Lo scudo di Capitan America, la sagoma del pipistrello, la S di Superman. Sono tutti simboli iscritti nel DNA dell’immaginario collettivo popolare. Questi segni rappresentano l’identità dei nostri eroi preferiti tanto quanto i costumi da loro indossati. Ed il costume per un supereroe è la sua seconda pelle, che si tratti di una calzamaglia o di un’armatura. Ma capita spesso un autore desideri dare la propria personale interpretazione del look di un personaggio, cercando magari di avvicinarlo a tendenze estetiche passeggere, o nel tentativo di svecchiare quell’aspetto infantile che tale personaggio si porta dietro dagli anni della sua creazione. Seppur molti autori (e le case editrici stesse) hanno agito a tale scopo con buone intenzioni, i risultati sono stati spesso deludenti.
Ed è per questo che abbiamo voluto dedicare la nostra personalissima Top 5 di oggi a quelli che per noi sono i 5 look più brutti, assurdi e di cattivo gusto mai creati per dei supereroi:
5) Azrael/Batman
Durante gli anni ’90, il cavaliere oscuro non se l’è passata troppo bene: l’apice di questo periodo nero è stato il grave trauma alla schiena provocatogli da Bane. Come conseguenza di questo infortunio, Bruce Wayne ha dovuto cedere lo scettro di custode d Gotham City a Jean-Paul Valley, alias Azrael, per la sfortuna dei lettori dell’epoca. Chi seguiva la serie di Batman in questo periodo ha dovuto assistere ad un’interpretazione a dir poco grottesca del classico costume di Batman, in cui si fondono l’estetica di Azrael, violento e spietato antieroe d’ispirazione biblica, e alcuni capisaldi estetici dei costumi supereroistici anni ’90, tutt’altro che minimali. Quel che salta immediatamente all’occhio (purtroppo) è l’eccessivo uso di componenti metalliche superflue e lo spropositato numero di tasche che dovrebbero richiamare l’iconica cintura di Batman. Un look che ha fatto sperare i lettori che Bruce si riprendesse il prima possibile, per porre fine a quello scempio fatto di spuntoni e colori appariscenti, lontani anni luce dall’essenza del Cavaliere Oscuro.
4) Wonder Woman “Motociclista”
Un’altra vittima della moda anni ’90. Seppur Wonder Woman, dall’alto dei suoi 80 anni di vita editoriale, abbia passato diverse fasi imbarazzanti (come il periodo Kung-fu anni ’70.), la prova di maggiore stress della sua “credibilità” nel panorama superoistico è stata negli anni ’90, specialmente da un punto di vista estetico. Ma perché proprio questa decade? Di quel periodo, va ricordata l’immensa popolarità di Spawn, il supereroe di casa Image creato da Todd McFarlane. Spawn irrompe sul mercato ed ha subito un influenza culturale grazie al suo successo, e soprattutto, per via del suo innovativo character design che cavalcava l’onda lunga di estetiche proprie di alcune sottoculture americane (e non solo). Da qui la scelta di diversi autori di accantonare molti degli iconici costumi di personaggi dei fumetti, a favore di un look più accattivante e “di moda”, caratterizzato da catene, spuntoni superflui e vistose spalline. A Diana è toccò un look meno “estremo”, ma che si discostava totalmente dal suo costume classico. Lasciando tiara e corsetto ad un’altra amazzone, Artemis, Diana optò per una giacca di jeans e dei guanti da motociclista, avvicinandosi ad un look più urban e meno patriottico (scompare quasi ogni riferimento a stelle e strisce, molto evidenti sul vecchio costume). Inutile sottolineare che i lettori non presero bene questa scelta, e questo periodo editoriale di Wonder Woman fu un flop assoluto.
3) Superman Rosso , Superman Blu
Superman è sicuramente uno dei personaggi più iconici e riconoscibili della cultura popolare mondiale. Chiunque, indipendentemente da quale parte del mondo provenga, riuscirebbe ad identificare a chi appartengono quella calzamaglia blu e quel mantello rosso, diventati ormai un vero e proprio simbolo che accompagna grandi e piccini fin dal 1933, anno a cui si fa risalire la sua nascita. E’ innegabile quindi che il suo costume rappresenti qualcosa di quasi sacro ed intoccabile. E’ ovvio che, come per Wonder Woman, vista l’età, Clark Kent ha attraversato diverse fasi nella sua vita editoriale e nella sua carriera come difensore della terra, cambiando spesso aspetto (in tempi recenti Superman è stato rappresentato come una “versione hipster” di se stesso, per dirne una), vedendosi inserito in innumerevoli realtà alternative e addirittura morendo. Ma probabilmente mai si sarebbe aspettato di vedere il suo aspetto così radicalmente stravolto come nella one-shot Superman Red/Superman Blue. Questa storia si colloca in un arco narrativo in cui Superman è stato privato dei suoi poteri derivanti dall’energia solare, ed ha acquisito poteri energetici che lo hanno costretto ad indossare una tuta di contenimento. In Superman Red/Superman Blue, però, l’uomo d’acciaio viene diviso in due entità diverse (una di colore blu e l’altra di colore rosso) che incarnano due aspetti totalmente differenti della personalità dell’eroe. Entrambe però hanno in comune un anonimo costume in cui sono riconoscibili alcuni elementi che richiamano l’iconografia tipica del personaggio, ma che spogliano Superman del potere iconico a cui siamo abituati. Per di più, la storia stessa non è niente di memorabile, risultando superflua e sgradevole agli occhi di fan e lettori occasionali.
2) Occhio di Falco… in gonnella
Quasi come i sopracitati eroi di carta, anche Hawkeye ha avuto una lunga, lunghissima carriera. Prima di raggiungere il pubblico crossmediale attraverso quella gigantesca porta che è Hollywood, con il volto di Jeremy Renner, l’Occhio di Falco cartaceo è nato come villain, partorito dalla penna di Stan Lee nel 1964. Clint Barton è quindi diventato il gigantesco Golia, sfruttando le nano particelle tanto care ad Hank Pym (alias Ant-man), poi, alcuni anni dopo, armato di nunchaku, ha assunto le sembianze di Ronin. Quel che è certo è che questo personaggio si è sempre trovato maggiormente a suo agio nei panni del vendicatore armato di arco e frecce che tutti conosciamo. Beh, forse non sempre così comodo. Subito dopo aver salutato la sua fase “Golia”, Occhio di Falco assumerà un look alquanto curioso, costituito principalmente da un vestito viola molto corto, con tanto di striminzita mini-gonna. Fortunatamente questa fase durerà molto poco per via di una pena d’amore: Clint appenderà la gonna al chiodo dopo aver abbandonato gli Avengers, per via di un rifiuto ricevuto da Scarlet Witch, che ai tempi preferì le avances di Visione.
1) La scollatura della Donna Invisibile
All’interno del quartetto più famoso del fumetto americano mainstream, la figura di Sue Storm si è sempre distinta per la sua spiccata intelligenza, l’amore per la sua famiglia e, ovviamente, i suoi straordinari poteri. In realtà questo personaggio, come molti altri, è stato spesso criticato per rappresentare un ideale di donna stereotipato, legato ad un concetto di donna-oggetto, in particolare negli anni ’90 (ebbene sì, ancora loro). In questi anni la Donna Invisibile abbandona la sua attillata, ma pur sempre iconica, tuta dei Fantastici 4, che fino a quel momento l’aveva accompagnata, in favore di una sottospecie di bikini con tanto di scollatura a forma di numero quattro. Il tutto è stato giustificato dal fatto che, ai tempi Susan era stata posseduta da un’entità che ne alterava la personalità, e il che doveva essere rispecchiato anche visivamente. Il risultato fu una massa di fan irritati ed indignati per il trattamento sessista riservato ad un personaggio così iconico come la Donna Invisibile.