, anche se può replicare tutto, non può però clonare l’umanità, l’emotività, nè tanto meno la genialità e l’empatia.
In un mondo, fatto di successi effimeri e canzoni che durano un’estate, riavere i Beatles, metà in carne ed ossa e metà in intelligenza artificiale è comunque un’opportunità, a dimostrazione che la genialità artistica e musicale dei Fab Four e nello specifico di Lennon sono davvero immortali…
Dopo aver registrato la clip, Paul ha dichiarato: “Eccola lì, la voce di John, cristallina! È piuttosto emozionante. E la suoniamo tutti; è una vera registrazione dei Beatles. Nel 2023 ho lavorato ancora sulla musica della band ed ho pubblicato una nuova canzone dei Beatles che il pubblico non ha mai sentito… Penso che sia una cosa emozionante!”.
Ringo ha precisato che “È stata la cosa più vicina a riavere John nella stanza a cui siamo mai arrivati, quindi è stato molto emozionante per tutti noi. Era come se John fosse lì, sai. È molto lontano!”.
Olivia, la vedova Harrison, dopo aver visto il video ha dichiarato che “Nel 1995, dopo diversi giorni trascorsi in studio a lavorare sulla traccia, George sentì che i problemi tecnici con la demo erano insormontabili e concluse che non era possibile finire la traccia ad uno standard sufficientemente alto. Se fosse stato qui oggi, Dhani e io sappiamo che si sarebbe unito con tutto il cuore a Paul e Ringo per completare la registrazione di ‘Now And Then’”.
Sean Ono Lennon, figlio del compianto artista, ha aggiunto che “è stato incredibilmente toccante sentirli lavorare insieme dopo tutti gli anni in cui papà se n’era andato. È l’ultima canzone che mio padre, Paul, George e Ringo hanno fatto insieme. È come una capsula del tempo e tutto sembra molto destinato a esserlo!”.
Considerata l’immensità dell’opera, il regista ha raccontato alla nascita del videoclip le sue perplessità e le sue paure rispetto alla resa dopo aver messo le mani su qualcosa di enormemente prezioso, rivelando che “Ad essere sinceri, il solo pensare alla responsabilità di dover realizzare un video musicale degno dell’ultima canzone dei Beatles ha generato un insieme di ansie forse troppo schiaccianti da gestire. Il mio amore di una vita per i Beatles si è scontrato con un muro di terrore puro al pensiero di deludere tutti. Ciò ha instillato in me una forte insicurezza, perché non avevo mai realizzato un videoclip musicale prima di allora e non riuscivo a immaginare come avrei potuto anche solo iniziare a crearne uno per una band che si era sciolta più di 50 anni fa, che non aveva mai cantato dal vivo la canzone e in cui metà dei suoi membri non era più tra noi”.
Nelle intenzioni della produzione, si è cercato di non rendere il cortometraggio qualcosa di commovente e basta, ma tanto attuale e mitico da generare emozioni, e così il regista ha dichiarato che si è “passati subito al finale e abbiamo cercato di creare qualcosa che potesse riassumere adeguatamente l’enormità dell’eredità dei Beatles – negli ultimi secondi della loro ultima registrazione. Questo si è rivelato impossibile. Il loro contributo al mondo è troppo immenso e il loro meraviglioso dono della loro Musica è entrato a far parte del nostro DNA ed è quasi inenarrabile”.
Vero è che in un momento di divisioni, guerre e manifestazioni di odio, trovare anche se solo idealizzata una riappacificazione seppur musicale del gruppo che più di tutti ha sconvolto – in senso positivo – il mondo negli anni Sessanta/Settanta è una buona notizia e ci riporta inevitabilmente indietro nel tempo quando questo progetto è sorto sulla spinta di Yoko Ono che ha provato forse a mettere fine allo squarcio che aveva caratterizzato la separazione tra i Fab Four per ritrovarli di nuovo magicamente insieme…
E allora se merito è dell’intelligenza artificiale di aver rievocato e replicato la voce e il talento di John Lennon, uno dei più grandi pacifisti di sempre, bello sarebbe se qualcuno super partes provasse a intavolare un dialogo di pace con il mondo di oggi che ha dimenticato il valore di una esistenza senza guerra, perchè se l’intelligenza umana non arriva a comprendere quanto preziosa sia la pace del mondo e nel mondo, magari l’intelligenza artificiale potrà essere più intelligente dell’ “animus” umano e della sua “mens” e scoprire quanto sia immensa la stupidità dell’uomo che combatte l’altro uomo, che uccide l’altro e si considera superiore..e come direbbe John anche se parlava della sua storia d’amore giunta ad un momento di difficoltà, “now or then” ovvero ora e allora ciò che conta è “give peace a chance” forever.