Non si placa la polemica che imperversa nelle ultime 48 ore per la pubblicazione di un video in cui si vede la giovane 36enne premier finlandese scatenarsi in un party privato mentre non era in vacanza ma nel pieno esercizio delle sue funzioni pubbliche.
Malcostume politico, atteggiamenti troppo disinvolti ed una eccessiva euforia forse per alcool sono le accuse che gran parte della politica interna e dell’opinione pubblica finlandese contestano alla premier.
Le posizioni social sono ambivalenti: chi l’accusa di comportamenti inappropriati e inaccettabili per un rappresentante politico di una nazione quale Sanna Marin è e chi, prevalentemente donne finlandesi, invece, sta dimostrando la propria solidarietà facendo video in cui si divertono in modo scatenato proprio come la loro premier e non per questo vanno condannate.
I nostri nonni dicevano “l’abito non fa il monaco”, ed è vero eppure anche con un eccesso di bigottismo comportamentale esistevano contesti e comportamenti e andavano rispettati perché funzionava così, queste erano le regole di convivenza civile accettate unanimemente.
Oggi, alla parola regola, comportamento, educazione, contesto subito si storce il naso in quanto tutto è ritenuto ammissibile.
Ma non è così.
Il problema della premier finlandese è un problema che riguarda tutte le civiltà oggi che sono in preda ad un delirio di onnipotenza ed anarchia comportamentale che nulla ha a che vedere con la libertà di essere o di fare.
In Italia, dove siamo abituati a politici e non solo anche ai vip in comportamenti scorretti e maleducati, non fa certo molto scalpore la storia della premier finlandese; ben più eco la sta avendo nel suo paese dove i politici cercano di assumere comportamenti più consoni al ruolo rivestito.
Nella nostra bella Italia, siamo abituati alle tangenti…alle infiltrazioni mafiose…alle feste orgiastiche con politici e giovani donne avvenenti…allo scambio e/o svendita di voti…alle minacce con pistola…a insulti sessisti …a tradimento di ideali per opportunismo…alla rievocazione di valori o meglio disvalori da dimenticare e archiviare ad un passato che speriamo mai tornerà …alla maleducazione di una certa politica o alla cafoneria di certa gente di fama messa sotto accusa niente poco di meno che dal re dei Cinepanettoni Christian De Sica nauseato da tante cafonate e tanti cafoni in giro sui social anche tra i suoi stessi colleghi che sfoggiano e ostentano lusso, balli, yacht, eccessi facendo sembrare meraviglioso solo un certo stile di vita e la fortuna di averlo a scapito della massa che può solo assistere allo spettacolo tramite un risicato schermo di un telefonino!
La questione della premier che vorrebbe ridurre ad un semplice “anche io, solo perché donna, non ho il diritto di divertirmi in un momento della mia vita privata?” non è poi così neutrale.
E’ davvero così giusto che nel pieno esercizio delle funzioni la premier si scateni bevendo un po’ e ammettendolo pure, quando intorno a lei pare si parli di cocaina e il modo di festeggiare non sia proprio dei più consoni ad un ruolo pubblico?
A parte la gravissima questione della droga, e nell’attesa dell’esito del test antidroga, anche se a distanza di tre settimane dalla serata sotto accusa, non è detto che il test possa essere ancora efficace a rilevare una eventuale assunzione di sostanze stupefacenti, il problema resta non il fatto che lei in quanto donna sia sotto accusa, ma che in quanto rappresentante politico di una nazione sia sotto accusa.
Non è questione da poco, anzi è assolutamente dirimente per porre un necessario confine tra chi una vita pubblica non ce l’ha e chi, invece, c’è l’ha ed ha necessariamente delle responsabilità aggiuntive in termini di esempio, moderazione, correttezza e buona educazione moltiplicate all’ennesima potenza proprio per il profilo pubblico che incarna!
Provo simpatia per questa donna scatenata ad una festa a divertirsi tra amici, ma ed è un ma grande così lei non è un’amica qualunque, lei non è una conoscente con cui ballare la lambada MA lei è un politico e come tale il suo contegno ovunque si esprima la sua personalità è fondamentale altrimenti le toccano le dimissioni e la libertà di partecipare a tutte le feste all’impazzata e non mentre è nel pieno esercizio del suo Munus pubblico.
A nulla vale la sua giustificazione che fosse sempre reperibile e in grado di attivarsi per gli impegni politici ove fossero emersi, se davvero era un po’ brilla e poco lucida sarebbe stata nel pieno delle sue facoltà in quel momento?
Sembra un discorso da bacchettoni ma la mancanza di freni e di regole sta facendo precipitare un po’ le cose… è di qualche mese fa la notizia di una lettera aperta scritta da una professoressa italiana indirizzata ad alcuni personaggi televisivi italiani ritenuti responsabili del trend di maleducazione e decadimento culturale del nostro Paese.
Non è proprio così ma sicuramente certi comportamenti, la scala dei valori modificata, la necessità di piacere a tutti e a tutti i costi stanno modificando le relazioni sociali e le regole che ne sono alla base.
E se può apparire bigotto o bacchettone pretendere un certo comportamento o un certo decoro come ad esempio un abbigliamento adeguato a certi contesti come la scuola o l’università, il rispetto del dress code o di un codice di comportamento specifico non è poi così inaccettabile perché la libertà propria deve sempre basarsi sul rispetto dell’altro, non può mai essere offesa o malcostume.
Ma se la nostra classe politica che si spintona per le prossime elezioni a colpi bassi, con scorrettezza e maleducazione, con violenza verbale e minacce nemmeno troppo velate cosa si può apprendere o come pretendiamo agiscano i giovani e i meno giovani?
Se chi viene ritenuta papabile prossimo presidente del Consiglio dei Ministri neanche si interroga legittimamente sugli errori del passato di una certa politica ma va avanti nella sua strada ignorando e ignorante della gravità dei messaggi che veicola sostenuta da seguaci interessati solo a sedere sulle ormai risicate poltrone del potere? Si è mobilitata persino la Segre, il cui invito a rimuovere simboli partitici infelici, richiamata anche con grinta da Loredana Berte feroce sui social per questo, la quale, ormai ultranovantenne, è dovuta intervenire per chiedere una riflessione, una consapevolezza, un giudizio di valore fondamentale per chi si appropinquerà al voto a settembre ma il suo grido è ad ora inascoltato.
Una politica nata dal popolo e in nome del popolo che si è completamente sconquassata sotto la minaccia di zero mandati secondo le regole del movimento e quindi di zero soldini tanto da aver dirottato il progetto del movimento stesso!
Una sinistra allo sbando alla ricerca di un posto nel mondo ma completamente inadeguata a sostenere sia i ricchi che i poveri che non ha ancora scelto da che parte stare e a chi ancorarsi per non affondare definitivamente e soprattutto non più in grado di intercettare e rappresentare il disagio sociale, la necessità di una uguaglianza sostanziale e non formale, capace di captare bisogni e rispondere coi diritti.
Nulla! Siamo nel nulla della politica, nel nulla di una società incazzata e amareggiata, delusa e abbandonata a tasse, aumenti indiscriminati, sberleffi e assenza di diritti dove non sarà di certo l’ennesima festa tra droga e alcool a spaventare ma la difficoltà di approdare ad una esistenza dignitosa e degna di questo nome.
Al posto dei politici io rifletterei profondamente su quello che stiamo vivendo non solo nel nostro piccolo nido nazionale ma a confronto col mondo con un clima impazzito, disastri geologici all’ordine del giorno e l’assoluta indifferenza nei confronti dei problemi della gente!
Questo più di tutto fa paura…anche perché per buona pace della Sanna Marin noi siamo abituati a feste droga e rock and roll dei nostri politici e manco ci facciamo più caso!!!!