La notizia: In Corea del Sud la Nexon e altre 2 ditte di videogiochi “mobile” sono state multate per le “loot box” presenti nei loro giochi. La possibilità che un determinati oggetti “uscissero” dalla loot box era dello 0,5%, la spesa media per ottenere questi oggetti era di 430$
Ma cosa è una loot box? Sono dell casse virtuale che si ottengono all’interno di un videogioco. In genere contengono personalizzazioni e piccoli premi. Fin qui niente di male, il problema che le loot box si ottengono, spendendo soldi reali in valuta del gioco o giocando un numero spropositato di ore (a volte mesi). Generando un processo che si chiama “compulsion loop”.
E’ un meccanismo di “sforzo-ricompensa”: quando un giocatore ottiene una piccola ricompensa per ogni azione che compie, sarà motivato ad agire continuamente, in questo modo, appunto, in un “loop di gratificazione”, o in un “loop di coinvolgimento”. Un meccanismo “malato” che lo porterà a spendere,a volte, decine di migliaia di euro, trasformando un semplice videogioco in vero e proprio gioco d’azzardo.
In realtà questa è solo una parte dei problemi legati all’attuale mondo dei videogiochi: microtransazioni, pay to win, free to play, skin a pagamento, DLC venduti a parte a prezzi spropositati, Season Pass che no coprono tutti i contenuti a pagamento post-lancio di un determinato videogioco sono una vera spina nel fianco ( o meglio nel portafoglio) per i videogiocatori. Avevamo già affrontato il problema un paio di anni fa in quest’articolo, ma la tecnologia corre velocemente, e nei prossimi giorni il nostro Gabriele Nappo farà il punto della situazione.