L’origine della fondazione di Napoli è legata a miti e racconti molto antichi, fondati sull’amore, quindi potremmo affermare che l’amore e la passione sono il fondamento della nostra città. Esistono, 3 versioni del mito di Partenope. (Parthenŏpe)
PRIMA VERSIONE:
La Leggenda della Sirena Partenope, è narrata da Omero nel XII canto dell’Odissea. Il mito racconta che Partenope cercò di sedurre l’eroe col suo bellissimo canto, ma non riuscì nel suo intento perchè Ulisse, avvertito dalla maga Circe della pericolosità del canto delle sirene, ordinò ai suoi uomini di mettere tappi di cera nelle orecchie mentre lui ,che voleva sentire quel canto ammaliatore, e si fece legare all’albero maestro della sua nave vietando ai suoi uomini di slegarlo. Una volta arrivato nei pressi dello scoglio abitato dalle Sirene Ulisse non cadde preda del dolce e mortale canto delle creature marine. La sirena Partenope non accettò quel rifiuto e, per il dolore,e la vergogna di quel fallimento, si gettò in mare dalla roccia più alta. Le onde portarono il suo corpo fino al golfo di Napoli, precisamente sull’isolotto di Megaride, (dove oggi sorge Castel dell ’Ovo). Qui, il corpo di Partenope si fuse con il terreno, creando Napoli: la sua testa è la collina di Capodimonte e la sua coda la collina di Posillipo. Da allora la città, viene chiamata “città partenopea” dove la bella Sirena ne è il simbolo. Esiste anche una statua a lei dedicata dedicata, in una Fontana a Piazza Sannazzaro.
SECONDA VERSIONE:
Secondo Matilde Serao, scrittrice napoletana degli inizi del ‘900 narra di una fanciulla che viveva in Grecia, in un paesino che si affacciava sul Mar Jonio, innamorata di un giovane e bellissimo eroe ateniese” Cimone”. Purtroppo il loro amore era contrastato dal padre di Partenope che l’aveva promessa in sposa ad un altro uomo. Un giorno i due innamorati, decisero di fuggire e approdarono sulle coste italiche, ì approdando proprio nel golfo di Napoli. Partenope diede alla luce 12 figli, diventando la Signora dei partenopei.
Sempre secondo Matilde Serao, Partenope non è mai morta, ma continua a vivere per aiutare e restare accanto al suo popolo. Il mito di Partenope e Vesuvio.
TERZA VERSIONE:
Nel 1800 si diffuse un’altra variante della storia. Si raccontava che Partenope fosse una sirena che abitava lungo le coste del golfo di Napoli. Un giorno, un centauro dal nome Vesuvio la vide e si innamorò perdutamente di lei. I due giovani si innamorarono perdutamente.
Tutto andò bene fino a quando Zeus vista Penelope, a sua volta si innamorò di lei e decise di separare i due amati. Per questo, il potente dio Zeus, trasformò Vesuvio in un vulcano, in modo che la sirena lo potesse sempre vedere senza poterlo toccare. Ma Partenope non poteva sopportare l’idea di non avere più il suo amato con sé: perciò, presa dalla disperazione, si uccise gettandosi da uno scoglio in mare. Le onde trascinarono il suo corpo sulla costa dell’isolotto di Megaride dove assunse la forma di una città meravigliosa.