Come per Amadeus, anche con il Festival di Carlo Conti continua l’effetto Sanremo.
I cantanti sono ospiti in tutte le trasmissioni tv, in casa Rai o in trasferta presso le altre reti.
Pettegolezzi, voglia di conoscere e morbosità di ogni genere sui protagonisti dell’ultimo festival canoro stanno padroneggiando le trasmissioni tv e monopolizzando l’informazione.
E così di poche ore fa la notizia che Olly, il vincitore, dell’ultima edizione, non andrà all’Eurovision Song Contest 2025.
Il cantante con il brano “Nostalgia balorda” ha rinunciato a partecipare all’evento internazionale e ha affidato la sua motivazione ad un lungo post sui social. “Per me questa decisione è il mio modo di ascoltare me stesso e forse anche il mio contorto modo di dirvi grazie”, queste le sue parole.
Al suo posto subentra Lucio Corsi, secondo classificato. Su Instagram, Olly scrive “Sono giorni che mi interrogo e chiedo pareri a tutti, la risposta è sempre la stessa: ‘alla fine devi fare quello che ti senti’, perché tutti sanno quanto conti per me essere me stesso, sempre. Ecco io non credo che voi sareste tristi se spostassi dei concerti per Eurovision, ma io credo fermamente di avere bisogno di connettermi con tutto quello che mi sta accadendo, prima di guardare ancora più in là, di continuare con la mia amata gavetta live di cui parlo sempre con infinito orgoglio”, per questo ha deciso di rinunciare all’opportunità di partecipare all’Eurovision Song Contest con la consapevolezza che “sia una di quelle cose che ti capitano forse una sola volta nella vita. Ringrazio chi mi ha votato e mi ha dato la possibilità di avere questo privilegio: spero di vedervi presto a un mio concerto per ricambiare tutto l’amore che sto ricevendo in questi giorni. Per me questa decisione è il mio modo di ascoltare me stesso e forse anche il mio contorto modo di dirvi grazie. Qualcuno dirà che sto rinunciando a un sogno, ecco io credo di aver solo scelto di viverlo con i miei tempi”.
Secondo il regolamento in caso di rinuncia, subentra il secondo classificato, ovvero in questo caso Lucio Corsi, come è successo in altre edizioni di Sanremo con gli Stadio -l’ultimo esempio in ordine temporale- che vi rinunciarono perché non sentivano l’esperienza vicino alla loro espressione e identità musicale.
Olly rivolgendosi al suo successore si lascia andare ad “un enorme in bocca al lupo a chiunque prenderà il mio posto: la musica in Italia è piena di artisti formidabili e il cast di questo anno ne è la prova più sincera. Crederci sempre! Qualcosa sta cambiando ed è sotto agli occhi di tutti. Vi abbraccio e ci vediamo in tour, Federico”.
E così sarà Lucio Corsi a rappresentare la Canzone Italiana di Sanremo, a rappresentare l’Italia a Basilea durante Eurovision Song Contest 2025, il contest internazionale che vede in gara 37 nazioni, di cui 5 big five, tra cui proprio l’Italia, prevede 2 semifinali e la cosiddetta Grand Final, in cui si esibirà l’artista italiano con il brano “Volevo essere un duro”.
Corsi troverà tra i concorrenti in gara anche l’artista estone Tommy Cash, un rapper pronto a rappresentare l’Estonia all’Eurovision Song Contest 2025 ma il suo brano fa discutere e ha indignato molti italiani tanto da provocare un ricorso da parte del Codacons per lesa immagine dell’Italia e degli italiani attraverso cliché e pregiudizi.
La sua canzone Espresso Macchiato in un italiano e inglese maccheronici, descrive il mito/rito del caffè, ma poi ci mette un pizzico di mafia, di limoni e gli irrinunciabili spaghetti al ritmo di una musica dance bella forte. Il ritornello recita “mi amore, mi amore, espresso macchiato, macchiato, macchiato, por favore, por favore”, con strofe ricche di citazioni assortite che ricalcano stereotipi italiani, come quelle che riguardano il fascino per i soldi (“my money numeroso”) e lo stile dei malviventi (“I’m sweating like a mafioso”, ovvero “sto sudando come un mafioso”), alle altre simboliche come “ciao bella”. Tommy Cash, vero nome Thomas Tammemets, è nato a Tallinn, capitale dell’Estonia, nel 1991. È cresciuto nel distretto di Kopli, in una famiglia di umili origini e dal background culturale variegato: le sue radici affondano in Estonia, Russia, Ucraina e Kazakistan. Fin da bambino ha mostrato una forte inclinazione artistica, dedicandosi inizialmente alla street art e al writing. Solo in seguito si è dedicato alla musica, con tre singoli pubblicati nel 2012 raggiungendo in pochi anni un successo enorme tanto da essere definito come un artista concettuale in grado di “miscelare una tenerezza pura con un umorismo distorto”.
Questo eclettismo porta Tommy Cash ad essere considerato un artista molto richiesto anche all’estero -oltre che in Italia dove ha lavorato – partecipando in festival prestigiosi come Glastonbury, Sziget e Roskilde.
E così l’Italia sarà rappresentata in due modi completamente opposti: la melodia un po’ tradizionale abbinata ad uno sguardo verso il futuro di Lucio Corsi e un rapper estone che si diverte a ridacchiare e sputtanare l’Italia su un palco europeo anzi internazionale non solo evocando caffè, spaghetti e mandolino ma mafia e logiche corruttive con tanto di balletto e coreografia studiata per enfatizzare il significato spesso denigratorio delle parole. La delegittimazione anche musicale è un ulteriore colpo basso ad un Europa che non esiste più politicamente ma neanche culturalmente.
Che dire! Corsi speriamo che il suo spettacolo all’euro contest sia sufficientemente “duro” da arginare gli sfottò dell’artista estone…perché una cosa è l’arte e la libertà di farla come si vuole, altra è denigrare per denigrare, offendere per offendere non potendosi pensare che farlo a ritmo di musica sia da considerarsi meno grave perché la libertà incontra sempre il limite nel rispetto dell’altro anche se l’altro è un paese alleato.
La Musa confusa della musica

Fabiana Sergiacomo, funzionario del Miur, appassionata della mia città e della sua inesauribile cultura. Dotata di una passione sconfinata per la lettura, la scrittura e l'arte che Napoli offre in ogni angolo e in ogni suo tratto caratteristico.