La posteggia Napoletana è un piccolo complesso musicale ambulante o in alcuni casi “fisso ” in un luogo ben preciso ,di solito strade o trattorie. La parola POSTEGGIA deriva proprio da PUOSTO che di solito è il luogo occupato per suonare.
Nel 600 solo a Napoli si contavano più di 112 taverne e quasi tutte erano visitate dai “posteggiatori”.
Prima di citare i nomi dei più celebri posteggiatori napoletani, va ricordato che essi usavano un gergo tutto loro, la cosiddetta “parlesia”, incomprensibile anche agli stessi napoletani. Ad esempio, il pane era chiamato “illurto”, l’avaro “schiancianese”, il pollo “pizzicanterra”, la chitarra “allagosa” o “ ‘a cummara”, il mandolino “peretta”, il violino “tagliere”, i soldi “ ‘e bane”, il vino “chiarenza”, i seni femminili “ ‘e tennose”.
Oggi è possibile ascoltare la posteggia in alcune trattorie del centro storico o in alcuni matrimoni, sovente però in alcune zone della città vengono ancora usati per fare la dichiarazione d’amore sotto il balcone della propria innamorata.