La Sanità, insieme ai Vergini e ai Miracoli, anticamente costituiva la Valle dei Morti: negli ipogei i Greci, interravano i propri defunti. Continuarono i Romani, riutilizzando a volte gli antichi ipogei greci o costruendone di nuovi. Dopo di loro fu la volta dei Cristiani, che ne fecero le loro catacombe. Di molti di questi sepolcri si è persa traccia. Alcuni invece sono ancora conservati sotto la stratificazione storica della città. Tra questi il più noto è l’ipogeo dei Cristallini, che comprende quattro ipogei indipendenti scavati nel tufo di proprietà dell’ingegnere Giampiero Martuscelli nipote del Barone di Donato. Le dimensioni delle singole camere differiscono leggermente l’una dall’altra, ma sono sempre intorno a 3,70 × 3,00 m per le camere superiori, 3,70 × 6,70 m per le stanze inferiori. I soffitti dei vani inferiori sono sempre costituiti da volta a botte. Tutti i collegamenti architettonici e i rilievi furono scolpiti direttamente nel tufo.
Le camere sepolcrali sono oggi costruite e sono raggiungibili solo attraverso una scalinata che si trova all’interno del Palazzo di Donato, in Via dei Cristallini, da cui prendono il nome le tombe. Le loro facciate erano originariamente aperte su uno spigolo roccioso in tufo esistente lungo una strada. Questo splendido luogo è stato sempre chiuso al pubblico, ma oggi, grazie a un recupero voluto dalla famiglia Martuscelli, dalla soprintendenza e dall’Istituto Centrale per il Restauro molto presto potrà essere ammirato.
Il restauro in corso è iniziato nel settembre 2020 e sarà ultimato entro il febbraio 2022;