30 marzo : arriva l’ora legale.
Le giornate si allungano in vista della bella stagione con maggiori ore di sole e di luce.
Nonostante il tentativo dell’Europa di lasciare gli Stati liberi di autoregolarsi, lo switch tra ora legale e solare si è riproposto anche quest’anno con il solito rituale di una domenica da zombie per abituarsi ai nuovi cambiamenti fisiologici.
E’ provato scientificamente che cambiare – per volontà meramente umana – l’orario due volte l’anno ha molteplici effetti collaterali in termini di stress psicofisico per i cittadini interessati a queste dinamiche temporali con costi elevati sulla sanità nazionale e sul benessere personale.
Non bastasse a urtare il ritmo circadiano l’ora legale e solare, ci ritroviamo in un mondo drammaticamente difficile.
Il violentissimo terremoto in Myanmar che ha squarciato intere città giungendo a colpire fino a 1000km di distanza dal suo epicentro ha messo in evidenza la fragilità umana a fronte della ribellione della natura.
Ancor più scioccante pensare che l’evento sismico fosse stato previsto nella sua entità e violenza anche con l’aspetto della liquefazione del terreno da alcuni studiosi giapponesi e birmani ben 11 anni prima.
Vedere le immagini di palazzi sbriciolati, piscine sui tetti che sversano acque da altezze vertiginose dei grattacieli delle città a forte attrazione turistica, scuole e centri commerciali collassati su loro stessi ha lasciato senza parole il mondo intero.
Il parallelismo con quello che succede attualmente ai Campi Flegrei è poi immediato…
Il terremoto d’Oriente è stato 44mila volte più forte dell’ultima scossa avvenuta poche settimane fa in territorio puteolano causa bradisismo, eppure ciò non conforta un territorio che risulta sempre in movimento, anche se negli ultimi giorni in leggero rallentamento e una popolazione che vive tra paura e voglia di fuggire.
La richiesta insistente dei cittadini é quella di avere un piano di evacuazione fattibile e facilmente attuabile a fronte di una situazione non prevedibile che faccia sentire i cittadini più sereni e sicuri nell’affrontare eventuali eruzioni e terremoti più gravi e distruttivi.
Gli occhi sul mondo poi non tranquillizzano per nulla: Trump si è mostrato particolarmente adirato per il silenzio di Putin e il mancato “cessate il fuoco” in Ucraina.
Dal canto suo, Zelensky si è detto favorevole alla chiusura del conflitto dietro cessione delle terre rare mentre Trump non si capacita ad oggi di non avere colpito il bersaglio come pensava, convinto di aver fatto da paciere recuperando consistenti bottini di guerra molto allettanti per sé e per i suoi .
Non riuscendo subito in quest’obiettivo, si sta concentrando su un’altra “fissa” delle ultime ore: la Groenlandia.
A dire del presidente degli USA, la Groenlandia sarà conquistata … come se nulla contasse la sua autonomia, la sua indipendenza, la sua forza democratica, l’essere uno Stato sovrano in grado di decidere per il bene proprio e dei suoi cittadini.
Trump piagnucola perché il suo gioco non è ancora arrivato sulla sua scrivania quasi che accaparrarsi uno Stato libero e sovrano – che a parole dei suoi governanti non ne vuole proprio sapere – sia roba da conquistadores oltreoceano spregiudicati…noncuranti della storia e cultura di un paese e del continente di cui è parte, pur non essendo più membro dell’UE dal 1985, che da sempre ha abbracciato e instillato l’impronta netta della pace dentro e fuori dai propri confini.