Il giro d’Italia prosegue toccando quella che è la punta dello stivale: la Calabria. Regione in cui, secondo il mito, Aschenez, pronipote di Noè, giunse tre generazioni dopo il diluvio universale sulle sponde dove fu fondata Reggio. Popolazione italiche, greche e romane hanno conquistato i suoi territori, devastati in seguito nel Medioevo con la caduta dell’ Impero Romano d’Occidente. Proprio a causa delle sue molteplici radici storiche esistono zone della Calabria in cui si parlano ancora dialetti di diretta derivazione da altre lingue, inoltre minoranze linguistiche come l’Arbërishtja (varietà dell’albanese); il dialetto greco-calabro ed il guardiolo (varietà dell’occitano) sono riconosciute dallo Stato.
La Calabria è una delle regioni italiane più povere, ma solo dal punto di vista economico, tant’è vero che il giornalista sportivo Nando Martellini, commentando una tappa del Giro d’Italia del 1955, svolta sul lungomare di Reggio Calabria, lo definì: “Il chilometro più bello d’Italia”, evidenziando così la bellezza della costa calabrese con mare incontaminato e presenza sul territorio di numerosi siti archeologici.
La cucina calabrese è una cucina povera di origine contadina ed il peperoncino piccante si usa più del sale e sulla tavola non mancherà mai la soppressata e la ‘nduja, crema piccantissima e ottima per i crostini.
Ma veniamo ora ai libri che riguardano questa regione.
Viaggio in Calabria di Alexandre Dumas
Il viaggio in Calabria fu intrapreso sotto falso nome nell’autunno del 1835, subito dopo aver visitato la Sicilia, in compagnia del pittore Jadin e del cane Mylord. Lo scrittore, sorpreso da una improvvisa tempesta che gli impedì di proseguire la navigazione verso nord, fu costretto a percorrere via terra, da Villa San Giovanni a Cosenza, la Calabria. Tappe principali del suo viaggio Scilla, Pizzo, Maida, Cosenza, durante le quali Dumas non manca di annotare sul suo taccuino di viaggio notizie storiche e fantastiche. Tra terremoti e piogge torrenziali, tra racconti gustosi e personaggi singolari, il viaggio di Dumas si trasforma così in un avventuroso racconto stilato con sagacia ed ironia.
Il carcere di Cesare Pavese
E’una storia di privata solitudine. Pavese racconta in terza persona l’esperienza autobiografica della condanna al soggiorno obbligato a Brancaleone Calabro per aver cercato di proteggere la donna amata, militante del Pci. La vita al confino, l’apprendistato di un intellettuale coinvolto, quasi suo malgrado, nella politica, la scoperta di un’altra Italia da parte di un settentrionale, vengono raccontate come metafora di una condizione esistenziale comune al destino umano. Stefano, il protagonista, incarna la solitudine dell’uomo che, messo di fronte all’impegno storico e civile, è costretto a guardare la vita «come dalla finestra del carcere» nella monotonia di un paesaggio di cielo e di mare, sempre uguale e indifferente.
Undercover. Niente è come sembra di Roberto Riccardi
Rocco Liguori e Nino Calabrò crescono insieme in un paesino dell’Aspromonte, ma presto prenderanno strade diverse. Agente undercover della Direzione antidroga il primo, esponente di spicco di una ’ndrina dedita al traffico degli stupefacenti il secondo. L’Onorata Società e lo Stato, il coltello e la chiave. Fra loro, sette tonnellate di cocaina in viaggio dall’America latina verso l’Italia e la misteriosa scomparsa di un agente infiltrato, un’affascinante trafficante colombiana e un generale messicano passato nelle file degli Zetas. Una storia che trascina il lettore nella vita senza respiro degli agenti sotto copertura, uomini sul filo del rasoio in missione dietro le linee del campo nemico. Un romanzo dal ritmo incessante, scritto con il realismo di una vita vissuta sul campo.
La festa del ritorno di Carmine Abate
Un padre e un figlio. Il primo racconta la sua vita di emigrante, sospesa tra partenze e ritorni, tra Francia e paese. Il secondo ricorda il suo spaesamento e la sua rabbia nei periodi senza il padre, ma anche l’incanto dell’infanzia, immersa in un paesaggio vivido, esuberante. Davanti a loro, un grande fuoco acceso sul sagrato, la notte di Natale. Tutti e due hanno un segreto da nascondere, un segreto legato all’amore della figlia maggiore per un uomo misterioso. Un enigma che si svela poco a poco, fino all’inattesa conclusione. Ambientato in un paese arbëresh della Calabria, La festa del ritorno è insieme romanzo di formazione, storia d’amore, atto di denuncia verso le condizioni di vita che spingono tanta gente del Sud a cercare fortuna emigrando.
La notte in cui gli animali parlano di Sante Roperto
E’ la storia delle stagioni dell’esistenza, degli affetti dell’infanzia e delle grandi passioni. Matteo e Claudia si ritrovano in Calabria durante la festa della Madonna e la loro vecchia storia d’amore rivive sullo sfondo di un emozionante ritorno alle origini. Molti anni prima, da quello stesso paese, il nonno di Matteo, Alessandro, è partito per la seconda guerra mondiale. Giunto fino al fronte in Africa, anche Alessandro vive nel ricordo di un amore non vissuto. Molti anni dopo, nelle viuzze di Conflenti, le vite di Alessandro, Matteo e Claudia si incrociano di nuovo, inseguendosi nei giorni della festa. Amori non vissuti e secolari tradizioni contadine, scelte che ci cambiano e sogni di generazioni diverse si intrecciano fino a un commovente e struggente finale.
Il figlio prediletto di Angela Nanetti
Nella Calabria degli anni Sessanta, segnata dai pregiudizi e da retaggi culturali di tempi antichi, Nunzio Lo Cascio vive la tragedia che segnerà per sempre la sua intera esistenza e ne definirà il corso. In fuga dalla sua terra, troverà il coraggio di affermare se stesso e la propria identità in Inghilterra. Sulle sue tracce, quarant’anni dopo, sua nipote si troverà a combattere la sua stessa battaglia. Due storie di resistenza e ribellione magistralmente intrecciate, in un romanzo capace di sondare magnificamente le pieghe dell’animo umano, e di tratteggiarne disperazione e speranza, pavidità e coraggio.