Tornano ad aleggiare i fantasmi sul Napoli di Gattuso: le tre vittorie consecutive avevano fatto credere a tutti che la salita fosse finita ed invece nella gara di ieri al San Paolo, i salentini di Liverani, squadra organizzata e dotata di alcune buone individualità, hanno vinto approfittando dei clamorosi errori dei padroni di casa (e non solo) in entrambe le fasi di gioco.
Il recupero dei lungodegenti Maksimovic e Koulibaly in difesa ha, paradossalmente, riaperto una falla di fronte ad Ospina, il cui essere preferito a Meret ci pare onestamente una scelta impossibile da giustificare con la presunta abilità del portiere colombiano a giocare con i piedi!
Esordio dal primo minuto anche per Politano, bene per mezzora poi calato vistosamente: lo stesso ha fatto il Napoli. Padrone assoluto del campo per mezzora, ha sprecato, con Milik e, soprattutto, con Zielinski, facili occasioni per portarsi in vantaggio. Alla prima occasione utile, infatti, gli ospiti passano con Lapadula che approfitta di una corta respinta di Ospina. L’attaccante giallorosso ha messo a ferro e fuoco la difesa azzurra, facendo fare una figuraccia anche a Koulibaly, una cosa impensabile fino a pochi mesi fa. Il gigante azzurro, ad oggi, è uno degli anelli deboli della squadra e la sua titolarità dovrebbe probabilmente essere messa, almeno momentaneamente, in discussione. Zero a uno immeritato all’intervallo (con diciassettesimo palo incluso colpito da Insigne) e spettri che iniziano a riunirsi sul San Paolo, gremito come raramente accaduto quest’anno.
Nella ripresa, con l’ingresso di Mertens per Lobotka, il Napoli va all’assalto e pareggia subito con Milik. Sembra che la squadra di Gattuso possa decollare ed invece implode in sé stessa. Probabilmente dopo il pari sarebbe stato opportuno tornare ad una formazione piu’ accorta, ma tant’è. Il Lecce prende campo e il piccolo Lapadula segna il due a uno, di testa, anticipando un distratto Di Lorenzo. Entra Callejon per Politano: il protagonista a questo punto, e come quasi sempre accaduto quest’anno, diventa l’arbitro Giuia che ammonisce Milik per simulazione invece di concedere un sacrosanto rigore agli azzurri, ennesimo scandalo di un campionato, finora pessimo, ma alla cui classifica mancano ormai almeno 10 punti per meri orrori arbitrali.
A conclusione della brutta e sfigata giornata, ci pensa Mancosu a realizzare un gol su punizione manco fosse Pirlo e lanciare i tifosi azzurri nella depressione piu’ totale. L’ingresso di Lozano e il bellissimo gol della bandiera di Callejon in rovesciata, cambiano poco la situazione.
Finisce 3 a 2 per gli ospiti che non hanno rubato nulla ma non si puo’ soprassedere sull’ennesimo torto arbitrale subito. Nicchi e Rizzoli parlano solo quando hanno da difendere le loro posizioni, ma il loro operato, quest’anno, è stato davvero disastroso. E’ il momento di obbligare gli scarsissimi arbitri italiani ad andare al var e dare la possibilità alle squadre di pretenderne la visione almeno un paio di volte per partita.
Si torna in campo mercoledì contro l’inter per la Coppa Italia, forse l’unica strada reale per salvare la stagione: voltare pagina subito e capire che quella di San Siro sarà, probabilmente, la gara da non sbagliare assolutamente.