Nata a Monaco di Baviera, Naike è figlia di Ornella Muti e Jose Luis Bermudez de Castro; ha studiato alla Scuola Internazionale di Teatro di Roma e la sua carriera cinematografica è iniziata molto presto: a 16 anni venne scelta dal regista Ettore Scola per il film Il viaggio di Capitan Fracassa.
Ma Naike non è solo cinema: nel 1999 ha condotto Paperissima Sprint e ha recitato in miniserie tv come Il conte di Montecristo poi ha partecipato al reality show Il Ristorante, in onda su Rai Uno nel 2005 e cinque anni dopo ha dato una svolta alla sua carriera diventando cantante. Il suo primo singolo, con lo pseudonimo Nayked, si intitola I like men ed è stato pubblicato il 12 novembre 2010, seguito dal primo album Metamorphose Me; il 2013 è stato l’anno di Queen of the dancefloor e il 2014 di Defaillance.
Nel 2011 Naike ha dichiarato di essere bisessuale: “Mi piacciono tanto gli uomini, ma mi piacciono anche le donne – si legge su Tgcom24 – Mi piace guardarle, le trovo bellissime, accessoriate, le trovo divertenti“.
Naike, ti scagli spesso contro i giornalisti e gli autori che usano il tuo nome e quello di tua madre per aumentare la popolarità di un programma televisivo. E’ successo col Grande fratello vip e con L’isola dei famosi. Spesso vi vogliono come concorrenti di reality show , questa cosa ti secca?
Mi dà fastidio quando da Mediaset fanno il nome di mia madre come concorrente a reality dove non parteciperebbe mai e nessuno smentisce, mi sembra uno sfruttamento dell’immagine. Oggi tutti possono dire tutto e ci vuole tempo prima che si capisca che la notizia è infondata. Le notizie subito partono.
Leggendo le tue dichiarazioni sui media, sembra di capire che gli uomini ti hanno deluso. È vero?
Penso sia più un 50 e 50. Le donne spesso scelgono gli uomini sbagliati, anche io esaminando il mio percorso ho fatto scelte sbagliate.
Su Instagram hai dichiarato: “Sono bisessuale. Mi trasformo da femmina a scaricatore di porto”. Qual è la tua definizione completa di bisessualità?
La bisessualità è vista spesso come una forma di promiscuità quando altro non vuol dire che provare attrazione per entrambi i sessi e poi non vuol dire che vai con migliaia di donne semplicemente perché ti piace guardarle.
Sui social vediamo spesso tue foto di nudo. Secondo te, il corpo può essere strumento di rivoluzione?
Oggi in Italia il corpo è ancora un tabù. Tra l’altro io lavoro con la mia immagine, facendo pubblicità in rete dei prodotti che promuovo. Cerco di farlo in modo intelligente e non banale. Ad esempio se devo pubblicizzare un dentifricio non lo faccio facendo una foto mentre lo uso ma preferisco dare un immagine forte e non banale. Mi piace fare fotografie.
E ti piace fare televisione? Com’è stata l’esperienza di Pechino Express?
Non ho vissuto l’esperienza di Pechino Express come una tradizionale partecipazione televisiva. Pechino Express non aveva le classiche condizioni di uno studio televisivo ed era un reality show. E’ stata un esperienza abbastanza forte e molto figa.
Come si veicola l’uso dell’immagine sui social in maniera corretta senza incorrere negli haters?
In realtà, qualsiasi cosa tu faccia sei soggetto a critiche. La rete è enorme, c’è chi ti approva e chi ti dice che fai schifo. Uno deve andare avanti fregandosene: c’è gente che si sveglia la mattina e ti vomita addosso il proprio odio, c’è chi ti fa critiche intelligenti e chi ti segue perché interessato; l’importante è fare ciò che piace e poi se qualcuno si interessa a te, è un bene ma non devi dipendere da ciò, altrimenti rischi di rimanere deluso.