Preoccupazione ma anche curiosità: erano queste le sensazioni che hanno accompagnato la lunga vigilia di Napoli-Lazio, una gara mai banale tra due squadre che amano il bel gioco e con tanti calciatori di qualità in campo. Gli azzurri dovevano far fronte ad assenze pesantissime: Koulibaly, Allan e Insigne, squalificati, oltre al capitano Hamsik, infortunato, sono giocatori che non si regalano a nessuno. Il Comandante Sarri, grandioso allenatore ma poco avvezzo ai cambi, avrebbe passato notti insonni davanti ad una simile eventualità, ma Ancelotti ha dato la prima dimostrazione che utilizzare tutta la rosa serve proprio in certi frangenti. E allora dentro Maksimovic al fianco di Albiol (anche lui acciaccato), gli esterni di difesa sono Malcuit e Mario Rui; in mezzo al campo il vero play è lo strepitoso Fabian, calciatore totale, con Diawara, Callejon e Zielinski ai lati a supporto di Mertens (anche lui a mezzo servizio) e dello scatenato Milik.
Parte bene la Lazio che spaventa subito Meret con Milinkovic, ma con il passare dei minuti i padroni di casa prendono campo e iniziano a bombardare la porta difesa da Strakosha: è imprendibile e immarcabile Milik che su assist di Mario Rui quasi frantuma il palo con un sinistro al volo: applausi per il polacco che pochi minuti dopo prima sfiora il palo calciando dal limite e poi chiama l’estremo laziale al prodigio con un colpo di testa che si stampa ancora sul palo dopo deviazione del portiere. Il gol è nell’aria e arriva al minuto 34: recupero palla di Mario Rui su errata uscita dei capitolini, azione rugbystica Milik-Mertens-Callejon con lo spagnolo che batte Strakosha sul suo palo e si sblocca finalmente in stagione. La Lazio accusa il colpo e tre minuti dopo arriva il raddoppio: punizione dal limite, Milik disegna una parabola capolavoro che si insacca in prossimità dell’incrocio. Due a zero e primo tempo da applausi per gli azzurri.
Nella ripresa mister Inzaghi rompe gli indugi e inserisce Correa per Lukaku: la Lazio avanza e il Napoli si difende, affidando le ripartenze al mostruoso Fabian che, dopo un’azione personale, colpisce il terzo palo di giornata. Ci sarebbe anche un quarto legno colpito da Callejon (offside dello spagnolo) prima del gol di Immobile che, con un colpo da futsal, batte Meret con un diagonale imprendibile. La gara è bella e combattuta: va fuori Acerbi per doppio giallo: sbaglia, probabilmente, Rocchi nell’occasione che, in precedenza, aveva clamorosamente sorvolato su un fallo killer di Bastos su Zielinski. In superiorità numerica il Napoli manca diverse volte il raddoppio ma le forze fresche inserite da Ancelotti (Verdi per Diawara, Ounas per Mertens e Hysaj per Callejon) permettono ai partenopei di condurre in porto la vittoria. Il lungo recupero (quasi sei minuti alla fine a causa dell’infortunio da Malcuit per fallo di Lulic, anche lui graziato da Rocchi) certifica la vittoria finale del Napoli che allunga sull’Inter (risultato a occhiali contro il Sassuolo) e resta in scia della Juve, impegnata stasera allo Stadium contro il Chievo.
E’ la vittoria di Ancelotti, la vittoria della rosa profonda e pienamente utilizzata, la dimostrazione che tenere tutti in considerazione è importante proprio quando si è costretti ad affrontare avversari forti e pericolosi con tante assenze importanti.