Pianosequenza è l’album di debutto di Sesto. Uscito da poco fonde sonorità e colori. Con “Pianosequenza” Sesto vuole farci vivere un’esperienza narrativa senza tagli né montaggio, stravolgendo le regole sociali contemporanee secondo le quali solo le storie e i personaggi di successo valgono la pena di essere raccontati. Sesto mette al centro dei propri racconti la gente comune, gli emarginati. Un disco quasi neorealista che ci fa posare lo sguardo dove non siamo più abituati.
L’album ha visto la partecipazione di: Chiara Vidonis, backing vocals in “Neve (Anna)”; Francesco Candura (Stop the Weel), basso elettrico; Giulio Frausin (The Sleeping Tree, Mellow Mood) chitarra elettrica in “E scende la sera” e basso elettrico in “Meri”; Moreno Buttinar (Mike Sponza Band), batteria; Toni Bruna, batteria/sample in “Galleggianti”; Daniele Raimondi, tromba in “HOMO”; Matteo Bognolo (Matteo E. Basta), chitarra classica in “E scende la sera”.
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Ciao Alessandro e benvenuto a “Senza Linea”. Innanzitutto complimenti per la tua musica. Spiegaci come mai il tuo nome d’arte è “Sesto”.
Sesto come il sesto senso, come la posizione in classifica che poi importa davvero nella musica? Visto che parliamo di gusto personale ? Ad ogni modo credo sia un ottimo piazzamento .
Tu nasci come produttore. Come hai preso la decisione di produrre anche qualcosa di tuo?
Le due cose sono sempre andate a braccetto, una indispensabile per lʼ altra, come il cacio senza il pepe. Scrivi e hai bisogno di risentire quello che hai fatto e pian piano impari a registrare, poi magicamente ti ritrovi a saper dare consigli ad altri sulla loro musica, se te lo chiedono . Spero continui per sempre .
E’ uscito da poco il tuo album “Pianosequenza”, qual è il filo conduttore dell’album?
Le storie senza filtri e montaggi , le persone nella loro normalità, lo scontrarsi con un mondo che va dalʼ altra parte e tu nuoti controcorrente. La fortuna e saperla riconoscere.
Chi sono i tuoi eroi?
Il senzatetto, il tassista con due ore di sonno, lʼindiano delle rose , il meccanico di quartiere. Alcuni li chiamano antieroi ma è il rovescio della stessa medaglia .
Leggevo che per te non è importante essere “vincente”: meglio rivolgersi a pochi ma a buoni?
Culturalmente la vedo una cosa molto bassa il dividere il mondo tra perdenti e vincenti, ma qui siamo e quindi provo ad invertire un pò la rotta. E poi in musica il risultato non conta, i numeri non contano, se arrivi al cuore di anche uno solo, sei sulla direzione giusta.
Che progetti hai per il prossimo futuro?
Perdere con il sorriso sulla faccia , perché siamo fortunati e non ce ne rendiamo conto. Continuare a fare musica in tutte le sue forme, promuovere il disco appena uscito. Vedere Il Cairo.
BIO:
Sesto è lʼalias di Alessandro Giorgiutti, già conosciuto produttore e autore di Trieste. Sesto sceglie questo pseudonimo perché, in questa corsa disperata a chi arriva primo, lui preferisce camminare, senza guardare a classifiche, a graduatorie, senza voler neanche salire su un podio. Nel basket, il sesto uomo è lʼoutsider, pur ricoprendo un ruolo importantissimo per la squadra senza esserne la stella. Sesto è anche quel senso in più, che non tutti hanno, lʼintuito, lʼistinto.
Attivo come produttore e sound engineer, sfrutta le esperienze in studio e dal vivo, che lo hanno portato negli Stati Uniti, Sudamerica e quasi tutta Europa, per assorbire nuove sonorità e farsi contaminare il più possibile. In 4 anni scrive senza sosta ma a dare linfa vitale al nuovo lavoro è lʼincontro con Paolo Baldini, bassista, produttore e dub master di fama internazionale che ha portato Sesto a riscrivere, riarrangiare e poi riscrivere ancora gran parte dei brani. Da questo lavoro escono i brani che faranno parte dellʼalbum dʼesordio, “Pianosequenza”, in uscita a inizio 2022 per Le Siepi Dischi. Dodici brani che vanno a toccare stili diversi, da Lucio Dalla a Bon Iver, passando per i The National, ma che mantengono un unico filo conduttore: la sua voce. Lʼalbum è una raccolta di storie di personaggi quasi cinematografici che non appartengono alla categoria dei vincenti, un album quasi neorealista che porta allʼattenzione dellʼascoltatore la realtà che ci circonda. Dunque, “Pianosequenza” rappresenta appieno la filosofia di fondo del progetto Sesto, per cui non è importante essere i vincenti: la vecchina, i migranti, i tassisti, i senzatetto sono i suoi veri e soli eroi.
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