Forse tra le tante leggende che aleggiano sul “cimitero delle fontanelle” la più famosa è quella che riguarda il Capitano. Un teschio enorme, il cosiddetto teschio del capitano, “‘a capa ‘ro capitano “‘O Capitano ‘re Fontanelle” come in molti lo chiamano. A differenza degli altri crani, il suo è posizionato in una teca di vetro che ha il compito di preservarlo dal’umidità e dal’inciviltà di molti curiosi. Per molti napoletani il Capitano è un’anima pia perché aiuta i devoti che si affidano a lui.
Molteplici sono le storie raccontate negli anni su questo “speciale” cranio.
La più famosa è la leggenda dei due sposini che narra di una giovane donna andava sempre a pregare presso il” Capitano”. Il promesso sposo, però, non capiva tutta queste fede e iniziò a nutrire una forte gelosia nei confronti di un morto che attirava tante attenzioni della sua amata. Un giorno decise di vedere questo famoso teschio e decise di accompagnarla al cimitero. Una volta arrivato il giovane infilò con rabbia un bastone nella cavità dell’occhio del teschio e iniziò a prenderlo in giro, infine spavaldamente lo invitò al proprio matrimonio.
Arrivò l’atteso giorno delle nozze e tra gli ospiti si presentò un uomo sconosciuto con indosso la divisa di un carabiniere. Egli si avvicinò ai due sposini, aprì la giacca e mostrò il proprio corpo che non era fatto di carne, ma bensì solo di ossa. Vedendo quella scena i due sposi si spaventarono a tal punto che colti da malore morirono.
Si dice che le ossa dei due novelli sposi siano ancora oggi conservate nella prima stanza del cimitero delle Fontanelle sotto la statua di Gaetano Barbati.