Lo scrittore bulgaro Georgi Gospodinov e la traduttrice Angela Rodel sono i vincitori dell’International Booker Prize con il romanzo Time Shelter (in Italia pubblicato da Voland con il titolo Cronorifugio) ed è la prima volta per un libro in bulgaro.
Il prestigioso premio riconosce opere di narrativa di tutto il mondo che sono state tradotte in inglese e il premio di 50.000 sterline (circa 57mila euro) è diviso equamente tra l’autore e il traduttore.
“È un romanzo che invita alla riflessione e alla vigilanza tanto quanto ci commuove, perché il linguaggio – sensibile e preciso – riesce a cogliere, in chiave proustiana, l’estrema fragilità del passato”, ha detto la presidente Leila Slimani.
Gaustìn, un bizzarro personaggio che vaga nel tempo, inaugura a Zurigo una “clinica del passato” dove accoglie quanti hanno perso la memoria per aiutarli a riappropriarsi dei loro ricordi. Ogni piano dell’edificio riproduce nei dettagli un decennio del secolo scorso, e la prospettiva di un confortevole rifugio dal presente finisce per allettare anche chi è perfettamente sano. In Europa intanto viene indetto il primo referendum sul passato e la campagna elettorale si fa ben presto movimentata… Il nuovo, attesissimo romanzo di Georgi Gospodinov ci porta a Zurigo, Sofia, Vienna, Sarajevo, Brooklyn, e in altri luoghi e tempi, e ci mette di fronte a tutta l’incertezza del futuro, mescolando satira e nostalgia, storia e ironia, in un irresistibile viaggio nello sconfinato continente di ieri.
…e altre storie
Ventuno racconti sospesi tra la complessità narrativa di Borges e il crudo realismo. Storie dentro storie, favole contemporanee, schegge di un romanzo che parla con tenerezza e ironia del destino personale dell’autore e di quello di un intero popolo. L’anima di un maiale appena sgozzato, una veggente che dall’occhio sinistro vede il passato e dal destro il futuro, un’impossibile trasmissione televisiva… destini che si sfiorano e interagiscono in un mondo, i Balcani, da sempre in bilico tra realtà e fantasia, tra ieri e oggi, tra quotidiano e letteratura.
Tutti i nostri corpi. Storie superbrevi
Centotre racconti brevi o brevissimi, divertenti e assurdi. Storie assai diverse tra loro, riflessioni ironiche, grottesche, malinconiche, cronache di vita composte da Georgi Gospodinov nel corso degli anni, dove la nostalgia per il passato si intreccia alla curiosità per il futuro: un esperimento di ascetismo verbale per mettere ordine nel mondo e rallentare il tempo.
E tutto divenne luna
Un amore di gioventù e la promessa di rincontrarsi a distanza di quarant’anni; un orfano che sceglie come padre il busto di Stalin; due emigrati bulgari che si uniscono in matrimonio alle cascate del Niagara, mentre nel loro paesino d’origine parenti e concittadini partecipano a un pranzo di nozze senza gli sposi; un uomo che si aggira per Lisbona in cerca di una fiamma del passato; una quarantenne che rinuncia ai suoi propositi suicidi a causa dell’attacco alle Torri Gemelle… Diciannove storie scritte in epoche diverse e innescate da invenzioni tematiche e stilistiche brillanti e originali. Diciannove storie in bilico fra sole e luna, fra malinconia e umorismo, che parlano della fragilità della condizione umana per rintracciare il sublime che si disvela nel quotidiano, per ricordarci che è sempre possibile cambiare prospettiva. Se un giorno il sole si smorzasse, come sceglieremmo di impiegare gli ultimi 8 minuti e 19 secondi di vita ancora a nostra disposizione?
Romanzo naturale
Un uomo alle prese con la fine del suo matrimonio. La vita di un individuo che all’improvviso precipita venendo misteriosamente a coincidere con quella di altre due persone… Una storia che diventa mille storie, nel romanzo come spesso nella realtà. Una miriade di trame, riflessioni e digressioni per un libro divertente e insolito che è anche un trattato di nostalgia.
Fisica della malinconia
Un ragazzo è affetto da una strana sindrome: soffre di empatia, è capace di immedesimarsi nelle storie degli altri. Inizia così un viaggio nel mondo del possibile, nel labirinto dei sentimenti mai provati, delle cose mai accadute eppure reali più del reale stesso. Questo “io” coraggioso e impertinente va e viene dal passato, fa incursione in un futuro di cui abbiamo già nostalgia, e ritorna con un inventario di storie sull’autunno del mondo, sui Minotauri rinchiusi in ognuno di noi, sulle particelle elementari del rimpianto, sul sublime che può essere ovunque.