Trama:Dopo tanti anni, il sontuoso cancello di Villa Fiorita si apre di nuovo per accogliere Margherita, Viola e Iris. Tre sorelle. Tre giovani donne che, per ragioni diverse, si sono lasciate alle spalle la casa in cui sono cresciute e tutto quello che significava per loro. Ma ora è lì che devono tornare. Perché Dalia, la loro madre, vuole scrivere un’autobiografia che racchiude tutta la storia della famiglia. Non solo i dettagli della sua luminosa carriera di attrice che, all’apice della fama, ha deciso di ritirarsi dalle scene; ma anche segreti che le tre sorelle non vogliono che vengano svelati. Perché hanno ormai la loro vita. Perché finalmente nessuno sa chi sono e non sono più circondate da giornalisti e fotografi. Perché quello che è stato è giusto che resti sepolto. La verità non sempre è la scelta giusta. Margherita, Viola e Iris hanno solo un weekend per far cambiare idea a Dalia, una donna che non le ha mai ascoltate perché sempre concentrata su sé stessa. Ma la posta in gioco è troppo alta e loro non sono più tre ragazzine. Sono cresciute e il loro futuro dipende da quello che verrà scritto in quel libro. Solo unite potranno raggiungere il loro obiettivo. Ma il rapporto tra sorelle può essere sia un rifugio sia una prigione e la famiglia a volte è un luogo in cui lasciare che ogni segreto rimanga tale per sempre.
Dopo il successo dell’Apprendista geniale, La ragazza con le parole in tasca e Tutto accade per una ragione, Anna Dalton torna con un romanzo maturo e potente. La storia del legame speciale che unisce tre sorelle. La storia di una madre che ha sempre imposto le proprie scelte. Una storia che racconta le ombre che albergano in ogni famiglia e le luci che colpiscono inaspettate.
Garzanti
Recensione: Tre sorelle, tre donne diverse sotto qualsiasi punto di vista. Margherita è un avvocato in carriera che lotta per i diritti delle donne; Viola, pronta a diventare suora, ma con un carattere irriverente e spontaneo; Iris è timida, schiva, poco curata.
Cosa hanno in comune le tre? Una madre scomoda, Dalia. Una madre che è stata una grandissima diva del cinema, sempre assente ed ora, a settant’anni suonati, per “purificare la sua anima”, decide di scrive un libro rivelando i grandi segreti di famiglia. Aprire cassetti impolverati e vedere sbandierati ai quattro venti ciò che si è cercato di dimenticare e celare è quanto di più pauroso ci possa essere per le sorelle. Ci cono cose, accadute anni prima, che nessuno deve sapere, alcune neanche chiare a loro e, dopo un’infanzia sotto i riflettori non hanno intenzione di ritornarci.
Una premessa che presentava egregiamente la storia ma, sebbene abbia letto con piacere ed avidità, non mi ha del tutto soddisfatta. Durante la narrazione è come se la Dalton promettesse grandi cose, ma poi, non arrivano, o meglio, lo sviluppo diventa abbastanza prevedibile lasciando quel velo di delusione che andrà ad inficiare sul giudizio generale del libro.
Una cosa però è certa: Anna Dalton ha fatto un magnifico lavoro tessendo i personaggi femminili. Tralasciando quanto siano ben descritte fisicamente che pare quasi di averle davanti agli occhi, le peculiarità caratteriali e psicologiche sono definitissime, hanno personalità differenti talmente in rilievo da sembrare quasi esagerate, ma non fastidiose.
Attorno a questo gineceo ruotano alcuni uomini che, in un modo o nell’altro, sono tasselli della storia.
Il finale mi ha lasciata un po’ incompleta, come se ci fosse ancora da dire, da risolvere, ma spero che non si tratti di uno spiraglio attraverso il quale filtra la possibilità di un seguito.
Un racconto di rabbia, passioni, dolori, litigi, fughe, bugie. Il tutto per “colpa” di una madre troppo diva e poco mamma, o forse no?
Anna Dalton è una scrittrice e attrice italo-irlandese.
Laureata in Lettere all’Università La Sapienza di Roma ha esordito nella narrativa con L’apprendista geniale (Garzanti, 2018) cui sono seguiti La ragazza con le parole in tasca (Garzanti, 2019) e Tutto accade per una ragione (Garzanti, 2020) terzo e ultimo romanzo della trilogia di Andrea Doyle.