Ieri, mercoledì 11 luglio, è stato presentato presso il teatro dell’Accademia di Belle Arti di Napoli il primo lungometraggio realizzato dagli studenti del corso di Cinema, Fotografia e Televisione, ma anche il primo lungometraggio realizzato da un’ Accademia in Italia. A moderare l’evento sono stati il Direttore dell’Istituto Giuseppe Gaeta e il regista Stefano Incerti, coordinatore e docente proprio del corso di cinema. Con loro era presente tutto il cast artistico e tecnico del film, ma nella discussione sono intervenuti anche il Dottor Gaetano Daniele, Assessore alla cultura, e la Dottoressa Rosanna Romano, Dirigente Generale per le politiche culturali e il turismo alla Regione.
Il lungometraggio si intitola “La Rivoluzione”, titolo assai emblematico in quanto rappresenta ciò cui aspirano concettualmente i protagonisti del film, ma “rivoluzione” è anche apertura a nuove possibilità ed è proprio questo che il cinema può fare: esso, come ha detto l’Assessore alla Cultura, è importante e rilevante strumento di cambiamento.
Il film è il frutto del lavoro di oltre sessanta studenti impegnati insieme in tutte le fasi della realizzazione, sotto la supervisione del professore Stefano Incerti e in collaborazione con le scuole di Scenografia e di Fashion Design dell’Accademia.
“Il film nasce dall’esigenza di raccontare quello che credo che sia uno dei problemi principali della nostra generazione” ha detto Joseph Troia, giovanissimo regista e sceneggiatore del film “ e cioè che viviamo in un vuoto culturale enorme. Non abbiamo modelli di riferimento che ci aiutano a capire come orientarci nel mondo e questo ha portato a una generazione passiva che non sa reagire e neanche comprendere quello che sta accadendo. I protagonisti sono tre ragazzi che nonostante tutto riescono a prendere sul serio le cose e che vogliono fare la rivoluzione. Dato che il nostro è un mondo che non dà spazio alla sensibilità, alla cultura e all’arte, questi personaggi non sanno dove andare e quindi l’unico posto in cui possono sperare di trovare una loro identità è il passato.”
Nel film è presente quindi un forte senso di nostalgia e di malinconia verso il passato. I protagonisti infatti sono tre studenti universitari che vivono nel mito degli intellettuali del ’68, tanto che decidono di chiudersi in un appartamento dove sono banditi i dispositivi tecnologici. Dopo aver appreso dello stupro ai danni di una minorenne da parte di un gruppo fascista, pianificano un attacco vendicativo in nome degli ideali della lotta armata comunista. L’aggressione però non andrà come nei piani e le conseguenze di quell’atto violento indeboliranno i loro ideali mettendo in discussione le loro convinzioni.
“C’è anche una componente emotiva ed esistenziale nel film.” ha affermato ancora Joseph “Questo non vuole essere un film che manda un messaggio particolare, vuole essere un film in cui i personaggi attraversano dei conflitti, crescono e si smascherano di tutta questa ideologia attraverso quello che succede alla loro esistenza.”
La collaborazione tra Accademia e Ufficio Cinema e altre Istituzioni della città ha consentito di arrivare al risultato di produrre questo lungometraggio che avrà una distribuzione internazionale. Napoli oggi è uno dei siti cinematografici più importanti del paese, la città culturalmente più attiva sul territorio nazionale e l’Accademia ha dato un rilevante impulso a tale risultato e ancor più ne darà nel futuro in quanto, come ha annunciato il Direttore, “E’ sul tavolo del Ministro dell’Università una proposta di attivazione ormai avanzata e approvata per costituire una Scuola che si chiamerà: Cinema, Fotografia e Audiovisivo.” Ci saranno così lauree magistrali con tre diversi indirizzi: cinema e fotografia, cinema d’animazione, televisione. L’Accademia dunque sta diventando una scuola autonoma che forma tecnici, professionisti e autori. Il corso di cinema ha una squadra complessiva con corso di costume, animazione e scenografia. “E’ dunque il momento di lanciare una progettualità a venire rappresentata dal biennio specialistico con vari indirizzi.” ha detto il Direttore “La rivoluzione la stiamo facendo e speriamo che possa continuare nel migliore dei modi!”.
In foto il regista con gli attori principali del film, da sinistra a destra: Paolo Canterino, Vittorio Nastri, Jospeh Troia, Giulia Schiavo.