Un Francesco Renga stimolante ed ispirato è quello che ha appena concluso una due giorni di concerti al Teatro Augusteo di Napoli dove ha portato live il suo: “L’altra metà tour”; un tour che ha alternato momenti pop a momenti più vivi e vicini alla classica musica rock.
Il momento migliore del nostro lavoro è sicuramente quello del concerto; è il momento più vero.
Lo spirito dell’artista è forte e si vede da come incita e vive le sue stesse canzoni; canzoni che per segnare non hanno bisogno di chissà quale grande effetto scenico: basti pensare che il momento migliore dello spettacolo lo sì è creato con uno specchio che rifletteva la luce di un faro. Un piccolissimo gesto che ha nascosto un significato inimmaginabile. La musica la fa da padrona e, per quanto ovvio possa sembrare, non parlo solo della musica suonata; parlo della musica degli innamorati che stretti cantavano, o del marito con la moglie che si sorridevano ad un determinato passaggio di una canzone. Vi parlo di tutti quei ragazzi che qualcosa l’hanno fatta nascere proprio lì in quei momenti; quella era la musica che accompagnava l’artista. Credo fortemente nel fatto che Renga sia uno dei migliori esponenti della musica d’autore Italiana: dice cose con una semplicità tale da rimanere impresse in ognuno. Penso ad alcune frasi che, risentendole live, ho ricordato appartenere ad un suo disco. Ci vuole maestria e, lui, ne ha certamente da vendere.
Ripropongo qui la scaletta della prima serata, per dar modo di farsi un’idea fermo restando che, questa, NON E’ LA SCALETTA UFFICIALE DI TUTTE LE DATE:
- L’unica risposta
- La tua bellezza
- Nuova luce
- L’altra metà
- L’odore del caffè
- Migliore
- Vivendo adesso
- Ancora di lei
- Angelo
- A un isolato da te
- Ci sarai
- Era una vita che ti stavo aspettando
- Il bene
- Meravigliosa
- Dove il mondo/L’Impossibile/Cambio direzione/L’uomo senza età/Ferro e cartone/Faccia al muro (la nuda verità)/Un’ora in più (Medley)
- L’amore altrove
- Scriverò il tuo nome
- Prima o poi
- Il mio giorno più bello del mondo
- Guardami amore
- Aspetto che torni
- Raccontami
Uno spettacolo di, nette, due ore senza pause o intervalli, pur trattandosi di una sede teatrale, che ha visto il nostro regalare ai fan momenti di buona musica e valida poesia quotidiana. Per ciò che concerne l’aspetto musicale va menzionata la band nelle persone di Fulvio Arnoldi (chitarra acustica e tastiere), Vincenzo Messina (pianoforte e tastiere), Stefano Brandoni (chitarre), Heggy Vezzano (chitarre), Phil Mer (batteria) e Gabriele Cannarozzo (basso) per il grande lavoro di riproposizione ed arrangiamento dei pezzi; un valido esempio ne è stato proprio il medley che ha dato prova delle doti di questi musicisti. L’evento scorre veloce ma la gente sembra comunque apprezzare; l’artista si emoziona e la gente lo capisce, sostenendolo ed incoraggiandolo con applausi ed incitazioni varie…magico il momento dove Francesco scende dal palco per salutare fan e spettatori e, cantando, si fa il giro della platea teatrale. Sono queste, le cose, che un fan non dimentica ed un’artista, credo, debba dimostrare. Quel legame (indissolubile per un fan)che perdura nel tempo, negli anni (a volte), e che in quell’unico momento ha il suo più vivo e vero compimento. Una serata piacevolissima che ci restituisce ben più del prezzo pagato del biglietto. E sarebbe bello che serate come queste, con questi artisti, Napoli ne offrisse sempre di più.