Trama: Il viaggio in corriera di un ragazzo che si trasformerà nell’avventura di una vita, in un’America vasta e sconfinata, fatta di cieli enormi, lunghe strade e personaggi umili, umani, calorosi, tristi e felici al tempo stesso, uomini in fuga e affascinanti cameriere. L’ultima corriera per la saggezza è un incredibile, dolce viaggio in cui Doig rivisita alcuni ricordi della sua infanzia e riesce a farci vedere l’America come la vedevano i suoi occhi da bambino.
Nutrimenti Edizioni
Recensione: Non potevo desiderare di meglio: iniziare l’anno con una grandissima lettura.
Un viaggio indimenticabile, attraverso gli occhi e le esperienze di un ragazzino di appena undici anni per gli U.S.A. degli anni ’50. Un viaggio fatto di incontri indimenticabili, personaggi spesso al limite dello straordinario e avventure divertenti. Un viaggio ricco di sensazioni e sentimenti in un’America che ormai non esiste più, una visione malinconica di un luogo ormai plastificato che nello straordinario racconto di Doig ritorna ad essere la patria dei cowboy, delle pin-up, dei viaggi a bordo delle corriere Greyhounds.
Donal è un ragazzino che conquista le simpatie del pubblico, sballottato prima per dovere e poi per scelta da un punto all’altro degli Stati Uniti, inizialmente in solitaria, successivamente accompagnato da uno zio che diventerà il suo compagno d’avventure. Un ragazzino con la testa piena di sogni ed un libro per le dediche ancora vuoto: una specie di quaderno che farà compilare dalla maggior parte dei suoi compagni di viaggio dei quali, attraverso poche righe e qualche chilometro insieme, si scopriranno le curiosità. Un viaggio on the road molto diverso da quello del celeberrimo Kerouac che talaltro Donal avrà modo di incontrare durante i numerosi spostamenti, molto meno pesante, più brioso ed accattivante, che introdurrà il ragazzino alla vita degli hobo già dipinta da Steinbeck, ma in maniera molto meno drammatica.
Un’avventura fatta di incontri e rincontri, narrata con un ritmo veloce e accattivante; la spiegazione del titolo, ovviamente si tratta di un doppio senso, sarà svelata nella seconda parte del libro.
Un romanzo di formazione dove non vige nessuna morale forzata, un viaggio di vita, di crescita ed esperienze che consiglio a tutti di intraprendere.
IVAN DOIG
Ivan Doig (1939-2015) ha ambientato gran parte dei suoi sedici libri in Montana, dove era nato e cresciuto, figlio di un cowboy e di una cuoca. È considerato una delle voci più originali della narrativa della frontiera e della working class delle fattorie e dei ranch, tanto che la New York Times Book Review lo ha definito “una figura centrale nella letteratura del West americano”. A sua volta, il Washington Post ha scritto che le storie di Doig ricordano i racconti di Stevenson, “per la capacità di mescolare la storia con la finzione, l’avventura con la vita di tutti i giorni, le tradizioni e la leggenda”. Più volte premiato per i suoi romanzi, Doig è stato anche finalista al National Book Award con il memoir This House of Sky.