Sinossi: Sammie Lucas ama suo figlio, certo che lo ama. Ma non lo capisce, in qualche modo lo teme. Samson è un bambino sempre imbronciato, che si oppone ostinato a qualunque tentativo della madre di cercare la sua complicità, di approfondire il loro legame.
Ho letto questo libro molto lentamente e nonostante io sia un lettore che sbrana ogni singola pagina, in questo caso è stato il libro a sbranare me, mi sono dato un po’ di respiro, il tempo di riuscire a fermarmi a riflettere poggiando il libro sulle gambe e alzando la testa. Una storia che pone le famiglie rainbow da un punto di vista differente dalle mie letture precedenti o dal comune pensare. Un racconto opinabile su molti punti di vista e per questo assolutamente da leggere.
Una donna diventa una madre in un attimo, anche se ci si è preparati prima. L’attesa, la gravidanza o l’adozione è il tempo in cui si aspetta. Un mestiere difficile e sacro, e il “suffisso” arcobaleno non fa molta differenza. Le dinamiche, le insicurezze scatenate da un figlio sono le stesse che nascono in qualsiasi rapporto di coppia. In questo caso due donne, una resta a casa, l’altra lavora. Ovvio essendo due femmine sono sotto l’ occhio di tutti e alcune cose ritenute normali nei rapporti etero, nel loro vivere sembrano avere un peso differente.
Una madre gay che non lega con le altre e con un bambino taciturno.. Sammie percepisce questo sentirsi diversa, accumula stress, non riesce a entrare in sintonia con il proprio figlio e il rapporto con la moglie si incrina.
Sammie potrebbe sembrare un perfezionista o una che vuole dimostrare di essere una buona madre GAY, in realtà è una donna come tante a cui la vita non ha risparmiato il consueto mix di gioie e dolori. La scrittrice ha una penna aggressiva che rende brutale ogni pensiero ed azione della protagonista. Scarnifica la coppia e le dinamiche tra loro.
Mi sono soffermato a pensare: se avessi un figlio la penserei anche io così? Come padre gay, mi sentirei additato o giudicato più del dovuto? Pensandoci, a libro ultimato mi sono detto di no, e questo mi ha rassicurato. Umanamente agiremmo tutti come Sammie se ci stesse per cadere il mondo addosso. Appare come una casalinga frustrata e triste che ha ceduto la sua vecchia vita sembra in cambio (sembra a lei) di nulla. A quante donne non è sovvenuto lo stesso pensiero? Lesbiche o meno? Questo rende le coppie gay tremendamente uguali a quelle etero. Banali nei loro problemi di coppia. Forse questo è un bene. Non è un libro di discriminazioni se non nel pensiero ansiogeno della protagonista. Sammie lacera se stessa e ciò che ha intorno come un cane insoddisfatto lasciato solo in casa.
Con i denti per attaccare soprattutto se stessa.
Trattasi quindi di una storia “arcobaleno” ma riferita alla composizione al nucleo familiare. Le dinamiche di coppia sono uguali per tutti.