Trama: Florian, un giovane pastore, incontra uno stregone-guaritore e diventa suo apprendista. Il ragazzo è curioso e dotato di un naturale dono per la magia ma è impaziente, pigro e privo di esperienza. Un giorno Florian decide di sperimentare le formule magiche che il maestro gli ha insegnato. Il ragazzo deve riempire d’acqua la vasca vicino al pozzo e, con un incantesimo, chiede alle scope di farlo al posto suo. La scena disneyana dei secchi che danzano sulle note di Paul Dukas nelle mani di scope animate è nell’immaginario di tutti, così come i versi di Goethe che per primo fece di questa storia un poema, ma la raffinata rilettura di Gerda Muller aggiunge poesia e pathos a un racconto ancora incredibilmente attuale. Nel contestualizzarlo, ne definisce i contorni e, al tempo stesso, lo rende iconico e senza tempo.
Babalibri
Recensione: Gerda Muller racconta una storia che piacerà moltissimo ai vostri ragazzi, così quanto è piaciuta ai miei. Come viene illustrato nella prima pagina, l’autrice si è lasciata ispirare dal poema di Goethe anch’esso intitolato “L’apprendista stregone”, scritto prendendo spunto da un racconto fattogli dalla sua domestica. Una storia di riscatto, dove Florian, il ragazzino protagonista, si ribella ad un’esistenza triste scappando lontano e trovando rifugio dallo stregone-guaritore Sigiswald, figura buona e paterna. Nel racconto, la sete di conoscenza, soprattutto per l’ignoto, è fortemente evidenziata, ma si tratta pur sempre di un ragazzino che pur di rendere alcuni compiti affidatigli più facili, disobbedisce utilizzando parole magiche che gli erano state proibite.
Contestualizzando gli avvenimenti, con avviene nulla di strano che non possa paragonare Florian ai bambini di oggi: disobbediscono, ma spesso più per curiosità che per vera negligenza. Le tavole che raffigurano le scope animate dall’incantesimo riportano, immediatamente, il lettore alla scena di “Fantasia” di Disney. Unica nota stonata è il finale: particolarmente precipitoso, quasi fosse stato raffazzonato.
Le tavole sono molto precise, piene di particolari, soprattutto quella in cui si vede in toto il laboratorio si Sigiswald e quella in cui il villaggio è completamente allagato dall’incantesimo sfuggito di mano a Florian. Ben eseguite, anche le espressioni del protagonista che indicano in maniera precisa i suoi stati d’animo.
L’arrivo della Befana è vicino, questa favola potrebbe essere una bel pensiero per accompagnare una calza piena di dolci.
Gerda Muller nasce a Naarden, in Olanda, nel 1926. Studia alla Scuola d’Arti Decorative di Amsterdam e alla Scuola Estienne a Parigi. Realizza molti albi illustrati per bambini e collabora con riviste specializzate nel campo infantile. «Quando lavoro sola nel mio studio sento la presenza di un bambino che mi guarda e spesso mi guida. È per lui che lavoro». E sono molti i bambini che amano i suoi libri.