Roberto Gervaso è morto il 2 giugno a Milano, dopo una lunga malattia, il giornalista e scrittore, autore tra l’altro di celebri volumi divulgativi sulla storia d’Italia firmati con Indro Montanelli, si è spento in ospedale ad 82 anni.
Laureato in Lettere, ha alle spalle una lunga carriera da giornalista che lo ha visto collaborare con quotidiani e periodici, ma anche alla radio e in televisione.
Nella seconda metà degli anni ’60 ha iniziato a dedicarsi alla divulgazione storica firmando, insieme all’amico Indro Montanelli, sei volumi della “Storia d’Italia”. Molte delle sue opere sono state tradotte in inglese francese tedesco spagnolo giapponese e vendute in tutto il mondo, ha vinto anche numerosi riconoscimenti letterari tra cui due Premi Bancarella. Divenne noto al grande pubblico anche come autore di aforismi, che raccolse in diversi libri di successo e biografie.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha fatto pervenire alla moglie e alla figlia di Roberto Gervaso le sue condoglianze per la scomparsa di un uomo di finissima cultura, protagonista, per lunghi anni, del giornalismo e della vita culturale del nostro Paese.
Saggistica storica:
Lo stivale zoppo. Una storia d’Italia irriverente dal fascismo a oggi
Mussolini non è morto nell’aprile del 1945. Il corpo esposto in piazzale Loreto non era il suo. Grazie a una fuga rocambolesca con scambio di persona, è riuscito a rifugiarsi in Svizzera sotto mentite spoglie. Lì ha ricominciato una seconda vita trovando lavoro come giornalista (la sua prima passione) per un piccolo quotidiano ticinese. Dopo i primi pungenti articoli, il direttore lo manderà inviato in Italia per una serie di reportage, che racconteranno il nostro paese dalla ricostruzione al ’68, dal rapimento di Moro all’ascesa di Berlusconi, fino alle vicende del governo Letta e della condanna del Cavaliere. Con questo stratagemma narrativo, Roberto Gervaso compone una storia irriverente del nostro Paese, dal trattato di Versailles ai giorni nostri, e ci accompagna in una cavalcata lungo il secolo che ci ha resi quel che siamo.
Biografie:
Il grande mago. Vita, morte e miracoli del conte di Cagliostro
Chi fu veramente il conte di Cagliostro, nato Giuseppe Balsamo in un rione popolare di Palermo nel 1743 e morto nel 1795, prigioniero dell’Inquisizione nella rocca di San Leo? Fu “un miscuglio d’ingenuità e impostura, genio e ciarlataneria, misticismo e sregolatezza”, sostiene Gervaso in questa biografia, che tiene conto dei documenti di archivio e dell’immensa mole di ricerche, interpretazioni, apologie e memoriali d’accusa che si è accumulata in due secoli.
Ritratti:
Ve li racconto io. A tu per tu con i protagonisti del Novecento
Nella sua lunga carriera di giornalista, Roberto Gervaso ha incontrato molti dei personaggi che, in un verso o nell’altro, hanno fatto la storia dei nostri tempi. Uomini di potere che hanno cambiato il corso degli eventi, scrittori, pittori e intellettuali di culto, attori e cantanti divenuti delle icone. C’è l’incontro con John Fitzgerald Kennedy all’Università del Michigan e con Fred Astaire all’hotel Plaza, quello con Arthur Miller che lo pregò “Non chiedermi di Marilyn” e quello con Tennesse Williams con un outing a sorpresa del grande drammaturgo statunitense. Gervaso poi non ha certo timori reverenziali, e dell’ultra-celebrato Totò racconta: “Era noiosissimo, parlava solo dei suoi blasoni”. Aneddoti e ritratti “dal vero” portano il lettore faccia a faccia anche con Frank Sinatra, Gianni Agnelli, Licio Gelli, Michele Sindona, Giulio Andreotti, Indro Montanelli, Silvio Berlusconi, Michail Gorbaciov, Giuseppe Prezzolini, Salvator Dalì, Lauren Bacall e Rita Hayworth.
Raccolte di aforismi:
La vita è troppo bella per viverla in due. Breve corso di educazione cinica
“La vita senza cinismo sarebbe un tartufesco piagnisteo. Il cinismo te la fa vedere in faccia, con le sue rughe, le sue pieghe, le sue piaghe. Il cinismo non fa sconti a nessuno, neppure ai cinici che lo predicano e lo praticano. Il cinico non ti illude, non ti infonde fallaci speranze. Ti mostra le cose come sono. Il cinismo fa cadere le maschere dell’ipocrisia, delle pose senza sostanza e delle pretese senza fondamento. T’insegna a giudicare gli altri e a capirli. A sbugiardarli e a infliggergli il giusto castigo. Il cinico sa come andrà a finire, a differenza del fanatico, vittima di chimere, dogmi, pregiudizi. Il cinico è l’antibuonista, il quale sa che il mondo è una valle di lacrime e non crede al regno di Saturno e di Bengodi. Se ti deve pugnalare, ti pugnala al petto lealmente. A differenza del buonista, che ti pugnala alle spalle dopo averti abbracciato. Che si avvicina a te per colpirti meglio. Solo lui piange lacrime di coccodrillo sul tuo sangue. Lacrime ‘politicamente corrette'”. Questo libro è un corso in forma di aforismi, un breve corso di educazione cinica. Le materie sono varie e a frequenza libera: psicologia femminile, religione, antropologia (di casa nostra), economia, educazione sentimentale, medicina del corpo e dell’anima… Il diploma finale è tanto simbolico quanto prezioso: imparare a godersi la vita così com’è.
Romanzi:
La regina, l’alchimista e il cardinale
La corte del re Luigi XVI sta per essere travolta dallo scandalo del secolo, passato alla storia come “l’affare della collana”. L’intrigo, ordito da una nobildonna decaduta, assetata di denaro e bramosa di scalare i vertici dell’alta società parigina e di avere un ruolo a corte, coinvolge nelle sue trame l’ambizioso cardinale Rohan, il sedicente mago e alchimista Cagliostro, fidatissimo amico dell’alto prelato, e la stessa regina Maria Antonietta, spianando la strada alla Rivoluzione dell’89. L’affare della collana non resta confinato fra le mura dei tribunali, ma diventa subito di pubblico dominio. Le arringhe degli avvocati vanno a ruba come bestseller, molti scrittori si arricchiscono con pamphlet scandalistici venduti in migliaia di copie. La Francia si appassiona alla vicenda e si divide fra innocentisti e colpevolisti. Ma il debole re Luigi non ne coglie appieno la portata e lascia che le cose seguano il loro corso, accelerando così il tramonto e la fine della monarchia francese.