Si è concluso ieri, con l’amichevole contro il Teramo, il ritiro del Napoli a Castel di Sangro: gli azzurri rientrano dunque alla base, a due settimane dall’inizio del campionato che li vedrà impegnati a Parma nel “lunch match” di Domenica 20 Settembre.
Con ben dodici calciatori convocati dalle rispettive nazionali per gli impegni di Nations League, le scelte di formazione per Gattuso erano praticamente obbligate, ma è interessante notare come il tecnico calabrese abbia nuovamente optato per il 4-2-3-1, nonostante l’assenza di Mertens: è evidente ormai che questa soluzione tattica costituirà un’alternativa concreta al più collaudato 4-3-3 nel corso della stagione.
Dietro il confermatissimo Osimhen, contro i biancorossi di mister Paci è stato Younes a fare le veci del folletto belga, con Lozano e Politano sulle fasce e Demme e Gaetano a centrocampo; in difesa Koulibaly, capitano per l’occasione e forse all’ultima in azzurro, era affiancato da Luperto, con Ospina in porta e l’accoppiata di terzini Malcuit/Ghoulam.
Protagonista immediato anche stavolta il centravanti nigeriano, che come con l’Aquila impiegava pochissimo a sbloccare il match: corner di Ghoulam, torre di Lozano e zampata vincente sotto porta.
Il raddoppio degli azzurri arrivava 10 minuti dopo con uno splendido gol di Lozano, che con un destro di prima intenzione da posizione defilata, su appoggio arretrato di Politano, piazzava il pallone sotto l’incrocio dei pali.
L’incontro filava via con ritmi abbastanza blandi e con qualche indecisione di troppo in difesa: clamoroso lo svarione di Koulibaly (ormai con la testa altrove) che regalava palla a Cianci, il quale però, solo davanti ad Ospina, provava un improbabile pallonetto regalando palla al portiere colombiano.
Nella ripresa Osimhen firmava la sua tripletta in 5 minuti a metà tempo, prima su imbeccata centrale di Younes, e poi finalizzando una bella azione personale di Politano: anche stavolta l’entusiasmo va contenuto per via del valore relativo degli avversari (il Teramo militerà in serie C nel prossimo anno) ma va sicuramente sottolineata la freddezza sotto porta del nuovo acquisto azzurro, qualità spesso mancata ai suoi compagni la scorsa stagione.
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Si torna dunque a casa, con alcuni spunti sicuramente interessanti per Gattuso: oltre all’ex Lille infatti ha destato ottime sensazioni Hirving Lozano, che ha lavorato con grande entusiasmo (come sottolineato dal tecnico dopo la partita), regalato giocate notevoli e mostrato un’ottima intesa proprio con Osimhen, con il quale potrebbe costituire una coppia “a tutta velocità”, difficile da contenere per le difese avversarie.
Anche la condizione fisica generale è sembrata vicina al top, complici le sole due settimane di vacanza dei giocatori, impegnati fino alla sfida dell’8 Agosto contro il Barcellona.
Appare però evidente come il giudizio su dove possa arrivare il Napoli a fine stagione dipenderà dalle operazioni di mercato, fortemente condizionate dal ritardo nelle cessioni di alcuni pezzi da novanta: ufficializzato il passaggio di Allan all’Everton di Ancelotti, restano da sciogliere i nodi relativi a Koulibaly e Milik, entrambi ormai fuori dal progetto azzurro.
Le dichiarazioni di un apparentemente nervoso De Laurentiis (clamoroso il suo litigio in diretta con la radio ufficiale), che ha promesso cessioni immediate, in futuro, a fronte di offerte importanti, lasciano intendere che il presidente abbia capito di aver ritardato troppo il processo di rinnovamento della rosa, depauperando il valore di alcuni elementi e limitando di conseguenza le risorse disponibili per nuovi acquisti.
Non è dunque un caso che i nomi che circolano per sostituire gli illustri partenti, come quelli di Papastathopolusos, Veretout ed Under, non appaiano certo in grado di garantire un ulteriore salto di qualità alla squadra.
Appare inoltre francamente inspiegabile come il Napoli non sembri cercare profili in grado di garantire maggiore fisicità alla rosa: lo stesso Veretout, in un reparto dove sono già presenti i non altissimi Demme e Lobotka, non arriva al metro e ottanta.
D’altro canto il terzino polacco Karbovnik, che dovrebbe sostituire il partente Ghoulam, è alto appena 1,75: se si considera che Mario Rui, titolare su quella fascia, non supera il metro e settanta, e che difficilmente chi rimpiazzerà Koulibaly potrà garantire la sua stessa prestanza fisica, appare chiaro come anche la difesa azzurra potrebbe soffrire molto contro attaccanti “pesanti” come Lukaku o Ibrahimovic.
Insomma, a due settimane dalla ripresa del campionato, il rebus Napoli appare lontano da una soluzione: non resta che attendere e confidare nell’operato di Gattuso, De Laurentiis e soprattutto di Cristiano Giuntoli, mai come in questa occasione chiamato a dimostrare di essere all’altezza del delicato compito che ricopre da ormai cinque anni.