Ancora una volta mi ritrovo a parlare dell’avvento di internet e delle sue conseguenze sulla nostra società. Come avrete capito, io sono tendenzialmente convinto che questa rivoluzione, malgrado, come ogni avvenimento importante, presenti degli aspetti negativi, possa essere considerata come uno degli eventi più importanti della storia dell’uomo.
L’introduzione è abbastanza generica, ma avrete sicuramente capito dal titolo qual’è l’argomento di quest’oggi: la dipendenza da internet. Come mai questa scelta? Innanzitutto vorrei andare oltre le banalità legate al fatto che sia un grave problema, strettamente legato ai giovani che rappresenta una delle (poche) pecche del sistema di internet; quello che vorrei fare è analizzare i dati, usciti da poco, di una ricerca condotta dal sito Skuola.net e dalle Università “Sapienza” di Roma e Cattolica di Milano. Questo studio evidenzia come il 45% degli studenti utilizzi internet per almeno 6 ore al giorno tutti i giorni. I dati sono abbastanza lampanti, anche se bisogna tener conto che, soprattutto negli ultimi anni con lo sviluppo degli smartphone, di questa percentuale, ben poca è legata all’utilizzo di PC. Eh si perché, secondo me, queste statistiche sono influenzate del grandissimo boom degli smartphone.
Ad ogni modo, non voglio in nessun modo sminuire uno studio del genere, che evidenzia comunque un problema che, fino ad una trentina di anni fa, era totalmente distopico. Non bisogna dimenticare che la dipendenza da internet è ufficialmente (dal 1995) un disturbo psichico, legato, appunto, ad un utilizzo ossessivo di internet. È assolutamente comparabile al gioco d’azzardo patologico secondo Wikipedia, e, come qualunque altro disturbo da dipendenza, è molto pericoloso. Per questi motivi non c’è da scherzare su eventi di questo genere.
Ora, da cosa può provenire una patologia (perché di patologia si tratta) di questo tipo? O meglio, quali caratteristiche della società contemporanea ci induce (soprattutto noi giovani) ad un utilizzo così massiccio di internet?
A mio parere, il principale motivo per cui i ragazzi (sovra)utilizzano è per l’evoluzione che ha subito la comunicazione: è infatti raro, al giorno d’oggi, che, per qualunque tipo di comunicazione, si usi uno strumento che non sia lo smartphone. Come ho già detto, è (anche) l’avvento degli smartphone a rendere la nostra società una società “di rete”. E secondo me, in questo famigerato 45% bisognerebbe togliere il tempo occupato dall’utilizzo dei “telefoni” con lo scopo di mandare avanti i rapporti sociali; perché, alla fine, che ci si parli a telefono, o che ci si parli tramite chat, a mio modesto parere ribadisco, cambia poco.
Concludendo, non sminuiamo problemi di dipendenza solo perché “eh, ma tanto è internet”; credo però che questi dati siano sì importanti, ma che non decretino assolutamente il degrado supremo della nostra società e dei nostri giovani. O almeno non ancora.