É uscito venerdì 24 febbraio 2023 “L’Abbraccio di Pompei“, il nuovo singolo di PIER.
Nato in un pomeriggio di amore cosmico, il testo è ispirato a un evento realmente accaduto: durante un’eruzione del Vesuvio avvenuta più di 2000 anni fa, due persone si sono strette in un abbraccio e ancora oggi, dopo secoli, i loro corpi sono in quella posizione, immortalati nel loro amore come due statue forgiate dal fuoco. Non si conosce più la loro identità o il loro nome, ma è il loro amore rimarrà eterno. Ispirandosi a questa immagine, la canzone racconta la follia di baciarsi anche quando intorno c’è una catastrofe. Dedicato a chi vive l’abbraccio di Pompei in tempi di guerra.
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Quando il talento si fonde con la passione è veramente un piacere ascoltare questi giovani emergenti. Vi invito ad ascoltare anche altri brani di Pier, in particolare “Multiverso”.
Ciao Pier! Benvenuto a Senza Linea. Ho ascoltato diversi tuoi brani e li ho trovati molto interessanti. Ho ascoltato anche il tuo ultimo singolo: “L’abbraccio di Pompei,”. Come nasce questo brano?
Nasce da un momento d’amore con la mia ragazza che stava facendo la doccia e siamo stati presi da un momento di passione. È nata prima la musica, il testo è venuto dopo. Io ero ispiratissimo dal fatto che lei fosse lì con me e mi sono messo al pianoforte. Il testo è stato più macchinoso da scrivere perché non trovavo un’idea che mi piacesse quanto la melodia. Tutte le idee che trovavo mi sembravano meno forti, poi mi si è accesa la luce quando cercavo rime con “ei” e ho pensato subito a Pompei. L’abbraccio di Pompei ricorda proprio il famoso ritrovamento.
Nella tua carriera hai collaborato con tanti artisti. Chi ti è rimasto di più nel cuore?
Gli emergenti che sono tutti praticamente amici, con cui condivido la vita quotidiana, anche se molti non sono più nella stessa città e vedo meno, ma sono loro le persone che sento più vicine che mi hanno dato di più umanamente. Mentre quando ho lavorato con artisti più famosi ho lavorato su commissione e ho avuto giusto la possibilità di incontrarli sotto al palco e ci ho avuto meno a che fare. L’esperienza umana però è quella che ti dà di più nella vita.
Tu sei un polistrumentista, suoni diversi strumenti…
Si, ho iniziato col pianoforte quando avevo 5 anni e poi in realtà c’era mio padre che era un grande appassionato di musica progressive anni ’70 quindi ascoltava i Genesis, i Pink Floyd, i Jethro Tull… Tutti gruppi abbastanza complessi musicalmente e anche se non era un musicista ha sempre avuto molto orecchio e quindi mi cantava le linee del basso o mi suonava la batteria e quindi io mi incuriosivo verso tutti gli strumenti e il mio sogno è stato quello di registrarmi i dischi completamente da solo che poi alla fine è quello che sto facendo adesso, a volte chiamo giusto il batterista perché non sono un grande batterista però a parte quello cerco di fare tutto da solo.
L’abbraccio di Pompei è un singolo tratto da un album?
No, mi piacerebbe racchiudere tutto un giorno, ma per ora non c’è un album. Ho tanti pezzi che voglio pubblicare però quindi continuerò con una certa frequenza.
Hai qualche serata in programma?
Sto per organizzare 3 concerti nella mia zona, Pescara, e sta per uscire anche un live che ho registrato in studio, anche se non so ancora la data.
BIOGRAFIA:
PIER è un cantautore e produttore polistrumentista.
All’età di 5 anni comincia a suonare il pianoforte, e successivamente la passione per la musica si estende alla chitarra e al basso e all’età di 12 anni acquista la sua prima scheda audio, col sogno di poter registrare i propri album suonando tutti gli strumenti. Da sempre eclettico e musicista multi-genere, è diplomato al Conservatorio col massimo dei voti e menzione speciale prima in Pianoforte Classico, poi in Composizione Pop. Successivamente vince una borsa di studio per il CET di Mogol, dove scrive le sue prime canzoni. Qui conosce gli artisti emergenti Moscardi, marasmo, foreman, Imperatore, Stanislao, e si cala per loro nei panni di arrangiatore/produttore utilizzando lo pseudonimo Labbè: così comincia ad avverarsi in piccola parte il sogno di produrre musica suonando tutti gli strumenti. Estende le collaborazioni ad altri cantautori emergenti. Col tempo viene ingaggiato anche da artisti più noti come Arisa, per la quale orchestra e dirige gli archi nel brano L’Arca di Noè scritto da Giuseppe Anastasi; è arrangiatore d’orchestra per alcuni concerti di Morgan, Giuliano Sangiorgi, Serena Brancale, Karima ed altri, collaborando con la Medit Orchestra di Angelo Valori, che accompagna questi artisti. Svolge da sempre tante attività in ambito musicale, tra corsi, live, studio di registrazione. Dal 2022 decide di pubblicare brani personali che parlano di amori cominciati e finiti, crisi di panico, dubbi esistenziali, sesso, introspezioni. L’esigenza di esternare totalmente le proprie emozioni da vita ad un progetto che porta un nuovo nome, PIER, il suo da sempre. Diversi brani di sua produzione (sia tra quelli personali che tra quelli per altri artisti) sono stati selezionati per diverse playlist editoriali di Spotify, Amazon e Apple Music (New Music Friday, Scuola Indie, EQUAL, Caleido ed altre).
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