Erano quasi le 23,00 del 1 ottobre 1953 quando due amiche che tornavano a casa passando per la spiaggia di Fundera ( Tra Lacco Ameno e Casamicciola) trovarono un corpo. Era quello di una donna vestita di nero. Omicidio o suicidio?
Durante le indagini si scopri che la donna era arrivata a Casamicciola la mattina stessa con un vaporetto, questo si sa perché dalle indagini venne fuori che quella mattina 2 ragazzi la videro bene in più i carabinieri trovarono anche una signora con la quale la donna scambiò alcune parole,essa disse che aveva visto benissimo che la donna ritrovata cadavere al collo portava , una medaglietta d’oro, aveva una borsa e una valigia , ma tutto questo non fu mai ritrovata dai carabiniri.
L’immagine della misteriosa donna iniziò a comparire su tutti i giornali i carabinieri così facendo speravano che qualcuno potesse riconoscere la sconosciuta. Dopo alcuni giorni un fotografo si recò da i carabinieri con una fotografia che lui stesso aveva scattato tempo prima ad un matrimonio a Barano d’ Ischia, nella foto comparivano gli sposi con accanto un uomo e una donna che sembrava la misteriosa dama in nero.

Articolo giornale La Stampa
I carabinieri interrogarono l’uomo della foto, e ammise di conoscere la donna, il suo nome era Jole Mari di Roma, in seguito si scoprì che la signora Mari era viva, non era lei la misteriosa dama in nero.
Articolo del Corriere di Napoli
Il mistero della DAMA IN NERO (nome dato alla sconosciuta) resta aperto, come la causa della morte, inizialmente si parlò di omicidio, sul corpo della vittima sembrano stati riscontrati abrasioni sui gomiti, quindi con molta probabilità la donna fu trascinata e poi uccisa con un colpo al basso ventre che gli procurò un emorragia.
Intanto i mesi passavano e i carabinieri brancolavano nel buio. Dopo un pò la tesi dell’omicidio fu scartata, e si inizio a parlare di suicidio, alcuni giornali scrissero che la donna aveva preso una quarantina di pasticche di sonnifero, e quindi poteva aver perso i sensi, cadere nell’acqua e poi morire annegata, Sembra infatti che una vola fatta l’autopsia fu rinvenuta acqua nei polmoni. Un’altra domanda però non trovava risposta: Se si trattava di suicidio che fine aveva fatto la collana d’oro, la valigia e la borsetta che poche ore prima erano state viste insieme alla donna? Dopo tanti anni questo mistero è ancora irrisolto anche perché le indagini di allora sembra fossero state fatte in maniera molto superficiale infatti sembra che la spiaggia non venne mai analizzata in cerca di orme e non vennero nemmeno rilevate le impronte digitali della vittima, si accorsero della svista troppo tardi, quando ormai il cadavere era in fase avanzata di putrefazione.
Per anni il cimitero di Lacco Armeno ha ospitato la tomba della sconosciuta, sulla lapide solo una strana incisione D I N 1953 (Dama in nero1953) Poi dopo l’esumazione i resti adesso riposano in un ossario.
Da allora, si racconta che sulla spiaggia della Fundera alcune notti poco prima dell’alba compaia dal nulla il fantasma di una donna avvolta in una veste nera, cammina senza lasciare nessuna impronta sulla sabbia, piano piano entra in acqua e poi così come è apparsa scompare.