Crescere sotto i riflettori sembra favoloso, i figli d’arte sono spesso percepiti come dei privilegiati, ed a volte lo sono davvero. A volte poi se intraprendono la carriera artistica vengono additati come raccomandati. Asia Argento non è solo la figlia di un cineasta (Dario, il maestro dell’ horror) e di una bellissima attrice (Daria Nicolodi da poco scomparsa), ma nel corso degli anni, grazie al suo poliedrico talento si è fatta spazio nel mondo dello spettacolo portando semplicemente se stessa. Una persona, non un personaggio! Cinema, musica, libri, sceneggiature, fotografia e quant’altro. Star del cinema italiano e internazionale (andate a cercare su wikipedia per vedere la sua filmografia.) Oggi dà alle stampe la sua autobiografia parlando in prima persona senza peli sulla lingua: gossip, scandali, amori da copertina, violenze, carriera e vita privata. Asia è tutto questo, ma anche una donna come tante che in Anatomia di un cuore selvaggio (questo è il titolo del libro!) si libera di un macigno emotivo e si prende qualche soddisfazione.
“Un libro scritto per dimenticare” dice lei su IG (dove io la seguo da fan accanito!) e le dobbiamo dare ragione. Forse scrivere del proprio dolore e condividerlo è un po’ una psicoterapia. La condivisione del dolore diluisce il peso emotivo di esso. Una ragazza con un cuore forte e selvaggio ma colpito dalla vita molto duramente. Ma “fottutamente”reattiva! Alla fine le basta poco per essere felice come andare a pesca con un suo amico!
Rabbia e paura di una bambina, Aria, che tutti credevano la cocca del maestro dell’horror e invece alla soglia dei 18 anni ha già tanta “vita vissuta”alle spalle, un dolore immenso per la morte della sorella Anna, una carriera ricca di premi, relazioni con uomini e donne, droghe e perdizione.
Il libro è un concentrato di emozioni vive, rese con un linguaggio anche molto scurrile e senza retrocedere nei dettagli. Asia scrive un po’ come parla, vera e sincera. Fa nomi, episodi e particolari di chi ha fatto un pezzo di strada con lei. E non fa sconti, soprattutto a Sergio Rubini! E sticazzi!
Asia ripercorre la sua vita, quando da bambina veniva sballottata da una casa all’altra, lei ed il suo gatto, due sorelle con cui non legava, nate da relazioni precedenti dei genitori, lei era l’unica ad avere entrambi. La madre violenta che la picchiava. Già all’epoca un vero talento inizia presto con il cinema, premi, ruoli internazionali e riconoscimenti che nemmeno il padre riusciva ad ottenere. E proprio nel capitolo Hollywoodiano si concentra il fulcro della sua vita, la violenza di Weinstein (il maiale!) taciuta per anni in cui lei, e lo scrive, “Le violenze credevo fossero altre”. Quindi cela in fondo al cuore questa storia finché si rende conto che i “maiali”e la violenza hanno mille facce e non è solo quella consumata in un vicoletto buio di sera. Da lì la battaglia che ha combattuto e vinto, passando inizialmente per bugiarda. Doppia soddisfazione ora.
Vi consiglio di leggere questa biografia, magari con musica in sottofondo, quella di Nick Cave, fumando una sigaretta dietro l’altra e urlando “FUCK!!”con tanto di dito medio alzato quando scoprirete la fine che ha fatto il maiale.
Come sicuramente ha fatto lei!
Wild girl, always! Ma con un cuore umano!
E daje!
…… e visionate il film Incompresa la sua terza regia, dove racconta la sua infanzia!
Grazie Asia